6.1:L'incidente

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POV Raf

"Caro diario,

è il 17 di Novembre ed è passato circa un mese da quando sono arrivata qui in Italia.I miei genitori e Sophia mi mancano moltissimo e non c'è giorno che non gli chiami o non gli mandi qualche messaggio.La scuola qui non è male,tutti sono gentili ed i professori sanno essere severi quando serve.

Come in ogni scuola ci sono quei ragazzi che si credono chissà chi permettendosi di fare quello che vogliono. Purtroppo per me due di loro sono in classe mia,Lucas e Sulfus.Quest'ultimo in particolare non riesco a mandarlo giù.Non fa altro che prendermi in giro utilizzando il soprannome di "angioletto" o "angelo mio",soprannomi che lui stesso mi ha affibbiato il terzo giorno di scuola.Fosse anche solo questo il motivo della mia avversione nei suoi confronti!

Ho notato che ci sta provando con Debby,la quale è completamente partita per lui e che mi lancia sguardi di fuoco ogni qualvolta quell'energumeno mi chiama con quegli odiosi soprannomi.Finge di provare interesse per lei quando invece sta con altre ragazze per scopi puramente fisici.Ho provato a dirlo a Debby,ma lei non mi ascolta,pensa che io la voglia allontanare per avere Sulfus tutto per me. Ma ci pensi!Io e Sulfus insieme!!

Tralasciando questo,passiamo ad un argomento che mi preme molto in quest'ultimo periodo.

Qando sono arrivata nella nuova scuola fui subito presa da un ragazzo,Gabriel detto Gabi,che poi divenne il mio compagno di banco.Era così dolce e gentile,uguale al mio ideale di ragazzo.Purtroppo è troppo perfetto.Ha notato l'interesse che avevo nei suoi confronti all'inizio ed ora lui sti sta facendo avanti credendo corrisposti i suoi sentimenti.

Inizialmente siamo anche usciti qualche volta,come amici sia chiarro,mi faceva vedere Roma e mi raccontava la sua storia.Io lo vedo soltanto come un amico,niente di più niente di meno.Il problema adesso sta nel come dirglielo senza farlo rimanere male.

Magari con una bella passeggiata riuscirò a trovare il modo più carino per liquidarlo.A presto.

Baci

Raf"

Chiusi il diario e lo misi sotto il cuscino.Strano ma vero,non mi ha mai dato fastidio tenerlo lì mentre dormo,è come se non ci fosse.Mi alzai dal letto e mi diressi verso la finestra.Aveva smesso di piovere.

Decisi di cambiarmi,con o senza pioggia,la passeggiata l'avrei fatta ugualmente.Misi un bel maglioncino bianco ed un jeans,degli stivaletti neri ed un piumino.Presi il telefono e scesi giù a fare colazione.

Arrivata in sala da pranzo,mi riempì il piatto.Quando stavo per dare un morso ad un biscotto 'pan di stelle',Miky fece la sua entrata in pigiama con le paposce ad orsacchiotto ed i capelli tutti arrufati.Sembrava una tenerissima bambina piccola.

-Devi andare da qualche parte Raf?-

-Si.Volevo fare una passeggiata per schiarirmi un po' le idee.Se avessi avuto una bicicletta sarei andata con quella-

-Se vuoi puoi utilizzare la bici di mia madre,si trova in garage a destra,appena entri.Ti farei usare la mia ma è una bici sportiva e non è adatta a delle passeggiate-finì la frase ridacchiando un po' in imbarazzo

-Davvero posso usarla?-

-Si certo.Solo che te lo sconsiglierei,ha appena piovuto e non vorrei che slittassi con quella cosa-

-Tranquilla.In Australia ci andavo in giro anche mentre pioveva e non sono mai caduta-

-Va bene allora-

-Io vado.Dovrei tornare tra un'oretta e mezza circa,massimo due-

-Sta comunque attenta e rimani sulla pista ciclabile-

-Si mamma-e con una risata di entrambe mi diressi verso il garage.

Come aveva detto Miky,la bici di sua madre si trovava a destra.Era bianca e aveva un cestino in ferro davanti,era della marca "Graziella".

La portai fuori il cancello e prima di pertire guardai l'orario.Le 09:27.Misi il telefono nella tasca del giubotto e partì.

Non so da quando stavo pedalando,ma ad occhio e croce doveva essere più o meno una mezz'oretta buona.Anche se questa passeggiata era servita a rilassarmi,per via del caos delle auto e dei pedoni non sono riuscita a pensare proprio a niente.

Ero sconfitta,consapevole che in mezzo a quel baccano non sarei mai riuscita a pensare a nulla.Quando stavo per girare e tornare in dietro,come una manna dal cielo,vidi una stradina deserta sulla destra e la imboccai senza esitazione.

Finalmente avevo trovato una strada tranquilla ed un sospiro di sollievo lasciò le mie labbra.

Era una piccola stradina a senzo unico dove sulla sinistra c'era una rete che la separava da un campo,sulla destra un marciapiede con un albero ogni cinque metri,circa cinquecento metri più avanti una curva a destra con un semaforo,inutile visto che la strada era deserta.

Finalmente circondata dal silenzio,cominciai a pensare...

"So che non c'è un modo carino per scaricare una persona,ma io non sto scaricando proprio nessuno,sto solo mettendo in chiaro una situazione tra amici...Sicuramente ci rimarrà male ma io,a parte i primi tempi,non gli ho dato modo di pensare che ci potesse essere un interesse da parte mia.ah...che casino!!

Ma quel palo è sempre stato così vicino?"fu l'ultima cosa che pensai.

Mentre pensavo avevo distolto l'attenzione dalla strada e adesso mi ritrovavo ad andare a sbattere contro quell'inutile semaforo.Purtoppo per me ero troppo vicina e c'era solo una cosa che potevo fare.

Con uno scatto,girai bruscamente il manubrio,facendomi perdere l'equilibrio e,con un urlo,cadere a terra.

Durante la caduta,nonostante gli occhi chiusi,avevo la sensazione di aver sbattuto contro qualcosa.

Quella sensazione si rivelò esatta,quando mi ritrovai sdraiata non sull'asfalto,ma su qualcuno.

Pian piano aprì gli occhi e sollevai la testa per vedere meglio il malcapitato.Quando riconobbi il volto,rimasi scioccata,era l'ultima persona che mi sarei mai aspettata di trovare.

Quando anche lui aprì gli occhi e cominciò a fissarmi,ebbi un sussulto ed il mio cuore perse un battito,mentre il mio corpo veniva scosso da leggeri fremiti.

Sentivo le guancie pian piano andare a fuoco e la ristretta vicinanza tra i nostri volti non aiutava.Mi persi a guardare quelle pozze d'oro,con delle pagliuzze rosse simili a delle fiamme ardenti.

In quel momento mi dimenticai di averlo investito,di essere sdraiata su di lui in una strada deserta.

Mi dimenticai del modo in cui prendeva in giro me e Debby.Era come se fosse tutto sparito,facendo rimanere nel mondo intero soltanto me e lui.

Soltanto me e Sulfus.

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