Elyse va fuori di testa

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Tutta l'euforia di essere più vicini a Prometeo sparì quando ci ritrovammo in un vicolo cieco.
—Impossibile— Annabeth guardava ancora sconcertata il muro che si parava davanti a
noi —Prima non c'era!

—Forse l'hanno costruito dopo— ipotizzò Percy.
—L'ho pensato anch'io ma guardalo meglio, sembra che sia qui da un'eternità!
Il muro, infatti, era pieno di crepe, muschio e scritte spray.

—C'è lo zampino di qualche dio, me lo sento— dissi incrociando le braccia al petto.
—Sì ma... perché dovrebbe mandarci fuori strada?— domandò Anya —Non ha senso.
—Gli dei sono bipolari e affetti da schizofrenia, tutto ha senso se ci sono di mezzo questi problemi— disse Elyse.

Infondo non aveva tutti i torti.
Se agli dei girava di far tribolare una persona lo facevano e basta, anche senza una spiegazione logica.
Prendemmo un'altra strada ma niente, ci ritrovavamo quel muro sempre e ovunque.

Annabeth si mise le mani nei capelli mentre Elyse guardò in alto e iniziò ad urlare.
—SENTITE CARI MIEI, SE NON VOLETE CHE UN LURIDO TITANO PORTI A TERMINE IL SUO LURIDO LAVORO, DOVETE FARCI PASSARE E NON FARCI PIÙ VEDERE QUESTO LURIDO MURO! ALTRIMENTI VI ASSICURO CHE...

Anya le tappò la bocca con la mano.
—Elyse basta, potrebbero rivoltarsi contro di noi e...
...qualcosa si rivolterà contro di loro senza nessuna previsione— recitai —Ma certo! Qualcuno di noi deve aver fatto qualche torto a un dio e lui si sta vendicando!

—Bisogna solo sapere chi è stato a farlo arrabbiare.
Ci voltammo tutti verso Elyse.
—Che c'è? Io non ho mai fatto niente contro nessuno di loro, apparte a volte mio padre e ora che stavo per maledirli tutti.

Wow perfetto.
E ora cosa potevamo fare? Continuare a girare trovando sempre un muro a bloccarci la strada?
—Oppure potremo fare un'altra strada per arrivare al Monte Otri, solo più lunga— propose Percy.

—Non ci avevamo pensato, guarda!— commentò Elyse.
—Sarebbe inutile lo stesso, se ogni parte in cui andiamo c'è questo muro non possiamo passare— disse affranta Anya.

—Ragazzi, non possiamo mollare tutto!— esclamai —Siamo giunti fin qui dopo fatica e sforzi per mandare al Tartaro Prometeo, e io non me ne andrò di qui finché non l'avrò fatto!
—Allora dì tu una strada da dove possiamo passare!— urlò Elyse.

Cercai di ragionare.
A piedi no visto che c'era sempre questo vicolo cieco tra i piedi.
Per acqua nemmeno, come ha detto Annabeth il muro comparirebbe anche se provassimo a raggiungere il Monte Otri dall'altra parte.

Anche l'aereo era escluso, che senso aveva prenderlo per farci subito scaricare?
—Ci sono!— la loro attenzione si rivolse tutta su di me —Prenderemo la metro!

~•~•~•~•~•~•~•~•

Ed eccoci qua, a comperare i biglietti per prendere la metropolitana.
—Prima nell'acqua, ora sotto terra, ora solo volare e abbiamo finito— Elyse sbuffò.

—Guarda il lato positivo, tra poco saremo nel cuore di New York e potremo spedire Prometeo nel Tartaro!— esclamai.
—Ho i biglietti!— Annabeth si avvicinò velocemente a noi —La prossima metro passerà alle 19:15, dobbiamo aspettare un quarto d'ora.

—Perfetto! Ho il tempo per trovare un bagno— disse Percy —Voi per caso sapete dove posso trovarne uno?
Scuotemmo la testa.
—Prova a chiedere a qualcuno— gli propose Anya.

—Vado!
—Sarà meglio seguirlo?— chiesi ad Annabeth dopo che Percy si fosse allontanato.
—Sì, andiamo.
Cercammo il figlio di Poseidone finché non lo trovammo a parlare con una donna bionda.

Daughter of the Sea - Il Cavaliere Grigio [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora