Capitolo 12

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"Si, scusami, pensavo ad altro e mi sono un po' lasciato trasportare dalla rabbia."
"Ah, d'accordo."
Ma come fa a non sentirsi presa in giro? Si vede da un miglio che a lui non piace lei.
"Claire, ti va di fare un giro?"
Era Jonah.
"Si, volentieri."
"Perché non andiamo anche noi?"
Era Amanda, lo chiese a Daniel.
"Non so, non mi va di camminare."
"Dai, devo pur farmi amici i tuoi amici no?"
"No, non è obbligatorio che i miei amici siano anche i tuoi, o viceversa."
"Voglio fare amicizia con Jonah e Clarisse, qualche cosa in contrario?"
"Bhe io sì, io e te non saremo mai amiche. Jonah andiamo, per cortesia."
Fece un sorrisetto, mi prese per mano e cominciammo a camminare ma la pace era già finita.
"Io e Daniel veniamo con voi, poco mi importa se non vorrai essere mia amica, ci perdi tu, mica io."
"Sicuramente hai ragione tu."
Ovviamente ero ironica.
Ironica chi avrebbe mai pensato che avrei parlato in modo ironico?
"Allora, come è nata questa storia di amore, eh?"
Jonah li prese in giro e Daniel gli lanció un'occhiataccia, ma che aveva? Bho.
"Aah, bella domanda, allora, ero entrata in un corridoio e ho visto Daniel che teneva per i fianchi la tua ragazza e alla fine mi hanno dett-"
"Aspetta, come?"
"Alla fine mi hanno detto ch-"
"No no, quello che hai detto prima."
"Ah si, che avevo visto Daniel che teneva per i fianchi la tua ragazza."
"Ah si."
Stava ancora metabolizzando che effettivamente la sua ragazza è sua sorella, infatti commentó dopo qualche minuto.
"Ti avevo detto che non ti ci dovevi avvicinare? Non ero abbastanza chiaro quando ti ho detto che lei era off limits per tutti?"
Era davvero molto arrabbiato.
"Ma no Jonah, stai fraintendendo, non è come credi, anche io credevo così."
"Basta, ho già sentinto abbastanza, andiamo."
E io lo seguii, senza dire una parola, non riuscivo a parlare, però dovevo calmarlo.
"Jonah, mi dispiace."
"Non volevo che si avvicinasse a te in quel senso, lo sapevi anche molto bene."
"E infatti non siamo nulla, te lo giuro."
"Gli piaci?"
"Eh?"
"Ti ha detto che gli piaci?"
"Non importa Jonah, stavamo parlando di altro no?"
"Rispondi e basta."
Feci un sospiro ma alla fine gli dissi tutto e dire che era anche un po' troppo tranquillo.
"Vado da Daniel."
"No Jonah, ti prego non fare casini."
"Assolutamente, sto solo risolvendo questa questione. Anzi, vieni anche tu con me."
"Non mi va di litigare, ti prego, fallo per me."
"Sto solo risolvendo questa situazione Clarisse, i problemi non si evitano."
"Questo si, questo voglio evitarlo."
"No, questo è inevitabile. Vieni."
Andammo da Daniel, avevo un po' paura di quello che sarebbe potuto succedere.
"Daniel Seavey, ci hai provato con la mia ragazza e poi hai mentito ad Amanda per trovare una scusa per non farmi sapere nulla, non ti fai un po' schifo?"
No no no no. Ma che fa? È serio? Ma perché reagisce sempre male? Lo ha urlato, non può urlare determinate cose così ai quattro venti, deve essere per forza pazzo. Daniel non sapeva che dire, Amanda lo guardava malissimo, tutti lo guardavano in quel modo, eravamo tutti in un bel casino, bello grande anche.

Brother - Jonah MaraisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora