Un continuo dejavu

833 70 12
                                    


"Il fatto che una donna non sappia cucinare è grave, non pensi?"

Sbuffo, assaggiando l'acqua in cui la pasta bolle, per sentire quanto sale manca, per poi sporgermi verso Gionata, che è comodamente sdraiato sul mio divano a prepararsi una canna:

"Anche il fatto che tu abbia il ciclo ai capelli lo è"

Sbotto fintamente infastidita, tirandomi indietro i capelli. Ho dovuto pulire casa in fretta e furia per l'arrivo di Gionata. Mi ero dimenticata il casino. Mi mancano i miei genitori che sistemavano casa al posto mio. Questo è uno degli svantaggi di vivere da sola:

"Stasera canto in una discoteca, vieni?"

"Se mi tratti così male, no"

Mi fingo offesa e lui si alza, entrando in cucina e guardandomi, sedendosi sul tavolino che ho e allontanando ciò che c'è sopra:

"Dai vieni per il tuo Gionata"

Mi fa la voce da bambino, tirando fuori il labbro, per poi morderselo piano e io gli sorrido dolcemente di rimando. Sa essere davvero tenero a volte, ma scuoto la testa, cacciando quei pensieri:

"Vediamo, lo sai che non apprezzo molto la tua musica"

Torno a concentrarmi sulla pasta, ma lui mi viene incontro abbracciandomi:

"Ma so che apprezzi me, quindi verrai, vero? Possiamo invitare anche Mario se non vuoi stare sola"

"Vai..."

Dopo aver sentito questo consiglio di Elia che appare a fianco a me, sento per un attimo il corpo di Gionata irrigidirsi, per poi rilassarsi nuovamente. Cos'è successo?
Butto uno sguardo su Elia e anche lui ha sentito la cosa su di sé. Dalla sua espressione non si spiega neanche lui ciò che è successo:

"Verrò..."

"Verrai?"

"Sì, verrò"

"Seria, verrai?"

"Sì, Gion"

"Davvero andrai?"

"Sì, Elia, andrò" Sussurro

"Verrai davvero a sentirmi?"

"Sì, Gionata, cazzo, vengo a sentirti"

"Ti adoro. Grazie"

E mi stringe forte a sé, sotto lo sguardo divertito del mio angelo. Sto per stringerlo, ma un suono mi attira:

"La pasta!"

Urlo allontanando di colpo il rosso e sentendo Elia scoppiare in una forte risata, coprendosi gli occhi dal troppo divertimento. Gionata si massaggia la nuca, guardandomi quasi dispiaciuto, più compiaciuto forse:

"Non sai cucinare, te l'ho detto"

Tira fuori la lingua, prendendomi in giro allegramente.



Gionata si è addormentato dopo pranzo sul mio divano, nella classica posizione da morto con un braccio disteso sul petto, uno sullo schiena, un piede sul cuscino e l'altro a penzoloni. Il suo telefono si illumina ogni tre per due e, da lontano, ho visto che come blocca schermo ha una sua foto. Egocentrismo portami via.

"E quindi vai a sentirlo?"

Mi domanda Elia apparendo vicino alla finestra a cui sono appoggiata di spalle, guardando il ragazzo dormiente:

"Presumo. Penso gli faccia piacere avere sempre un po' di appoggio"

"Di sicuro schifo non gli fa"

Ironizza:

"E nemmeno tu gli fai schifo e penso la cosa sia ricambiata. Ti stai prendendo una cottarella eh?"

Mi colpisce con il gomito un paio di volte, pur essendo invisibile:

"Dai non dire cazzate e non fare il cretino. Tornando seri. Hai sentito che si è irrigidito quando mi hai parlato?"

"Sì. Non so sia accaduto, ma ho visto e sentito"

"Elia..."

Lui alza lo sguardo, confuso e interrogativo, verso di me:

"Gionata ti conosceva da vivo?"

Si irrigidisce di colpo, abbassando lo sguardo e osservando le scarpe, muovendo un po' le gambe:

"Sì...io e Gionata ci conoscevamo...abbastanza bene"

"Era collegato a me Gionata? Mi conosceva quando...tu eri vivo?"

Annuisce e io mi sento ancora vuota. MI giro verso Gionata che sta dormendo: anche di lui mi sono dimenticata. Eppure so perfettamente chi è, so che in arte è Sfera Ebbasta, conosco le sue canzoni, il suo percorso, le persone che ha attorno, Charlie e Gué. Eppure...oltre ciò ho il nulla:

"Lui...lo conoscevi principalmente prima della sua fama. Diciamo che avete avuto un periodo di vuoto totale tra voi, aggravato anche dalla mia morte. Ma vi conoscevate, lo so per certo"

"Lui...dici che si ricorda di me?"

"Da ciò che posso capire ha ricordi molto vaghi. Come se avesse con te un continuo dejavu. Anche essere qua con te, per lui è come rivivere qualcosa che ha già visto e vissuto"

"Ne sei convinto?"

"Percepisco quello che lui sente, in modo molto simile a come riesco con te. A lui sono collegato quasi carnalmente. Anche lui è stato affidato a me"

Sbarro gli occhi. Mi sta dicendo troppe cose, non riesco a immagazzinarle tutte. Vuole proseguire, ma gli faccio gentilmente segno di tacere che non mi serve che aggiunga altro. Mi siedo a fianco a Gionata e lo osservo e ancora più preoccupazioni mi assalgono nei suoi confronti:

"Mi spiace che sia sempre il mio primo pensiero...ma è stato il mio ragazzo o robe così?"

"Posso parlare solo di me. Non posso dirti che rapporto avevano con te chi hai dimenticato, mi spiace. Poteva essere il tuo ragazzo, come un amico, come tuo fratello, come un perfetto sconosciuto per te. Io non posso commentare e non posso fare niente. Se non aiutarti a cercare piano piano di riprendere i ricordi"

Mi appoggio al cuscino dove sta riposando il rosso e gli sfioro i capelli tinti. Gionata potrebbe essere stato il mio ragazzo e io potrei averlo dimenticato. E se fosse stato il mio migliore amico? Perché l'ho dimenticato? Che sia collegato al fatto che odio le sue canzoni? E se fosse una sorta di conseguenza per allontanarlo da me?

"Attenta a non baciarmi eh!"

Mi allontano di colpo, sotto la risata di Gionata, estremamente divertito dalla mia reazione:

"Idiota"

Mi alzo, ma lui mi stringe un polso, facendomi sedere a fianco a lui:

"Dai non prendertela a male, pensa che ansia io vedendoti che non reagivi. Eri persa nei tuoi pensieri. Tutto ok, Giulia?"

Mi accarezza i capelli, attento e serio. Non ho mai visto Gionata così serio. In nessuna foto, intervista o canzone. Perché non riesco a ricondurre a niente questa serietà e quello sguardo, quella voce preoccupata e quelle carezze?

"Gionata..."

Gli prendo una sua grande mano tra le mie più piccole e tremanti e vedo con la coda dell'occhio Elia sbarrare gli occhi, già conscio di ciò che voglio dirgli:

"Chi sono per te?"

Guardian angel | Sfera EbbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora