Cameriere esuberanti e pancakes cannibali

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Uscimmo dall'Hotel Best Western ma non prima di aver ringraziato e salutato il signor Mason.
Bloccai tutti sulla porta e mi affacciai fuori.
Guardai a destra e a sinistra finché non fui sicura che il ragazzo e la donna se ne fossero andati.

—Non ci sono, che sollievo— dissi.
—Mi sa che qualcuno ha preso una bella cottaaa— cantilenò Percy.
—Se qualcuno cerca di scappare da una persona non significa che si sia presa una cotta per lei— ribattei seccata.

—Non vuol dire, guarda me! Scappavo sempre da Annabeth perché mi faceva paura!
La figlia di Atena gli rivolse un'occhiataccia.
—Cosa?
—COSA
—Piantala, Pesce Lesso— lo rimproverò Elyse.
—Testa D'Alghe è meglio...
—Ho detto di piantarla!

Se non fosse stato per Anya che la teneva per un braccio, Percy si poteva considerare morto.
—Perché i figli di Ade mi odiano?!— chiese il figlio di Poseidone.
—Forse perché non sei il loro tipo— ipotizzai.
—Io sono il tipo di tutti!— Percy si imbronciò.
—Fatemelo uccidere, vi prego.

Per tutto il tragitto Hotel-Parco, io, Anya e Annabeth dovemmo subire i due che si lanciavano frecciatine e occhiatacce.
—Ho fame— mi lamentai mentre piegavo una delle due tende per poi metterla nello zaino.

—Anch'io— disse Percy.
—Ieri non abbiamo mangiato assolutamente niente, come abbiamo fatto a non sentirne il bisogno?— domandò Anya.
—Da quando ho scoperto di essere semidea non mi sono più posta queste domande. Tutto è possibile quando ci sono di mezzo gli dei—rispose Annabeth.

—Che parole profonde.
—Avrei giurato sullo Stige che trovavi qualcosa da dire anche ora, Elyse— commentai roteando gli occhi.
Lei di risposta mi lanciò un'occhiataccia.

—Dopo aver mangiato ripartiremo subito— ci informò Annabeth.
—Questa carenza di cibo mi sta facendo male— disse Percy tenendosi la testa.
—Tu stai sempre male.

Indovinate un po' chi disse quest'ultima frase? E perché pensate che sia stata proprio Elyse?
Uscimmo dal parco dove Annabeth tirò fuori la cartina che aveva usato prima di partire.

Dopo averla osservata bene, la ripose nella tasca dei pantaloni.
—Per di qua.
Senza fare altre obiezioni, soprattutto della figlia di Ade, la seguimmo.

~•~•~•~•~•~•~•~•

—Siamo arrivati?— chiesi.
—Non ancora— rispose Annabeth.
—Ora?
—No.
—Adesso ci siamo, vero?
La figlia di Atena ormai spazientita si voltò verso di me, ma proprio quando aprì bocca per sgridarmi fu interrotta da Elyse.

—Ma ti rendi conto che hai chiesto tre volte la stessa cosa in meno di cinque secondi?? Se non fosse perché me lo avete detto, avrei giurato che fosse Annabeth o, come minimo, Percy il capo di questa missione!— non mi riteneva all'altezza per caso?

—Elyse, non andare avanti, conosco bene Liza e ti assicuro che sfidarla non è una buona
cosa— intervenne Anya —Potresti ritrovarti una spada alla gola, come è successo a Mark.

—Come se avessi paura! E poi, questo Mark nemmeno lo conosco!— esclamò Elyse.
Si udì rumore metallico alle nostre spalle, ma non ci feci caso.
Non ce l'ha facevo più, tirai fuori Tornado e tolsi cappuccio. La figlia di Ade si una spada puntata verso di lei proprio come aveva cercato di avvertirla Anya.
Annabeth e Percy fecero qualche passo verso di me cercando di tirarmi indietro.

—Fermi! Ora devo dire due cose alla signorina Taylor per favore— Anya mi affiancò, forse per impedire alla rabbia di avere la meglio su di me e farmi fare azioni stupide mentre Elyse non mostrava alcun segno di paura.

Daughter of the Sea - Il Cavaliere Grigio [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora