-PROLOGO

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Sentii dei passi pesanti, mentre mio padre sbraitava contro mio fratello, che rispondeva a tono. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, in fondo avevo solo sei anni e a stento capivo ciò che si stavano urlando. Mi alzai da terra, traballante, e cercai di raggiungere Brett. Lui mi scansò e prese la valigia appena preparata.

« Da quando mamma è morta non fai altro che fregartene di noi! Ti rendi conto che hai una famiglia sulle spalle?! » urlò.

« Lo so Brett, pensi che il mondo giri intorno a te?! Vattene pure, scappa, fai quel cazzo di pare, ma non lamentarti se tra un paio di anni ti troverò morto per strada! » ribatté mio padre.

Un fracasso terribile mi riempì le orecchie e capii, nonostante la mia piccola età, che mio padre aveva lanciato una lampada per terra e che essa non sarebbe stato l'unico oggetto che avrebbe lanciato. Inaspettatamente vidi un libro scagliato in aria, in direzione di mio fratello.

« Sei fuori di testa? Potresti colpire Hayley! » Brett prese il libro e lo strinse ferocemente con una mano, per poi buttarlo per terra.

« VAI FUORI DI QUI! TU NON SEI PIU' MIO FIGLIO! » rispose papà con rabbia. Trattenni le lacrime.

Brett digrignò i denti, e non facendosi vedere infilò qualcosa nella valigia, qualcosa di nero, di metallo. Una pistola.

« Fratellone, cosa fai? Perché vai via? » chiesi io, allungando le mani verso di lui. In risposta, Brett mi sollevò e mi strinse così forte a sè che per un attimo pensai mi avrebbe portato con lui. Dopo essersi staccato, mi rivolse un sorriso dei suoi, di quelli che mi facevano stare bene. Prese un grande respiro e cercò di spiegarmi che non se ne sarebbe andato per sempre, ma in quel momento per lui era meglio 'sparire'.

« Hayley, promettimi una cosa. »

« Che cosa? »

« Promettimi solo di fare la brava ragazza, e di non fare i miei stessi errori. Mi capisci? » chiese, e io annuii.

« Bene. - continuò poi - mi fido di te, cupcake. » dicendo così mi diede un leggero bacio sulla testa, per poi mettermi giù.

« Fratellone, aspetta... non andartene... » cercai di dire tra le lacrime, ma la porta mi si chiuse in faccia, facendomi cadere all'indietro.

Iniziai a piangere, urlando e scuotendo la testa.

Ricordo ancora che mio padre non arrivò mai per alzarmi da terra. Ho imparato ad alzarmi da sola.

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