La nuova Grande Profezia

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Passarono due mesi e mezzo da quel giorno, eravamo, più o meno, a metà di novembre ed io già sentivo un freddo pungente.

Ero tornata a scuola, questa volta da sola, guadagnandomi subito il primo posto nella lista nera della Nevar e molte occhiatacce da parte dei miei compagni.

Nei weekend, invece, andavo al Campo dove potevo rivedere Lily, Percy, Annabeth ma soprattutto Clarisse che mi aspettava con la sua lancia elettrica stretta nel pugno.

Il Campo si era quasi completamente svuotato, i pochi semidei rimasti stavano ritornando a casa per iniziare la scuola dopo due mesi di puro ozio.
Se avessi saltato io scuola per tutto quel tempo, mia madre mi avrebbe rincorso per tutta New York.

Elyse se ne era andata.
Aveva detto che voleva visitare posti nuovi, in fondo stare segregata in casa per circa dieci anni consecutivi non era la vita che ci si immaginava.

Lily mi aiutava con Nico.
Le rare volte che lui era al Campo e usciva dalla cabina, noi eravamo pronte dietro un cespuglio a seguirlo per tutto il suo percorso.

Ok, può sembrare una cosa alquanto bizzarra e inquietante ma chi non lo farebbe con la propria Crush?
E ogni volta che ci facevamo scoprire avevamo sempre la scusa pronta.

Io me ne uscivo con "Mi sto nascondendo da Clarisse" mentre Lily "La sto aiutando a nascondersi".

Era un sabato pomeriggio quando i film mentali sul mio futuro con il figlio di Ade si infransero a causa di Nico stesso.
Vi racconto com'è andata.

Lily non poteva venire a stalkerare il ragazzo perché aveva delle faccende da sbrigare in cabina, molto probabilmente glielo aveva imposto Drew.

Non potevo neppure andare ad aiutarla perché la capocabina non faceva entrare nessuno apparte le sue sorelle o i suoi fratelli.
Non la capirò mai.

Dopo aver visto -o meglio, fissato- Nico uscire dalla sua cabina, lo seguii fino alla sua meta: l'arena di allenamento.
Lo guardai di nascosto mentre decapitava e infilzava dei manichini.

Dopo circa mezz'ora uscì e si diresse verso la foresta.
Senza preoccuparmi di sguardi altrui, lo seguii con cautela stando attenta a non fare nemmeno un singolo rumore che avrebbe potuto attirare la sua attenzione.

Raggiunse il Pugno di Zeus e si sedette appoggiando la schiena contro la roccia.
Io, nel frattempo, mi ero posizionata dietro ad un folto cespuglio e ogni tanto facendo uscire allo scoperto la testa per origliare meglio.

Ma la sfortuna ti tiene sempre a braccetto ed io, pochi minuti dopo, mi sbilanciai andando a finire dentro il groviglio di rami provocando rumorosi fruscii.

Nico naturalmente li sentì e non gli sfuggì il brusco movimento che aveva fatto la pianta.
Si avvicinò a me sfoderando la sua spada.
Spostò i rami che mi coprivano ed era pronto a colpirmi.

—Non uccidermi! Sono ancora giovane!
Il figlio di Ade se ne restò immobile con l'arma a mezz'aria.

Aveva un'espressione confusa in volto, certo, l'avrebbero avuta tutti se si fossero trovati una persona nascosta in un cespuglio.
Il ragazzo mi aiutò ad alzarmi prendendomi la mano e tirandomi su.

—Che ci facevi lì?
—Ehm...— non riuscivo a pensare, continuavo a fantasticare sulle nostre mani unite —Io
s-stavo...
Poi iniziai a fissarlo negli occhi.

Daughter of the Sea - Il Cavaliere Grigio [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora