Capitolo 12.

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Per fortuna anche questa giornata di scuola è finita. Devo essere a casa di Laura fra mezz'ora,così decido di andare prima al bar per mangiare qualcosa.
Non ci metto molto per arrivare perché è proprio vicino scuola,appena entro vado a sedermi e aspetto l'arrivo del cameriere.
Dopo due minuti vedo una ragazza venire nella mia direzione.
«Ciao,cosa vuoi ordinare?»,sorride.
«Una brioche vuota,grazie mille» rispondo.
«Arriva subito.»
Nel frattempo aspetto vedo entrare nel bar Filippo. Non è possibile che la sfiga sia perennemente dalla mia parte.
Appena mi vede viene verso di me e si siede al mio tavolo.
«Ma ciao» dice.
«Ciao.»
«Uh,qualcuno qui è arrabbiato.»
«Dopo ieri sera direi di si,tu che dici?» ribatto.
«Ma dai,stavo scherzando. Fatti una risata.»
«Peccato che le tue frasi non mi abbiano fatto ridere.»
«Senti,ti sei fatta un'idea completamente sbagliata di me. Quindi,che ne dici di ricominciare?»
«Ricominciare?» domando.
«Si,come se ci stessimo conoscendo adesso per la prima volta.»
«Ehm,okay» dico.
«Piacere,Filippo» dice sorridendo e porgendomi la mano.
«Piacere mio,Carmen»,sorrido.
Alla luce del sole i suoi occhi sono ancora più chiari. Sono un misto tra l'azzurro e il verde,non riesco a capire bene,ma sono veramente bellissimi.
«Come mai sei qui?» domanda.
«Avevo fame,e poi devo essere a lavoro tra un po' quindi non sapevo cosa fare per far passare il tempo.»
«Lavori?» mi chiede.
«Si,sono la babysitter di Sofia.»
«Davvero?»
«Si» dico, «a proposito,da quello che ho capito conosci solo Sofia,come mai non conosci anche Lorenzo dato che sono fratelli?»
«I loro genitori sono venuti a casa mia qualche volta e portavano anche Sofia,Lorenzo non è mai venuto e non ho mai avuto modo di conoscerlo.»
«È un ragazzo simpatico» dico.
«Può essere.»
Quando arriva la mia brioche chiedo a Filippo: «tu vuoi qualcosa da mangiare?»
«No,grazie»,sorride.
Inizio a mangiare e nel frattempo parliamo un po'.
Poi controllo l'orario e noto che sono in ritardo,devo essere lì tra 10 minuti e a piedi non posso farcela.
«Senti Filippo,è stato bello parlare con te,ma devo scappare sennò faccio tardi» dico.
«Ti accompagno io con la macchina,così non sarai in ritardo» mi dice in modo gentile.

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