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POV Sulfus


So di essere davvero un'idiota.

Non avrei mai,e sottolineo MAI,dovuto baciarla.

Ho incasinato tutto,merda!

Ho combinato un casino,ma sinceramente parlando,ero al limite.

Si,ho deciso di lasciarla andare e convivere con il mio dolore rinchiuso dentro un bozzolo,sono riuscito a trattenermi tutti questi mesi,sono riuscito a trattenermi in questi quattro giorni,ma ora ero arrivato decisamente al limite.

Il caldo insopportabile,tutto il nervosismo per la sua sbadataggine che ci aveva mandati in questo casino,la rabbia per il mio telefono scarico e ancora per la sua sbadataggine per aver perso il telefono.

Con tutto questo,è normale che il mio autocontrollo sia finito,no?

Poi,dopo aver visto le sue lacrime e aver percepito la sua paura....

Quella è stata la botta finale che mi ha fatto crollare definitivamente.

Lei era rimasta pietrificata,quindi decisi di non insistere oltre e feci per staccarmi da lei,quando ad un tratto la sentì riprendersi e farsi più vicina a me,sporgendosi in avanti.

Stava ricambiando.

Io continuai comunque a non spingermi troppo oltre,non volevo spaventarla di nuovo,e poi,ad essere sinceri,ero io ora quello pietrificato.

Mi sta baciando!

Le lasciai libere le braccia e lei le portò subito intorno al mio collo mentre io le cinsi la vita con le mie. Senza che le chiedessi il permesso,mi diede libero accesso alla sua bocca,e da lì non ci capì più nulla.

Mi buttai su di lei,schiacciandola alla parete mentre lei continuava ad aggrapparsi a me.

Fermati

Le mie mani cominciarono a vagare su tutto il suo corpo,per scoprire ogni suo più piccolo particolare.

Per ricordare.

Devi fermarti

Sentì la sua risposta alle mie carezze,facendosi avanti con il bacino,strusciandosi contro di me.

Ora davvero stavo per perdere la testa.

Le misi una mano sotto il ginocchio sinistro e lo portai su,sulla mia anca.

Fermati! Così farai soltanto del male ad entrambi!

Cominciò a far vagare le sue mani sulle mie spalle,il petto,il collo,la schiena,con una cominciò ad arpionarmi i capelli e tirarli,l'altra fremeva per infilarsi sotto la maglia,cosa che fece,e cominciò a passare le dita e le unghie sulla pelle del mio addome. Con la gamba sinistra mi arpionò il fianco,così presi anche l'altra gamba e feci la stessa cosa.

Ora si reggeva anche da sola e,tirandomi i capelli in modo da alzarmi la testa,continuò a baciarmi in modo sempre più aggressivo,affamato,volitivo.

Le mie mani si piazzarono sui suoi glutei,stringendoli. Mi spostai dalla sua bocca e cominciai a baciarle la guancia,il mento,il collo,le mordicchiai anche l'orecchio,e stessa cosa feci per la pelle dalla clavicola alla spalla,facendole scivolare anche la spallina della canottiera gialla.

Sentivo i suoi gemiti ed i suoi ansiti nell'orecchio,le sue spinte verso di me e le mie ricambiate,il sangue che scorreva veloce,nelle vene,nelle orecchie e giù,dove i pantaloni cominciarono a starmi troppo stretti.

Ero perduto.

FERMATI!

Nell'ultimo istante di lucidità che mi era rimasta prima di finire nell'oblio,aprì gli occhi e mi fermai.

Tutto da uno sguardo ( In Revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora