Ci mancava solo Afrodite!

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E adesso cosa voleva da noi?
—Come state?— ci chiese la dea.
—Staremo meglio se non ci fossi tu— le rispose Elyse.

Afrodite sembrò non ascoltarla.
—Come mia quelle facce? Un po' di vita, ragazzi!
Però noi eravamo ancora incantati, ma non dalla sua bellezza ma dalla sorpresa.

Dovevo ancora realizzare quello che era appena accaduto quando lei parlò ancora.
—Siete dei pesci lessi.
—Ehi!— protestò Percy —Che ha contro i pesci?
—Nulla caro— ridacchiò la dea.

—Cosa vuole da n...— cercò di dire Elyse ma la bloccai.
—Perché proprio "Dafne"?
Afrodite sembrò non capire allora le indicai la targhetta attaccata sul grembiule che aveva addosso.

—Oooh— ridacchiò un'altra volta —È in onore della ninfa Dafne, la quasi fidanzata di Apollo.
La loro storia d'amore era così commovente...
La dea si asciugò una lacrima di emozione.

—Beh, Eros poteva starsene buono e non far soffrire né Dafne né Apollo, ma lui no! Doveva per forza fare qualcosa!— Percy incrociò le braccia al petto.

—Non parlare così di lui! E poi è stato Apollo che lo ha infastidito!— replicò Afrodite irritata.
—Possiamo tralasciare questo discorso e parlare di cosa più serie?— chiese Annabeth esasperata.

—Ma certo cara— la dea riacquistò la sua voce smielata.
—Grazie a gli dei...— sospirò la figlia di Atena.
—Cosa voleva dirmi lei?— chiese Afrodite indicando Elyse.

—Volevo domandarle cosa vuole da noi— rispose secca la figlia di Ade —E che si sbrighi a dirlo perché avremo da fare.
Afrodite rise melodiosamente.
—Non voglio niente da voi, cara— rispose.
Quindi lei era venuta per niente? Ma cosa le passava per la testa?

—Voglio solo offrirvi il mio aiuto.
Ah ecco.
—Quindi lei ci ha fatto quasi uccidere da dei pancake mutanti e ha bloccato la strada con un muro per poi darci il suo aiuto?— Anya fece una smorfia.

—Ero solo arrabbiata ma ora è passato— disse raggiante.
—Incavolata solo perché avevo buttato la mia colazione... fatti una vita!— le intimò Elyse.
Afrodite la squadrò.

—Ringrazia i tuoi amici di essere bravi combattenti se no a quest'ora saresti a far visita a tuo padre!— la dea si avvicinò minacciosamente alla figlia di Ade che non dimostrò alcun timore, anzi, stava ferma continuando a guardar male Afrodite.

—Che testa calda— commentò la dea —Avete un'ultima possibilità di scelta: accettate il mio aiuto o lo rifiutate?
Nessuno sapeva come rispondere, certo dell'aiuto in più sarebbe stato molto utile ma sentivo che c'era qualcosa sotto.

—Lo rifiutiamo— risposi.
—Liza, ma...
—È un imbroglio.
—Come fai ad esserne sicura?— mi chiese Percy.

Non sapevo cosa rispondere, non potevamo essere sicuri che fosse tutta una falsa solo perché ne avevo l'impressione.

—Tu sei Liza Ertan, giusto? Una figlia di Poseidone— mi domandò Afrodite con indifferenza.
Annuii con un cenno della testa.
—Vedo che la stupidità e il parlare a vanvera siano ereditari...— continuò.

Aspetta, COSA?
—Ora capisco perché i suoi figli sono insopportabili, è ereditario— la maggior parte non lo era veramente ma avrei fatto di tutto pur di ribattere.

La dea divenne rossa di rabbia, incrociò le braccia al petto e le strinse per mantenere il controllo conficcandosi quasi le unghie lunghe e ordinate nella carne.

—Quindi tu non accetti il mio aiuto?— ripeté con voce più dolce del solito.
I miei amici si irrigidirono all'improvviso senza un valido motivo.
Feci finta di pensarci su poi borbottai un deciso "Proprio così" restando impassibile.
—Liza, ne sei sicura? Potrebbe veramente aiutarc...

Daughter of the Sea - Il Cavaliere Grigio [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora