Five.

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« Cosa hai detto, scusa? » scandì lentamente Brett.

Continuava a fissarmi con gli occhi esageratamente grandi, che in quel momento mi sembrarono due fari accesi di un automobile pronta ad investirmi. Ebbi quasi l'istinto di spostarmi.

« So... so che potrei sembrare pazza, ma... non è che magari... io e te, ci conosciamo? »

Terry guardò prima me, poi Brett, senza capire. Le pareva quasi impossibile che conoscessi un ragazzo che viveva in un college che nessuno conosceva, oltre alle persone che lo frequentavano? Io la squadrai per qualche secondo, in seguito posai di nuovo lo sguardo su Brett, che era rimasto paralizzato.

« Come hai detto che ti chiami? »

« ... Hayley... » sussurrai, come se avessi avuto paura di pronunciarlo troppo in alto e metterlo in imbarazzo. Avevo gli occhi lucidi. Ancora non ci credevo, stava davvero succedendo, o era frutto della mia mente contorta?

« Ha... Hayley? - deglutì rumorosamente - ... non è possibile! » esclamò, per poi mettersi le mani tra i capelli e sbarrando gli occhi.

In quel momento intervenne Harry, affiancato a Louis che appariva preoccupato per la situazione. Si scambiarono tutti uno sguardo complice, d'intesa, poi il riccio attirò la mia attenzione schiarendosi la gola.

« Sei tu quella ragazza di cui parla sempre Brett, allora. » mormorò.

Ero confusa. « Eh? »

« Sì, insomma.... da quando siamo qui e ci conosciamo, lui nomina sempre una ragazza, Hayley... ma non ci ha mai detto nient'altro su di te. Non sapevamo fossi tu » intervenne Louis. Aveva una voce acuta, cercai di non sorridere ma era davvero dolce.

Mi girai verso Brett. Era rimasto in silenzio, senza confermare o negare l'affermazione di Louis. Non sapevo cosa dire. Quindi, non si era davvero dimenticato di me? Ricordai che in quegli anni mi svegliavo con l'incubo di lui che se ne andava di casa, per poi rammendare che era davvero successo.

« Brett... io... » cercai di dire, ma lui fu più veloce e mi interruppe. « Hayley, sei davvero tu? Non sto sognando? » sembrava essersi svegliato da una trance.

D'impulso, senza sapere il perché, mi buttai tra le sue braccia, stringendogli le mani dietro la schiena. Strizzai gli occhi e automaticamente le lacrime iniziarono a scorrere. Singhiozzai appena sentii la sua mano appoggiarsi sulla mia testa, a scompigliarmi i capelli come faceva quando eravamo piccoli. Lo strinsi ancora più forte, e lui ricambiò la stretta.

« La mia piccola sorellina... pensavo non ti ricordassi nemmeno di me. Eri ancora una bambina, quando è successo » fece una risata sommessa, e avvertii la vibrazione del suo petto sul mio viso.

Nessuno osò chiedere spiegazioni. Vidi con la coda dell'occhio Harry e Louis che si sorridevano reciprocamente, il braccio del riccio a stringere il fianco dell'altro. Mi staccai da Brett, e lui continuò ad accarezzarmi i capelli, quasi come un padre fiero.

« Sei cresciuta tantissimo, cupcake. Oddio, non ci credo che sei qui. Ora hai diciassette anni, giusto? Mi fa così strano dirlo... » continuò a dire, perso nei suoi ricordi. Io gli sorrisi, per poi rispondere: « Sì... e tu invece, ne hai... ventidue? » Brett annuì.

Eravamo entrambi così diversi. Lui sembrava un divo di Hollywood, e se non fosse stato mio fratello mi sarei innamorata di lui. Dico davvero, era bellissimo. « Momento strappalacrime, ma direi che è ora di andare in giardino, sono le due! » ci interruppe Marley, indicando l'orologio attaccato sul muro dietro all'Infermiera, che cercava invano di tenere a bada gli altri allievi.

« Cosa vuol dire? » domandai, continuando a tenere un braccio avvinghiato alla schiena di Brett, che adesso mi stringeva quasi gelosamente.

« E' l'ora dell'interazi0ne con gli altri, come direbbe il Preside... in pratica si va in giardino e per un'ora si possono incontrare le categorie! » spiegò Terry. Io le sorrisi.

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