Toccare le nuvole, ma solamente con me

830 72 13
                                    

Vi sta piacendo la storia?



"Chi sono per te?" 

La fatidica domanda lascia le mie labbra e Gionata perde la parola per un attimo per poi fare una risata imbarazzata e sarcastica:

"Sei un'amica di Tedua e una mia futura fan"

Mi prende in giro, continuando a ridere dolcemente, mentre io sono seria:

"No, Gionata, davvero. Sono solo una persona qualunque? Scava nei tuoi ricordi"

Sfera inizialmente mi guarda abbastanza confuso, per poi abbassare lo sguardo come per rifletterci un attimo, ma nel momento in cui mi sta per dire qualcosa, sento la mano di Elia nella mia. No. Non accadrà stavolta!

Mi concentro con tutta me stessa per mantenere il pieno controllo di me. Mi alzo dal divano, allarmando Gionata e portandomi le mani alle tempie:

"Elia. Ti prego. No. Non questa volta"

"Giulia! Cazzo. Non devi forzare i ricordi di Gionata e nemmeno i tuoi, potresti fargli avere un cazzo di trauma, che non hai neanche idea. Potrebbe dimenticarsi completamente di te. E tu non vuoi fare la stessa fine. Vero?"

Cosa? Cosa significa che potrei causare un trauma a Gionata? Non voglio questo:

"Fammi prendere possesso del tuo corpo, risolvo tutto io

Sto per fargli avere il sopravvento, quando Gionata mi si avvicina, preoccupato, circondandomi con le braccia e sento come se Elia mi avesse abbandonato di colpo:

"Ohy, Giuly, che hai? Tranquilla. Ci sono qua io"

Mi accarezza la schiena, stringendomi forte a sé e baciandomi i capelli, per calmarmi. Respiro a fondo tra le sue braccia, vedendo Elia sorpreso. Tenta di riavvicinarsi, ma è come impossibilitato. Si guarda le mani e poi guarda Gionata, ancora stretto a me:

"Non capisco, Giuly, è come se Gionata avesse il potere di allontanarmi da te. Perché prima riuscivo e ora no?"

Mi disinteresso di lui, stringendo forte a me il rosso, che in quel momento è l'unico appiglio che ho e singhiozzando poco sulla sua spalla. Tutta quella storia mi sta facendo impazzire. Non ne posso più. Gionata mi stringe forte a sé, per calmarmi sempre di più, continuando a sussurrare che lui è li con me e di stare tranquilla.




"Vuoi ancora un po' d'acqua?"

"Gionata...per la decima volta, sto bene davvero. Sei molto carino a preoccuparti per me, ma mi sono ripresa, ho avuto per un attimo qualcosa e basta. Devi andare a prepararti per stasera"

"Se non sono sicuro che stai bene non vado, annullo, faranno salire qualcun altro"

"Sei pazzo..."

Sussurro, con la testa affondata nel cuscino, mentre lui mi guarda dolcemente, accovacciato vicino a me:

"Pazzo di te"

Sento sussurrare da Elia e lo vedo guardare il rosso con un sorriso fiero e io ricambio il suo sorriso, non ricambiando però le sue parole:

"Perché prima mi hai chiesto cosa fossi per me?"

La fatidica domanda, a sto giro, l'ha fatta lui e io vedo la paura crescere sul volto di Elia. Un trauma. No, non farò avere a Gionata un trauma:

"Boh. Volevo vedere se avevamo idee simili su come ci consideriamo"

"Tu mi consideri ancora un rapper fallito?"

"Beh <fallito> non direi, hai tutto ciò che una persona può desiderare, soldi, donna, fama, popolarità. Semplicemente la tua musica non mi fa impazzire"

"Nemmeno se ti faccio un concertino privato gratuito in prima fila?"

Rido, ma vedo, in quell'attimo di ironia, un forte accenno di serietà:

"Lei vuole fumare soltanto la mia Mary Jane, vuole sfrecciare a 200 soltanto con me..."

Inizia a canticchiare e io quella canzone non la conosco, infatti lo guardo un attimo stupita:

"Cartine Cartier. Non la conosci? Effettivamente non è propriamente mia, io faccio solo il feat"

"Continua a cantarla..."

Lo sprono e i suoi occhi si illuminano felicemente:

"Sa che 'sti soldi non valgono niente per me, vuole toccare le nuvole come su un jet, ma solamente con me"

Continua ancora un po' la sua strofa e poi mi prende una mano, stringendomela nella sua grande e calda,fredda solo per la presenza degli anelli:

"Un giorno saremo ricchi fidati di me, so che non hai fretta o forse ce ne ho io più di te"

Vorrei dirgli che lui è già ricco e non si parla solo di soldi e contanti, ma di sogni, di aspettative, di desideri e obiettivi raggiunti e da raggiungere.

"Guardare il mondo da sopra le nuvole, non più da Google Maps, su un volo Emirates"

Conclude la sua strofa:

"Un giorno ti ci porto su un jet privato, ci sei mai stata?"

Scuoto la testa. Mario e i ragazzi non possono ancora permetterselo e preferirei, parlando di Mario, che ci portasse la sua ragazza, non me. Prima lei. Poi gli altri:

"Presto ci andremo, ti mostro la felicità e la libertà. I soldi non fanno la felicità, ma aiutano a raggiungerla, a toccare il cielo con un dito e a ritornare giù in tutta sicurezza, ci sentiamo sempre sicuri e protetti se stiamo con qualcuno a cui vogliamo bene, con cui si sentiamo a nostro agio e che, a modo suo, ci completa, completa i nostri difetti, ride con noi, ci asciuga le lacrime, ci bacia le ferite e ci fa sentire amati e protetti."

Gli brillano gli occhi a quella frase e io sento qualcosa nel petto e sono convinta che non sia Elia a causarmi questo calore:

"Non devi preoccuparti più di niente Giulia, ti proteggo io da ora in poi. Promesso."

Guardian angel | Sfera EbbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora