Buonasera a tutti. Volevo chiedervi un favore estremamente IMPORTANTE. Sul mio profilo è stata pubblicata una nuova fanfiction su Capo Plaza. Si tratta di una fanfiction molto seria, personale e profonda, incentrata su un argomento in cui spesso gli adolescenti ci si ritrovano dentro (e non solo), vi chiedo, con il cuore in mano, se avete tempo, di darle un'occhiata, perché è molto importante per me arrivi a più persone possibili e di farmi sapere cosa ne pensate. Grazie a chiunque lo farà.
Il titolo è:
Il treno non si è fermato | Capo Plaza
Buona lettura
"Risale al giorno in cui vi siete lasciati"
"Perché ci siamo lasciati?"
Scuote la testa:
"Non posso dirtelo"
"Perché?"
"Vi siete lasciati insieme, su decisione comune, non poteva funzionare"
"Non è vero"
Sbotto, arrabbiata e nervosa. Sento la rabbia pulsarmi in tutto il corpo. So perfettamente che Elia mi sta mentendo, che non vuole farmi sapere per quale motivo io e Luca ci siamo lasciati. Ma perché? I miei occhi, nervosi e desiderosi di sapere, si incastrano nei suoi, calmi, pacati, inespressivi:
"Perché non me lo puoi dire?"
Scuote la testa e basta, alzandosi, ma io lo prendo per la mano, stringendogliela.
E sento una scossa. Una scossa che mi attraversa tutto il corpo, bloccandomi sul posto e bloccando anche lui. Si tratta di un altro ricordo. Eppure stavolta Luca non c'entra. Non c'è lui nel mio ricordo. C'è Elia. Elia che non ha i dread, ma ha le treccine raccolte in testa, che non gli sparano da una parte all'altra.
C'è lui seduto su delle scale che portano ad un piano superiore che mi guarda. Io sono all'inizio delle scale, lui circa a metà:"Come mi devo mettere?"
Mi domanda, sorridendomi dolcemente e mettendosi un piccolo berretto bianco e coprendosi gli occhi con questo:
"Non fare l'idiota Eli"
Sono io. Sono io a rispondergli con una risata e questa frase e lui ride di gusto, togliendosi il berretto e, presa la mira, me lo lancia addosso, colpendomi e io, non pronta, arretro, fino a cadere su una poltrona. Lo sento ridere, fino a porsi di fronte a me, un po' preoccupato, ma continuando a ridere:
"Sei caduta come una piccola pera. Giuro è stata una scena stupenda"
E la sua risata conclude quel ricordo.
Elia si allontana dalla mia presa e io lo guardo spaesata:"Perché c'eri tu nei miei ricordi?"
"Che hai visto?"
"Lo sai!"
"Dimmi cos'hai visto!"
Sbotta, arrabbiato, facendomi spaventare. Per poi rilassare i muscoli, tornando a calmarsi e prendendosi il viso tra le mani:
"Giulia, che cosa hai visto?"
"C'eri tu. C'eravamo io e te. In una stanza chiara, tu eri su delle scale e mi chiedevi come dovevi metterti. E avevi una cuffietta bianca, sai, quelle per freddo, hai presente?"
Annuisce, ma non mi dice altro. Mi tende la mano:
"Vuoi vedere un altro potere? C'entra con questo tuo ricordo"
Annuisco e gli stringo la mano, lui chiude gli occhi e mi intima di imitarlo. In un attimo mi abbraccia, stringendomi e sento il terreno sotto i miei piedi mancare per qualche attimo, per poi ritornare:
"Apri gli occhi, siamo arrivati"
Mi lascia il corpo e piano piano apro gli occhi, guardandomi attorno e sbarrandoli: è la sala, è quella sala che ho sognato, in cui ho rivisto Elia. Le scale, quelle scale bianche, sembrano persino più luminose ora. Le tocco. Sono reali. Elia fa qualche scalino sedendosi poco sopra di me.
"Che posto è?"
"Quello del tuo ricordo"
"Intendo...perché quel giorno eravamo qua?"
Scrolla le spalle, appoggiandosi agli scalini. Ho già capito che non vuole rispondermi, così visito la casa. Giro per le stanze, sono tutte così illuminate, così particolari, così ricche. Il bagno è meraviglioso, il terrazzo ha come vista una splendida città che non riesco a riconoscere:
"Tu...non ricordi nulla di questo posto?"
Mi domanda Elia, tornato angelo, raggiungendomi sul terrazzo e guardandosi attorno. Io scuoto la testa:
"Cosa dovrei ricordarmi?"
"Qua ci hai lasciato due ricordi"
Mi guarda, scrutando la mia confusione:
"Uno con me...e uno con Luca"
Luca. C'entra sempre lui in qualche modo. Perché? Perché è stato così importante per me? Come faccio a non ricordarmelo?
"Luca in quel periodo se la passava bene, gli Allenamento volavano. Era convinto che sarebbe diventato qualcuno e si permetteva di levarsi qualche sfizio personale."
Inizia a raccontare dopo un lungo sospiro, senza guardarmi e, non so perché, ma ho paura che questo ricordo possa mandarmi ancora di più in confusione:
"Lui...prenotò questa camera. Questa è una delle camere più richieste a Milano. Riuscì a prenderla poco prima che venisse prenotata e la richiese per una settimana, solo per voi due. Voleva stare con te nella vostra più profonda intimità. Restaste fuori dal mondo per tutta la settimana, voi due, innamorati persi.
Il tuo momento preferito fu una delle ultime sere, che eravate entrambi nella piscina piccola con idromassaggio al piano di sopra, ad ammirare il cielo stellato, tu appoggiata sul suo petto e lui che ti stringeva dolcemente, mentre fumava.
Quella sera lo faceste al chiaro di luna e vi giuraste, probabilmente con la mente annebbiata tu dall'alcool e lui dall'erba, amore eterno.Vi lasciaste un mese dopo"
Sospira, concludendo il discorso. Io sono scioccata, allibita, mi è impossibile aver dimenticato tutti questi ricordi:
"Te lo richiedo...perché ci lasciammo?"
Lui mi guarda, stavolta con uno sguardo ben più deciso, come se volesse dirmi qualcosa che tiene dentro da moltissimo:
"La causa la hai qua davanti"
Si indicò, sorridendo:
"Io e Gionata siamo stati la causa della rottura tra te e Luca"
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Guardian angel | Sfera Ebbasta
Romance"Sono il tuo angelo custode" Socchiudo gli occhi, come per mettere a fuoco questo cretino: "Sei cosa?" "Il tuo angelo custode" Ripete sorridendo a trentadue denti e l'unica cosa a confermare che sia una creatura sovrannaturale è il fatto che lieviti...