« Dico, ma sei fuori di testa?! Ti pare un comportamento accettabile? Quante volte ti ho detto di smettere di scappare, ma niente, continui! »
Pj, come immaginavo, era fuori di sé per la rabbia. Mentre mi sgridava continuava a battere su tavolo, urlando alle undici di notte nonostante di solito sia una persona molto discreta.
« Scusa. Ero arrabbiata. » risposi, abbassando gli occhi.
« E ti sembra una scusa plausibile?! »
« No. » sussurrai.
« Come, scusa? Non ho sentito. » disse in tono sarcastico, portandosi una mano all'orecchio. Il suo volto si incurvò in un ghigno.
« NO. - ripetei, gridando. - Non lo è. Affatto. »
« Ho sempre cercato di fartelo capire in modo gentile, ma ora mi sono stancato. »
« Eh? » per la prima volta ebbi il coraggio di guardarlo dritto negli occhi.
« Hayley. - appoggiò entrambe le mani sui appoggiabraccia della poltrona su cui ero seduta, la sua faccia a pochi centimetri di distanza. - Azzardati ancora una volta a scappare, e sarà l'ultima. Non te la farò passare liscia.
« Quando mai l'hai fatto? » dissi, spostando lo sguardo in basso a destra. Il pavimento era molto più interessante.
« Smettila Hayley, domani sia io che te dobbiamo andare a scuola. Vai a dormire. »
« Come vuoi. » buttai lì, prima di salire di nuovo in camera mia.
Raggiunsi il bagno e vidi che dopo aver pianto il mascara era colato sulle guance, e sembravo un clown. Mi lavai con l'acqua fredda sentendomi uno schifo. Quando tornai in camera mi venne voglia di tornare indietro nel tempo per rifare lo stesso errore, ma stando più attenta a non svegliare Pj.
« Dormi! » lo sentii urlare dalla cucina.
« Sto spegnendo, non rompere! » gridai in risposta, sbuffando.
Mi stesi sul letto e spensi la luce.
Mio padre non sapeva dell'esistenza di una piccola lucina nel mio cassetto, che usavo per leggere di notte, quando non riuscivo a dormire per colpa dei miei incubi. Da quando Brett se n'era andato avevo avuto problemi di insonnia e solitudine.
"Chissà cosa starà facendo." mi ritrovai a pensare.
Avevo avuto molte perdite. Oltre a mio fratello, mi mancava mia madre, morta quando ero piccolissima. Mio padre mi raccontò che era morta in un incidente, ma non gli credetti mai. Secondo me c'era qualcosa di più. Non mi misi mai ad indagare, nonostante i miei (forse) fondati sospetti.
Cercai di chiudere gli occhi, e appena abbassai le palpebre il buio si impossessò della mia mente. Vedevo solo la leggera luce che filtrava. La tenevo accesa per non fare gli incubi, ma funzionava poche volte.
Mi stavo per addormentare, quando sentii la vibrazione del mio telefono. Mi svegliai di soprassalto, aprendo gli occhi nell'oscurità. Non ero sorpresa dal fatto che la mia vista non fosse cambiata, continuavo a vedere tutto nero.
« Chi è? » sussurrai. Una chiamata: Irynee.
« Ehi ragazza, stavi dormendo? » mi chiese lei, vivacemente.
« Guarda, lascia perdere... Ho combinato un casino... ti spiego domani, se mio padre mi sente sono fottuta »
« Non ti preoccupare, devo parlare io! Hai presente la festa che doveva esserci stasera? E' stata spostata a domani. Occasione perfetta per te... vuoi venire? » propose speranzosa.
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"USELESS"
Teen Fiction"Un gesto lento, la pistola raggiunse la tempia di Phil. «Hayley... promettimi una cosa.» Un suono distinto, caricò l'arma. Le gambe mi tremavano. «Vivi per me.» Phil sorrise per l'ultima volta." "«Sei in arresto per l'omicidio di Hayley Morgan, hai...