Capitolo 1

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Jonah è appena arrivato, sta salutando gli altri mentre io sono ancora nella mia stanza, non ho voglia di parargli davanti a mia madre ed Alex.
Sentii dire a mia madre di salire perché io ero su, penso l'abbia detto a Jonah, ed ebbi la conferma quando qualcuno bussò alla mia porta (da me non bussa mai nessuno ed è una cosa che mi da alquanto fastidio ma che continuano a fare).
"Avanti."
Avevo la faccia sotto le coperte, sapevo che avrebbe dovuto vedermi per forza ma non volevo lo facesse adesso.
Ebbene sì, mi vergognavo ad essere sua sorella, lui era così diverso da me, non gli sarebbe piaciuto affatto essere mio fratello.
Lui entrò.
"Ei, dove ti sei cacciata?"
Stava ridendo, wow, non era mai capitato.
"Sono qua sotto."
"Cosa fai sotto le coperte, su fatti vedere, è una vita che non ti vedo."
"È questo il punto, non devi vedermi."
"Ma cosa stai dicendo? Su vieni fuori."
"Non voglio Jonah, davvero. Ti vergogneresti di essere mio fratello, tu sei così bello, simpatico, socievole e così pieno di amici. Io tutto il contrario."
"Ma cosa stai dicendo? Sono qui perché voglio abbracciare la mia sorellina che non vedo da tanto tempo, posso o vorresti una maschera per nascondere la persona fantastica che sei?"
"Preferisco la maschera."
"Oddio, ci rinuncio. Ci vediamo quando la smetterai con questa crisi d'identità."
"Non è una crisi, Jonah, io sto davvero male per me stessa e a te non piacerebbe essere mio fratello."
"Ma cosa dici? Senti basta."
Pensavo se ne fosse andato e invece si è avvicinato verso il letto e tolse la coperta.
Dannazione. Mi stava osservando.
"Beh su, avanti dillo."
"Cosa dovrei dire?"
"Che ti vergogni."
"Vieni qua stupida."
Mi colse di sorpresa e mi abbracciò. Non abbracciavo qualcuno da tanto tempo.
"Secondo me sei bellissima. Chi è che dice il contrario?"
"Tutti. Ti basta?"
"Beh io sono il tuo fratellone molto bello, molto simpatico e socievole. Dovresti dare ascolto a me."
"Non è molto facile se hai una classe che ti prende in giro."
"Come? Dai solo per questo?"
"Diciamo che non sono molto socievole e simpatica."
"Con me stai socializzando."
"Tu sei mio fratello, non conta."
"Beh, ci potremmo lavorare."
"Cosa vuoi dire?"
"Dai una tagliatina ai capelli: le punte sono rovinate, domani andaremo a fare shopping, ti aiuto io a cercare qualcosa adatto, compreremo anche dei trucchi -"
"Aspetta aspetta, dove hai imparato a truccare tu?"
"Un mio amico esce con una che si occupa di make up ed ho imparato dai suoi video, incredibile ma vero."
"Oh be, bene."
"Stavo dicendo, compreremo anche delle scarpe fantastiche. E se ci sarà bisogno ti farò conoscere un mio amico che verrà qui per un po' tra qualche settimana."
"Perché ci dovrebbe essere bisogno?"
"Magari hai bisogno di qualche spinta, sai che intendo. E un ragazzo sarebbe la spinta adatta."
"Non voglio conoscere nessuno, Jonah."
"Va bene va bene. Adesso scendiamo giù a cenare."
"D'accordo."
Jonah è davvero fantastico, sono sicura che la mia vita cambierà, anzi, sta già iniziando a cambiare.

Sabato shopping, non vado a fare shopping da anni, prendo su internet la maggior parte delle cose.
Entrando al centro commerciale vidimo che c'era molta confusione ma Jonah non si confuse come me.
Entrammo in moltissimi negozi e mi consigliò tutte cose Jonah, dopo circa 4 ore di shopping, si esatto Q U A T T R O ore, Jonah aveva deciso di rifarmi tutto il guardaroba, andammo alla parrucchieria vicino.
I capelli mi arrivavano più o meno sotto metà schiena, tuttavia avessi impegato moltissimo a farli crescere decisi di tagliarli tanto.
(foto sopra)
"Cavolo, ti stanno benissimo."
Si complimentò mio fratello.
"Liscia stai anche meglio. Oh, quasi dimenticavo, tieni."
Uscì da una delle tante borse delle lenti a contatto.
"Perché quelle?"
"Starai ancora meglio, fidati del tuo fratellone."
"Va bene, le userò."
Andammo finalmente a casa e durante tutto il tragitto ringraziai Jonah, è davvero un fratello fantastico.

Il sabato e la domenica erano passati in fretta ed era arrivato subito il lunedì.
Avevo particolarmente paura di questo lunedì, avevo paura di quello che avrebbero potuto pensare o dire gli altri, magari non sarei ripiaciuta a nessuno e avrebbero continuato a prendermi sempre di più in giro. Sta volta non l'avrei sopportato.
Ecco, stavo per entrare a scuola, Jonah non c'era perchè stava facendo delle cose dal preside per l'iscrizione, avevo terribilmente paura.
Avevo messo dei semplici jeans strappati con una maglietta bianca di seta con delle particolarità ai bordi e le nuove converse bianche con le suole alte scelte immancabilmente da Jonah, e ovviamente mi costrinse a mettere le lenti a contatto.
Avevo sempre più paura, ogni piccolo passo che facevo verso la porta mi metteva sempre più paura.
Fino ad ora nessuno si era accorto della mia presenza, o forse se ne erano accorti e non volevano dire nulla, beh meglio così; arrivai davanti la porta della mia classe, in anticipo come sempre, e feci un lungo respiro e pensai che niente potrà essere peggio di prima, quindi entrai.
Entrai perché ero sicura che non ci fosse nessuno in aula, se non avrei avuto bisogno di altro tempo, in realtà c'era qualcuno: il ragazzo più carino della mia classe, Noah.
Entrai senza far finta di nulla e mi sedetti al mio solito posto, lui si accorse di me per la prima volta. Wow, non me lo aspettavo.
"Sei nuova qui?" E mi stava anche parlando.
"No, sono qui da molto tempo direi"
"Davvero? No perché non ti avevo mai vista."
"Già, quindi non avresti motivo di notarmi proprio adesso. Piuttosto torna a giocare con il tuo telefonino e a pensare muovi modi per prendermi in giro come fai di solito."
Si, era un ragazzo bellissimo ma no, non può cercare di parlarmi adesso che sono più accettabile dopo che ha passato 3 anni della sua vita a prendermi in giro.
"Non ti seguo"
"Clarisse Marais."
"Ah, hai fatto davvero un bel sonno di bellezza oggi." Rise. Non faceva ridere affatto.
"Già, invece tu hai fatto un corso accelerato di stupidaggini." Cavolo, non era mai successo.
"Wo wo wo, da quando hai imparato a parlare con le persone della tua specie che non siano familiari o professori?"
Sta volta nemmeno risposi, aveva ragione. Non potevo cambiare in un weekend grazie a mio fratello.
Dopo un po' suonó la campana ed entrarono gli altri, sentí dire cose tipo "chi è la tipa nuova?" "Oddio, non può essere quella sfigata di Clarisse Marais"
Rispose a tutte le domande Noah, non so se l'abbia fatto per prendermi in giro oppure per evitarmi imbarazzo, penso di più per la prima.
Era arrivata la temuta ricreazione ed io mi sentivo terribilmente in imbarazzo, spero tanto che Jonah arrivi presto solo per farmi un po' di compagnia. Ovviamente ricevetti occhiate e occhiataccie da tutti, davvero, non ne potevo più.
Non so come ma Jonah arrivò presto.
"Non mi ero immaginato esattamente questo."
Disse vedendomi seduta sola e sedendosi accanto a me.
"Che ti aspettavi? Che adesso tutti volessero essere miei amici e roba simile? Non siamo in un film Jonah."
"No però -" venne interrotto da Noah ed i suoi amichetti.
"Wo, Marais, chi è il ragazzo qui presente?Un tuo fratello adottivo o tuo cugino?"
"Non ti-" Jonah non mi fece finire di parlare che rispose.
"In realtà sono il suo ragazzo."

Brother - Jonah MaraisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora