Capitolo 8

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Levi gli disse che gli avrebbe cucito i pantaloni. Beh, era sorpreso e non poco. Levi sapeva cucire, certo, anche lui sapeva farlo visto che Carla aveva insistito nell'insegnarglielo. Non voleva che quelle poche vesti che il figlio avrebbe tenuto in quel posto si rompessero e potesse prendere freddo e ammalarsi. Era grato a sua madre per avergli insegnato come sopravvivere da solo, ma era felice che c'era qualcuno che sapeva farlo e quel qualcuno lo faceva solo per lui, qualcuno che si fosse preso cura di lui. Posò la mano sul polso di Levi, guardandolo negli occhi. Sei sentiva eccitato, Levi lo stava ancora accarezzando, ma non riusciva a dirgli di smetterla, lui era il primo a non volere che smettesse. Amava il suo tocco delicato, ma anche deciso. Voleva di più che un leggero tocco.

-Va bene, però mentre cuci sto sulle tue gambe e non accetto no come risposta! Mi hai fatto già arrabbiare prima, mascalzone che non sei altro!

Sorrise subito dopo, mentre gli lasciava il polso e senza vergogna si sbottonava i pantaloni. Non gli importava che lo avrebbe visto, d'altronde dormivano insieme mezzi nudi, e poi se avrebbero mai fatto certe cose, sarebbe stato completamente nudo, li avrebbe avuto motivo di sentirsi in imbarazzo. Rimase fermo, visto che Levi aveva preso l'iniziativa. Gli calò i calzoni senza staccare lo sguardo. Smeraldo in argento, argento in smeraldo. Rimase in intimo sotto lo sguardo del corvino, che gli fece sfilare definitivamente i pantaloni e poi si mise seduto sul letto, aspettando il castano. Inizialmente Eren non capì, poi si ricordò che Levi non sapesse dove tenesse ago e filo. Si precipitò a prenderlo, cercando nei vari cassetti.

-Trovato!

Urlò entusiasta e subito si precipitò sul più grande, sedendosi di peso su di lui e facendo genere il corvino di dolore. Lo guardò non capendo e confuso. Gli aveva fatto male?

-...Moccioso se ti lanci con tutto il peso sulle mie palle, me le schiatti e mi servono ancora.

Rimase inizialmente in silenzio, per poi iniziare a ridere di gusto. Amava la volgarità di Levi, come amava tutto di lui.

-Scusaaa! Devo dare il bacio alla bua?

Sorrise in modo provocatorio, mentre Levi ricambiava lo sguardo senza vergogna.

-Moccioso, se ti piace così tanto avere le palle in bocca, accomodati pure. Ora taci che ho del lavoro da fare qui.

Il più piccolo mise un piccolo broncio, incrociando le braccia al petto mentre guardava il nano cucire i pantaloni. Certo che le avrebbe volute! Gli avrebbe fatto volentieri un pompino, e doveva ammettere che moriva dalla voglia di farlo. Lo voleva solo perché era Levi, ed anche perché sapeva di essere un gran pervettito e non vedeva l'ora di fare certe cose con la persona che amava. Per il momento si sarebbe accontentato di sentire la sua leggera erezione contro il proprio sedere. Se ne era accorto eccome! Ed era anche sconvolto che fosse così grande nonostante non fosse al massimo della sua durezza. Non che lui fosse messo male, anzi, era messo fin troppo bene, ma come può un uomo così piccolo avere una bestia al posto di un pene?!
Dopo un po' il corvino posò i pantaloni sulle gambe del più piccolo e gli accarezzò una guancia, facendogli girare il volto verso di lui.

-Oi, sei troppo silenzio. Come hai intenzione di riempire queste poche ore se resti muto come un pesce?

Levi gli baciò la nuca, continuando poi il suo operato. Eren rimase ancora in silenzio. E se invece Levi non provasse nulla per lui ed accontentava solo i suoi capricci come fa un fenitore verso il proprio figlio? Se lo avesse odiato perchè era gay? Poggiò la schiena contro il petto muscoloso del più grande.

-Levi...se la persona che mi piace non fosse una ragazza...ma un ragazzo...sarebbe tanto sbagliato? Cioè, lo so che da soldato passerei a cadavere visto che l'omosessualità viene vista come una malattia soprattutto qui dentro...mi sentivo di dirtelo...però...non voglio che ora che te lo abbia detto tu mi veda in modo...diverso...

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