Capitolo 2 - pt 1 - "La promozione"

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Mentre salgo in ascensore mi sento come una bomba pronta a esplodere! È pazzesco! Dev'esserci un errore!

Non appena le porte si aprono sul piano del signor Carter, mi fiondo alla reception per chiarire il malinteso! La segretaria non è la stessa signora tutto d'un pezzo che ho visto l'altro giorno, ma non sembra più gentile. La osservo mentre preme zelante sulla testiera. Mi sembra di contare quanto la pianta sulla scrivania. Non mi guarda neanche per un momento.

Rachel: "Buongiorno..."

La vedo inarcare un sopracciglio, scettica, per poi sospirare esasperata. Dopodiché, riprende a battere.

(Ma le segretarie di questo piano sono tenute a essere villane?)

Rimango lì come una scema, in attesa di essere presa in considerazione... Tendo sempre a sentirmi a disagio di fronte a persone di questo tipo. Mi sembra sempre di disturbare, di essere meno importante di loro...

Dopo qualche istante, la segretaria si degna di prestarmi attenzione.

Segretaria: "E lei è?"

Rachel: "La signorina Rachel Greene. Mi è stato chiesto di venire qui, ma..."

Segretaria: "Mi segua."

Senza darmi tempo di ribattere, si alza dalla scrivania e, con la grazie di una prima ballerina, mi fa cenno di seguirla.

Il suo vestito perfettamente stirato e la camminata sicura mi infastidiscono e impressionano allo stesso tempo. Il trucco e i capelli sono impeccabili. Sembra uscita direttamente da una rivista.

(Quanto impiegherà questa sventola a preparasi, ogni mattina? Un'ora?)

La sua voce mi risveglia dalle mie riflessioni altamente esistenziali, mentre ci fermiamo di fronte a una piccola porta.

Segretaria: "Dopo di lei."

Mi scorta all'interno, continuando a tenere d'occhio il suo tablet. Trattengo il fiato. Mi preparo psicologicamente ad affrontare il signor Sguardo Intenso!

Entro nervosamente nella stanza, ma... non c'è nessuno! Solo una grande scrivania vicina a una grande vetrata affacciata sulla città. È davvero un bell'ufficio! Anche se mi sarei aspettata qualcosa di diverso per un amministratore, ma...

Osservo la segretaria, confusa.

Segretaria: "Il signor Carter non dovrebbe tardare molto. Nel frattempo, può sistemarsi nel suo ufficio... Del caffè?"

Ho sentito bene?

Rachel: "Scusi?"

Mi osserva quasi con la pietà negli occhi.

Segretaria: "Vorrebbe un caffè?"

Rachel: "No, intendevo... il MIO ufficio?"

Si ferma a fissarmi un istante, in silenzio. Si starà sicuramente chiedendo da che pianeta provenga.

Segretaria: "La lascio, ora. Il signor Carter non dovrebbe tardare a lungo."

Quando chiude la porta, osservo l'ufficio attorno a me. Ma è tutto vero? Non posso crederci! Cosa diavolo ci faccio qui?!

Sospiro, per poi dare un'occhiata in giro. La stanza è piacevole, luminosa. Si possono sentire i suoni distanti della città che si sveglia. Mi avvicino lentamente alla scrivania, per poi toccare i sedili di pelle. Mi lascio cadere su di essa, riposando le braccia sui braccioli. Ruoto la sedia da destra a sinistra, tenendo gli occhi fissi sullo schermo del computer.

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