Partiamo per l'impresa

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Chirone, dopo aver ascoltato la profezia con Percy, mi fece portare la mia roba nella casa 3 ovvero quella di Poseidone.
Mentre camminavo Anya, accanto a me, mi continuava a fare domande.

«Che è successo prima? Che cos'è questo posto? Cos'era quella cosa di metallo?? E che cosa significava quel tridente che avevi sulla testa?»

«Anya, per favore, calmati» la pregai con il mal di testa «Come hai trovato la strada per arrivare qua?»

«Mi ha aiutato un satiro, si chiamava Grover»
mi rispose «Poi ci ha attaccati un mostro, Grover mi ha detto che era una dracena»

«Sì, lo so...»
Anya mi guardò sbigottita.
«Come fai a...?»

«L'ho sognato» la precedetti «I semidei fanno sogni premonitori e io questa notte ti ho sognato mentre scappavi da quella dracena. A proposito, bel colpo con il bastone»

«Grazie» disse ridacchiando.
«Adesso ti spiego quello che mi hai chiesto, però ora fammi mettere dentro queste cose» e mi avvicinai alla casa 3.

~•~•~•~•~•~•~•~•

Quando entrai sentii subito il conosciuto odore di brezza marina, la stanza era disordinatissima.

C'era un esercito di calzini per terra, su delle mensole, invece, c'erano vestiti piegati male e messi alla rifusa, il letto sfatto e nel bagno due paia di asciugamami per terra.

Percy non c'era. Era sicuramente fuori ad allenarsi di nuovo. Misi le mie poche cose su un comodino vicino al letto.

Uscii e andai incontro ad Anya che mi stava aspettando, e insieme camminammo per il campo mentre le raccontavo del drago, quando Percy e Annabeth mi avevano portato qui, quando ero stata attaccata dal telchino e di tutte le altre cose che mi aveva spiegato Annabeth.

Le feci fare un giro per il campo mostrandole le cabine, la zona dove ci si allenava...
Camminavo senza guardare avanti e con la mia solita fortuna, sbattei contro qualcosa di duro; un'armatura. Alzai lo sguardo e riconobbi la grossa figura davanti a me: Mark.

«Attenta a dove metti i piedi... Cervello di Squame»
Le ultime parole uscirono più come un insulto.

«Cosa vuoi?»
«La rivincita, naturalmente»
Strinsi i pugni.

«Vuoi perdere un'altra volta?» gli domandai mettendo una mano in tasca e afferrando Tornado.
Con un ghigno mise la mano sull'elsa della sua spada.
Anya indietreggiò.

«È stato solo un colpo di fortuna, Cervello di Squame. Qualcosa mi stava tenendo fermo e ora che sei stata riconosciuta so perfettamente cos'era»
Forse stavo usando i miei poteri ed ero tanto presa dalla rabbia che non me ne ero nemmeno accorta.

«Ehi, che sta succedendo qui?»
Alle spalle di Mark comparve Percy.
Mark levò la sua mano dall'elsa.

«Niente di importante» rispose Mark e si allontanò lanciandomi un'occhiataccia e mimando qualcosa con le labbra che io tradussi "Avrò la mia rivincita".

—Non mi piace per niente, quel tipo— dissi togliendo la mano dalla tasca.
—È sempre così— disse Percy.
—A proposito, Anya, lui è Percy. Percy, lei è Anya.

—Piacere di conoscerti— disse Percy allungando una mano verso Anya.
Anya la strinse.
—Piacere mio.

—Liza, domani mattina dobbiamo partire— mi informò Percy.
—Va bene.

Daughter of the Sea - Il Cavaliere Grigio [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora