Capitolo 17

98 12 5
                                        

Alcuni l'avevano bevuta mentre altri no, ce l'aspettavamo.
Era Amanda che metteva più legna nel fuoco: 'Era tutta una farsa gin dall'inizio ' oppure 'Non vedete che hanno lo stesso cognome? Lo ha fatto per far essere meno sfigatella la sorella ma non ci è riuscito, poverini". Ci aveva pure azzeccato.
In realtà a Jonah non importava più di tanto dell'opinione altrui, mi chiedo come faccia, insomma ci andiamo di mezzo entrambi, non solo io.
Jack ci aveva detto che alcuni erano titubanti, altri indifferenti mentre altri non se lo aspettavano per niente, beh ormai è fatta e non possiamo fare più nulla.
Io, Jonah e Daniel eravamo nel salotto di casa nostra dato che i nostri erano partiti con nostro fratello, Daniel aveva mangiato da noi e ci stavamo rilassando un po'.
"Okay piccioncini, salgo su un attimo, non ci metterò molto."
Io e Daniel ormai ci baciavamo con molta spensieratezza, non davanti agli altri ovviamente, non avevamo ancora reso pubblica la cosa e a lui non andava molto a genio.
"Quando è che potremmo fare questo quando ci pare e piace?"
Ecco, lo sapevo.
"Non lo so Daniel, facciamo calmare un po' le acque."
"Sono già calme, è passato un po' di tempo."
"Tre giorni ti sembrano un po' di tempo? Non lo sono."
"Quanto dovrebbe passare allora? Un mese?"
"Almeno."
Lui lo disse per scherzare, io ero abbastanza seria invece, non possiamo presentarci a scuola come una coppia dopo tre giorni dalla mia "rottura" con Jonah.
"Oh andiamo."
"Non cambio idea."
"E va bene, domani arriva Zach."
Chi?
"Il pezzo mancante, Jonah non te ne ha mai parlato?"
Ah si, quel Zach.
"Sisi, come mai?"
"I suoi hanno deciso di stare qui ma verrano tra qualche settimana mentre invece lui ha deciso di venire domani e starà da Jack fino a quando non ci saranno i suoi."
"Capito, per che ora arriva?"
"Poco dopo pranzo."
"Vai in aereoporto a prenderlo?"
"Andiamo tutti."
"Ah."
"Ti direi di venire ma siamo già 5 in macchina."
"No no, sta tranquillo."
"Mangi qui? Dopo che torni intendo."
"Usciamo, è sabato."
"Non mi va."
"Non ti va di farti insieme a me vedere forse."
"Non mi va e basta, e poi lo sai bene che non sei tu il problema. Una bella pizza qui a casa insieme agli altri è un'idea fantastica."
"Anche noi due in un ristorante lo è."
"Nah."
"Ecco qual è il problema."
"Quale sarebbe il problema?"
"Tu cerchi sempre di evitare di stare con me, non capisco il perché ma fai così."
"Ma che stai dicendo?"
"Si, è sempre un 'io, tu e gli altri' , non vuoi mai fare qualcosa solamente io e te."
"Le persone non possono vederci insieme Daniel, lo capisci o no?"
"Perché Clarisse? Che ci fa se ti metti con il migliore amico del tuo 'ex'? "
"Certo tu la prendi alla leggera perchè non riguarda te."
"Non riguarda me? Devo ricordarti che ci sono in mezzo anch'io per caso? O te ne rendi conto da sola?"
"Tu ci sei in mezzo con il mignolo del piede capito? Io ci sono tutta dentro. Che ti piaccia o no non sei così dentro come credi."
"Mangio a casa domani, ci vediamo."
Ma è serio? Decisi di non andargli dietro, poi avrebbe capito, forse.
"Ho sentito tutto, hai torto, c'è dentro quasi quanto te, non con 'il mignolino del piede'. "
Jonah, ma i fattacci suoi no?
"Non penso proprio."
"Si invece."
"Ah si? Cosa starebbe rischiando lui? No perché io sto rischiando tutto."
"Ah addirittura tutto, mi sa che dobbiamo fare un discorsetto sul valore delle cose. Quanto sarebbe importante quello che pensano le persone a scuola di te?"
"Non è da trascurare."
"E Daniel lo è invece?"
Non aveva torto, ma tanto non l'avrei mai ammesso.
"Fammi vivere la mia vita Jonah."
"No aspetta, abbiamo fatto tutto questo per niente? Non credo Clarisse, quindi tu adesso vai da Daniel, ammetti che hai sbagliato e domani uscirete insieme a cena in un bel ristorante, sono stato abbastanza chiaro?"
"Io invece non sono stata abbastanza chiara quanto ti ho detto di farmi vivere la mia vita, mi sa."
"Fai quello che vuoi, ma poi non venire a lamentarti da me quando lui ti vorrà lasciare."
Stava andando oltre.
"Ah si? E a che servono i fratelli allora?"
Mi stava venendo da piangere, incredibile.
Lui mi ignorò.
Aveva ragione ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo, tuttavia Daniel era molto più importante del mio stupido orgoglio, decisi che l'avrei chiamato.
Era mezzanotte passata e non avevo ancora chiamato Daniel, stupido orgoglio.
01:30 ancora niente.
02:15 niente.
02:45 adesso lo chiamo.
3:20 lo chiamai.
Si esatto, per via del mio stupido orgoglio chiamai il mio ragazzo alle 3:20 di mattina e come se non bastasse, per un errore che avevo commesso io.
Adesso speriamo solo che risponda.
"Clarisse?"
Aveva la voce assonnata, sicuramente stava dormendo.
"Daniel, disturbo?"
"Beh, no, ma sai sono le 3:00 passate, non potevi chiamare prima?"
"Ero impegnata."
Si, sicuramente.
"E che hai fatto scusa?"
"Nulla di che, ero solo molto impegnata."
"Non riuscire a mettere da parte l'orgoglio non è un impegno."
"Possiamo parlare o devi continuare a fare il perfettino? L'importante è che ti ho chiamato no?"
"Diciamo, che devi dirmi?"
Che vuol dire 'diciamo'? Ma era serio?
"Nulla, ci vediamo domani."
"Clarisse, dispiace anche a me."
"A me non dispiace nulla."
Devo assolutamente finirla.
"Ah, d'accordo."
"Non è vero, mi dispiace un sacco a dire la verità."
"Lo sapevo già."
"Ti prego non farmi dire altro, risolviamo la questione e torniamo come prima, va bene?"
"No che non va bene, quando non ti va bene una cosa non puoi eclissare l'argomento, lo sai bene."
"Io non so che dirti Daniel."
"Non so un 'mi dispiace, per farmi perdonare potemmo andare a cena soli domani' potrebbe andare anche bene."
"Te l'ho già detto che non possiamo."
"Senti, è già tardi, ne parliamo domani se proprio dobbiamo perché per quanto mi riguarda hai la testa più dura di una pietra e non ho intenzione di continuare così."
"No aspet- "
Ha attaccato il telefono prima che finissi di parlare, mi sa che stavolta non finirà come avevo immaginato.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Brother - Jonah MaraisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora