Capitolo 11

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Dal capitolo nove dal pov Eren



-Nulla da fare, lo amo troppo quel tappetto.



Dal capitolo dieci dal pov Levi



-Andrà tutto bene, presto vivremo lontani da questa crudele realtà e se tu lo vorrai, ci ameremo senza nasconderci Eren, è una promessa quella che ti faccio, anche se non potrai mai sentirla.





Pov Eren

Era entrato nella stanza e come non poteva amarlo dopo la cura con cui aveva pulito la ormai loro stanza?
Aveva notato subito quanto fosse più pulita a partire dalle lenzuola, la scrivania libera da scartoffie varie e l'armadio oltre che pulito e profumato era anche molto ordinato in base alla stagione ed ai colori. Adesso capiva perché il corvino avesse tentennato nell'acconsentire la cena a letto, conoscendosi avrebbe combinato un macello e sporcato tutto, costringendo a cambiare altre lenzuola, non che ne avesse così tante per permettersi tale lusso, eppure aveva accettato lo stesso, consapevole di tutto ciò.
Decise di andare da lui per dirgli di lasciar perdere, non voleva dargli carichi inutili dopo che aveva anche dovuto aspettarlo più del dovuto.
Uscì dalla stanza e si fermò sulle scale per osservarlo da dietro, sorridendo per la cura con la quale Levi aveva posizionato sul tavolo un vassoio con un piatto, un bicchiere con un'pò d'acqua e delle fette di pane, probabilmente quelle che non avevano consumato a pranzo e doveva riconoscergli che fosse stata un'ottima idea quella di consumarle per cena, così avrebbero conservato il pane per più tempo ed avrebbero avuto del cibo in più per qualche giorno. Mentre il corvino era vicino ai fornelli preso a cucinare qualcosa, dal profumo si direbbe fosse della carne e ne ebbe la conferma quando vide aggiungere in un piatto una fettina di carne al sugo, sua madre gli aveva detto qualche volta che in Italia la chiamavano "carne alla pizzaiola", il sugo probabilmente anch'esso avanzato dal pranzo. Da un lato era meglio che il corvino si occupasse della cucina, era capace di riutilizzare il cibo avanzato senza buttare nulla. Per la crisi in cui si trovavano, conservare e saper come riutilizzare i pasti era l'arma migliore ed Eren non era mai stato capace di farlo. Scese le scale quando il corvino diede le spalle alle scale ritornando ai fornelli e si avvicinò piano a lui abbracciandolo da dietro. Il ragazzo più grande quasi sussultò spaventato per quel piccolo assalto per poi tranquillizzarsi subito dopo. Il castano si abbassò appena per appoggiare il mento sulla sua spalla e sorrise, ispirando.



-Che bel profumo...sei davvero bravo a cucinare.



Il più basso appoggiò la schiena contro il suo petto, continuando a cucinare indisturbato, anzi, forse più rilassato.



-Felice che ti piaccia la mia cucina...dai torna in camera, è pronta la cena.



Il soldato non si mosse, strinse di più il suo coinquilino chiudendo gli occhi. Sentirlo contro di se lo tranquillizzava e rilassava, si sentiva al sicuro e sperava fosse lo stesso anche per il più grande che si fidava ciecamente di lui e della sua protezione. Entrambi rischiavano la vita per questo, ma a quanto pare a nessuno dei due importava.



-Levi, ho visto che hai cambiato le lenzuola e mi dispiacerebbe sporcarle...lasciamo stare.



Il più grande impiattò anche l'altra fetta di carne, nettamente più piccola rispetto a quella del castano e spense il fuoco sotto la padella.



-Ci avevo già pensato ed ho acconsentito lo stesso perché pensandoci non ho ancora lavato il lenzuolo sporco, quindi useremo quello per coprire il letto in modo da non sporcarlo. Dai ora sali o ti faccio restare digiuno fino a domani sera.



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