Pov Eren
Era così felice che il corvino avesse accettato di restare li con lui, anche perché se non avesse voluto stare li se ne sarebbe andato via subito o sarebbe scappato con la madre…
-“Aspetta…perché non l'ho fatto andare via con la madre?! Sarebbe stato più al sicuro lontano da qui! Ma quanto posso essere coglione su una scala da uno a centomila?”
Si diedementalmente dello stupido. Era stato così egoista, aveva fatto tutto da solo dando per scontato che il più basso volesse stare con lui. Per colpa della sua distrazione ora era li con lui, in pericolo. Dopo essersi maledetto più e più volte, prese un respiro profondo e usò il cervello. La guerra non era ancora finita quindi anche fuori sopravvivere sarebbe stato difficile e poi avrebbe rischiato di essere chiamato come soldato, com'era già successo a lui. Anche per le persone più ricche era difficile tirare avanti: l'igiene era praticamente inesistente, il cibo era sempre meno e costava il doppio.
Le persone rischiavano di morire da un momento all'altro e le cause erano principalmente i bombardamenti da parte dei nemici, le malattie dovuta alla poca igiene e alla denutrizione per la mancanza di alimentazione.
Il castano pensò che forse doveva andare così, che in qualche modo il loro destino si era unito e poi avendolo vicino poteva proteggerlo come gli aveva promesso. Strano come senza nemmeno conoscerlo provasse questi sentimenti così strani, gli ricordava delle sensazioni provate in passato, quando passò del tempo con quel bambino che assomigliava al corvino in molte cose.
Fuori era ancora buio, erano le due di mattina e Kuchel era andata via da appena cinque minuti. Voleva chiedergli come mai non avesse approfittato di tale opportunità per fuggire, ma fu battuto sul tempo.-Ehi Moccioso.
La voce di Levi lo riportò alla realtà, si voltò verso di lui per poterlo guardare in quei bellissimi occhi che si ritrovava.
-Ti ho dato una risposta no? Ora vuoi restare ancora qui a guardare la vastità dello schifo in cui purtroppo viviamo o ti decidi finalmente a muovere quel fantastico culo che ti ritrovi e magari, oltre ad andare a dormire, spiegarmi un po' come devo comportarmi? Sai non vorrei essere ammazato mentre tu non ci sei, ti è costato così tanto pararmi il culo oggi che sarebbe fatica sprecata se morissi domani.
Il tono di Levi era quasi scocciato. Eren invece, non potè non sorridere per il suo modo di parlare così schietto, poi dopo poco metabolizzò ciò che aveva detto…una parte in particolare:
"Quel fantastico culo che ti ritrovi". Sentì le guance diventare rosso fuoco, così tanto da poter far invidia ad un pomodoro.-H-Hai appena detto che ho un fantastico culo!? E dimmi…q-quanto devi averlo osservato per trarre questa conclusione?"
Guardò di nuovo il corvino negli occhi dall'apparenza impassibili, ma riusciva in qualche modo a capirli, era un po' in imbarazzo per ciò che aveva appena detto e ciò lo rendeva davvero tenero.
-Intanto non mi sembra ti sia mosso, anzi, siamo ancora vicino alla finestra e in più non mi hai dato le risposte che cercavo.
Il più basso incrociò le braccia al petto, distogliendo lo sguardo da quello del più alto, che sorrise per quell’atteggiamento tremendamente tenero. D'altronde voleva solo evitare il discorso "culo di Eren".
-Sei molto tenero così sai? Potrei prenderti in braccio e portarti nella tua stanza come se tu fossi una principessa.
Rimase sconvolto per ciò che aveva appena detto. Era stato davvero capace di dirlo? Non pensava di avere tutto quel coraggio e così tanta voglia di essere preso a calci in culo, ma ormai lo aveva detto e non poteva tornare indietro. Levi in risposta lo guardò storto.
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Per la nostra libertà -In Revisione-
FanficDecise che sarebbero scappati insieme, perché in quei occhi grigi come l'acciaio, freddi, penetranti e taglienti, li vide rompersi sotto di se, solo per un istante. " Non voglio farti del male.." "A quelli come voi, noi non abbiamo nomi, siamo numer...