"Mia sorella era innamorato di Jonah, ma non solo di lui."
Mi sento in una serie tv, seriamente, troppi intrecci.
"Bhe, continua." Lo intimai.
"Lei e Jonah sono stati insieme per un breve periodo di tempo ma mia sorella era innamorata, allo stesso tempo, di un altro ragazzo e all'oscuro di tutti ci si mise, ma lo venni a sapere e le feci una bella ramanzina, lei non voleva lasciare Jonah nè l'altro ragazzo quindi le dissi che se lei non si fosse allontanata da Jonah l'avrei fatta allontanare io.
Allora ho detto a Jonah un paio di cose su di lei ma lui non ne dava alcuna importanza, allora gli dissi che non volevo che stesse con mia sorella e obbligai lei ad andare a stare da nostra nonna in un altro paese per far capire a Jonah che non avrebbe dovuto avere più niente a che fare con lei, e lo capì, ma ci volle un po' visto che se la prese con me per un po' di tempo, poi gli passó fortunatamente, ma il fatto che tu piaci a me non gli va giù e non vuole che ci provi più esplicitamente con te per ovvi motivi, ma d'altra parte come dargli torto, l'avrei fatto anch'io anche se ho fatto quello che ho fatto per non farlo stare male, ma lui questo non lo sa, e non lo deve sapere, intesi?"
Avevo ascoltato tutto il discorso fino a quando non disse che gli piacevo, come fa ad essere così tranquillo quando dice certe cose.
"Non dici nulla?"
"Ti piaccio?"
Lui rise.
"Ti ho detto perché tuo fratello è arrabbiato con me e tu pensi a quello?"
"Eeeh, a che dovrei pensare?"
"Hai ragione, hai ragione."
"Dovresti dirglielo."
"Ma ci senti? Ti ho detto che non lo sa e che non lo deve sapere."
"Chiarireste."
"No, se la prenderebbe perché gli ho mentito."
"Capirà."
"Non voglio farlo."
"Daniel, lo conosco, è ora che finiate questo conflitto."
"Non c'è bisogno, tra un po' gli passerà. Lo conosco anch'io."
"Secondo me devi dirglielo."
"Non ho chiesto la tua opinione infatti."
Okay, mi sono sentita un po' offesa anche se il fatto che lo disse sorridendo mi fece rassicurare un po'.
"Perché non passiamo a noi invece?"
Lui. Io non avrei il coraggio di dire queste cose.
"Conosci la situazione."
"Vorresti cambiarla?"
"Forse?"
"Si?"
"Forse."
"No?"
"Ho detto forse."
"Vuoi cambiarla, vuoi smetterà di giocare all'opera dei pupi tutti i giorni, mi sbaglio?"
Alzai gli occhi al cielo, aveva fatto centro.
"Devo andare?"
"No no no, dove scappi signorina."
Mi prese per i fianchi e mi fermò, mi sa che stiamo esagerando un po'.
"Allontanati un po' eh."
"No."
Uffa.
"Dovresti."
"Non adesso. Non ancora."
"Va al punto."
"Mi piaci Clarisse."
Restai in silenzio.
"Non hai nulla da dire?"
Tante cose.
"No."
"Allora credo che dovremmo andare di nuovo dagli altri."
"Lo credo anch'io."
Restammo altri minuti in quella posizione ovvero con le sue mani sui miei fianchi e a guardaci negli occhi, fino a quando non successe l'inferno: sentimmo una voce, avrei riconosciuto quella voce ovunque.
"Clarisse Marais e Daniel Seavey? Dio mio."
No. No. No. No.Capitolo un po' cortino, scusatemi, spero che vi piaccia ugualmente. Spero di riuscire ad aggiornare sabato!!
Nel frattempo, che ne pensateee?❤️
— D

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Brother - Jonah Marais
FanfictionSI RINGRAZIA @aliceboarotto PER LA COPERTINA FANTASTICA. E se il fratello di una ragazza un po' sfigatella decidesse di far finta di essere il suo fidanzato per far attirare di più l'attenzione su di lei?