Hurt for love.

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Quando arrivammo finalmente in classe, tutti erano già in cerchio, con i banchi sparpagliati lontani dal "campo di gioco".

« Eccovi! Cos'avete fatto, eh? » esclamò in modo malizioso Marley, facendo ridere gli altri. Justin si limitò a ridacchiare silenziosamente, appostandosi vicino a Liam.

Non mi piaceva affatto quella situazione di "love zone" che si stavano creando da soli quegli scalmanati. Io e lui non eravamo neppure amici, ci conoscevamo a malapena da tre giorni. Ci eravamo solo trovati ad un soffio di labbra... per puro caso.

« Dov'è la Montgomery? » chiesi, sedendomi accanto a Brett. Sembrava ancora nervoso per un motivo a me ignoto.

« Le abbiamo chiesto le ore libere, e lei ce le ha concesse. Possiamo fare tutto quello che vogliamo, ma restando qui » rispose Louis, sbuffando. In effetti, era ingiusto.

Mi dispiaceva inoltre di avergli impedito di divertirsi a Bestwood, il paesino a pochi metri dove in quel momento gli altri stavano facendo compere, quasi rinfacciandocelo. Eppure nessuno pareva arrabbiato con me.

« Che gioco vogliamo fare? » chiese Niall battendo di scatto le mani sulle sue ginocchia.

Pregai che non scegliessero uno dei giochi più quotati, il gioco della bottiglia e "obbligo o verità". Non mi andava di essere scelta solo per finire in condizioni imbarazzanti con Justin.

Fortunatamente, anche gli altri esclusero i due. Intuii che la causa - ovvio - fossi ancora io. Non volevano che svenissi un'altra volta, o ci sarebbe stato di nuovo il travaglio della scorsa notte.

« Che ne dite di... la stanza del piacere? » saltò su all'improvviso Zayn; mi sorprese vederlo risultare quasi vivace.

In quell'istante capii di preferire il gioco della bottiglia.

Quello consigliato amabilmente dal moro, per quanto potesse essere "eccitante", era pessimo, da tutti i punti di vista.

« Andiamo ragazzi, io e Brett siamo fratelli! » tentai di protestare per dissuaderli dalla loro decisione, ma mi liquidarono con un semplice: « Se uscite voi due, cambiamo la coppia! »

« Sapete tutti le regole? » chiese Terry. Io non ci avevo mai giocato, ma sapevo - purtroppo - come funzionasse. Harry alzò la mano, e la ragazza cominciò a spiegare in modo breve: « Si scelgono due persone a caso, indipendentemente dal sesso, e si rinchiudono in una stanza per sette minuti. I due potranno fare di tutto. Noi useremo il bagno della classe! »

Mi girai verso la cattedra, e notai solo in quel momento che a destra della lavagna c'era una porta bianca, mimetizzata con l'intonaco del muro; portava la targhetta dorata: "Toilette" scritto in piccolo. Avremmo dovuto rinchiuderci in quel posto squallido per più di cinque minuti?!

Non ero una ragazza particolarmente raffinata o con la puzza sotto il naso, ma nemmeno il più rozzo dei contadini, al mio posto, sarebbe entrato lì. Insomma, quella scuola era vecchia almeno trent'anni, doveva essere ridotto in condizioni non umane.

« Ok, allora, usiamo una bottiglia per scegliere le coppie? » chiese Liam, prendendo prontamente da sotto il suo banco una bottiglia vuota.

« Sì. Mettiamoci seduti per terra! »

Ancora mi chiedevo perché mi stavo facendo coinvolgere in quella follia, e soprattutto perché Brett non aveva detto nulla riguardo l'incolumità della sua dolce sorellina?

Lo vedevo assente, batteva le dita sul ginocchio, guardandosi intorno con fare sospettoso, come se fosse stata una preda facile e noi tutti i predatori. Cercava di non incontrare lo sguardo di nessuno, facendo quasi finta di non esistere.

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