« Sempre in ritardo, eh? »
Un sorrisetto gli illuminò il viso, nonostante quest'ultimo fosse rimasto comunque freddo e distaccato. Lo contemplai con ammirazione, senza accorgermi che tutti mi stavano fissando, compreso lui.
Brett mi diede un colpetto sulla mano pe farmi riprendere. Mi si colorarono le guance di rosso quando vidi gli occhi di tutti puntati su di me.
« Oh, scusate... » riuscii solo a dire.
« Sei un po' distratta. Cos'hai? Ti senti bene? » chiese Terry.
« No no, sto solo pensando a... ad una mia amica che è rimasta a Los Angeles. - mi girai verso mio fratello - Irynee. »
Lui sbarrò gli occhi. « Non ci credo, Irynee? Allora siete ancora migliori amiche, menomale! »
Ridacchiai annuendo. « Eh già. »
Non so perché - dovevo essere davvero noiosa - ma in due secondi l'attenzione fu rivolta di nuovo al ragazzo appena arrivato. Volle il caso, si sedette proprio davanti a me, vicino a Zayn.
« Qual è la scusa, stavolta? » sentenziò Harry, sogghignando.
« Mi ha beccato Grimay, e ho dovuto inventare la scusa che ero andato in bagno... nulla di importante »
Prese fuori un pacchetto di sigarette e con tranquillità se ne accese una. Dopo aver preso una boccata di fumo, mi respirò praticamente in faccia. Tossii rumorosamente.
« Ehi, non sei abituata, bimba? » mi chiese in modo arrogante.
Inarcai il sopracciglio. « Eh? »
« Calmati cupcake, sta solo scherzando » mi ammonì Brett, intromettendosi.
Forse avevo una faccia che diceva "datemi dei soprannomi" perché quasi nessuno mi aveva ancora chiamata per nome. Davo così tanto quell'impressione?
« Comunque non vi ho presentato. Lil, questa è mia sorella minore, Hayley. E' appena arrivata, trattala bene. »
Lui annuì, e il suo sorriso sarcastico mi fece innervosire. Continuò a fissarmi, mentre Brett gli raccontava che avevo diciassette anni e parte della nostra vita insieme che di certo non gli interessava.
« Figo » commentò lui alla fine, spegnendo la sigaretta per terra. Potei, a malincuore, ammirare i muscoli tirati delle sue braccia.
« Io sono Justin, ho diciotto anni e vengo dal Canada. Chiamami Lil, o se vuoi anche "tesoro", in seguito » si protese verso di me, e io rabbrividii. La battutina mi mise in imbarazzo. Scossi la testa, scaturendo la sua risata roca.
« Oh andiamo Bieber, è mia sorella! Non provarci spudoratamente con lei... o almeno, non quando ci sono io. » mi difese mio fratello, lasciandomi basita con l'ultima affermazione.
« Calma, calma. Stavo scherzando, non ci voglio provare con lei. Era solo per darle il mio benvenuto nel college » si scusò il cosiddetto "Lil" Justin.
Mi stava sempre più sulle palle, con tutta la finezza possibile. Quella sua arroganza, quella troppa sicurezza in se stesso, lo facevano credere eccessivamente importante. Incrociai le braccia, ignorando la sua tentata simpatia.
« Che ore sono? » fece improvvisamente Louis, dopo un po' di silenzio.
« Quasi le tre. Tra una mezz'ora circa dobbiamo rientrare... » disse lamentosa Marley.
« Cosa si fa qui dentro? » mi decisi a domandare. Dopotutto, a quanto ne sapevo, non c'erano materie scolastiche, quindi non immaginavo nemmeno cosa si faceva fare a dei ragazzi con istinti suicidi...
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"USELESS"
Teen Fiction"Un gesto lento, la pistola raggiunse la tempia di Phil. «Hayley... promettimi una cosa.» Un suono distinto, caricò l'arma. Le gambe mi tremavano. «Vivi per me.» Phil sorrise per l'ultima volta." "«Sei in arresto per l'omicidio di Hayley Morgan, hai...