Capitolo 1 Parte 3

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Apro...non è chiusa a chiave. La stanza è immersa nell'oscurità ma i miei occhi si abituano e riesco a distinguere le forme. Entro! Cerco di non sentirmi in colpa: ho sentito strani rumori è normale che sia venuta a controllare no? Una vocina nella mia testa mi consiglia di non andare oltre. Ma è più forte di me. E' come se fossi attratta da questa stanza. Il pericolo dell'ignoto probabilmente... Per una come me che non ha mai amato la tranquillità è davvero perfetto! La curiosità ha la meglio sulle mie paure e inizio a osservare la stanza di Nicolae. C'è un grande letto, le lenzuola sono al loro posto il che dimostra che non c'è. Devo ammettere di essere esausta e la cosa più saggia da fare sarebbe andare a dormire. Ma mi concedo ancora qualche minuto per dare un'occhiata in giro. 

Dopotutto non sto facendo nulla di male... Dei raggi di sole filtrano dalle due finestre che incorniciano il letto. Le tende non sono state tirate, cosa che mi permette di vedere cosa mi circonda. E di avanzare lentamente senza sbattere contro i mobili. Beh quasi... Improvvisamente sento qualcosa sfiorarmi la gamba! Per un attimo ho la sensazione che si tratti di un ramo del sogno, ma è solo la cintura di una vestaglia! Può essere un segno...devo levare le tende! Cosa accadrebbe se qualcuno mi beccasse a rovistare nella stanza di Nicolae? 

Potrebbe costarmi il mio posto di tata e ho troppo bisogno di questo lavoro!L'afferro e la faccio scivolare tra le dita. Nella penombra ne distinguo vagamente il colore ma il mio tatto non può sbagliarsi...è seta. Tra le mie mani non ricorda più il ramo di un albero. Sorrido alla mia svista per poi rimetterla a posto. Mi dirigo verso la finestra da cui osservo il parco. E' tutto così calmo, i rami degli alberi si muovono a malapena... anche la natura sembra dormire. 

Nulla disturba la quiete...Il mio sguardo si sposta sul comodino e gli oggetti sopra di esso. Un diario, un braccialetto e una scatola di fiammiferi. Le mie dita accarezzano la copertina del diario che sembra attirarmi come una calamita. Ho davvero voglia di aprirlo e scoprirne il contenuto. Ma cambio immediatamente idea. Così la mia curiosità diventerebbe malsana. non posso andare a curiosare tra gli oggetti personali di uno sconosciuto! Quindi mi limito a dare un'occhiata in giro. Un grande scaffale pieno di roba occupa un'intera parete. 

Mi dirigo verso il mobile. Sembra che a Nicolae piaccia leggere... Si tratta di vecchi libri, che sembrano essere qui da secoli. Accanto alla libreria su un tavolino circondato da due poltrone in velluto ci sono diverse pile di libri. Ipnotizzata da questa vista, mi siedo su una delle due poltrone, dimenticando il motivo per cui sono qui. In ogni caso il rumore che mi ha attirata qui sembra essersi fermato. Afferro un libro e lo poso sulle ginocchia. La rilegatura è in pelle. E' consumato, alterato dal tempo, ma resta magnifico. Sulla copertina sono incise delle parole in latino, le cui lettere dorate formano come degli arabeschi.

Apro la prima pagina e ci trovo un'illustrazione davvero stupenda. Fortunatamente il titolo è scritto nella nostra lingua. Si tratta di un trattato sui licantropi. Che sorpresa! Trovare un libro del genere non mi tranquillizza troppo. Non è la prima volta che capita qualcosa di strano qui... Ripenso immediatamente al lupo che ho visto nel mio sogno. Sono certa fosse un licantropo. Mi rifiuto di credere si tratti di una semplice coincidenza. Sarebbe troppo. E' per via della penombra o del libro? La mia immaginazione sembra aver preso il sopravvento...il mio sogno mi perseguita. Il lupo che ho visto sembrava avere uno sguardo umano quando mi ha guardata nella foresta. Ho avuto nuovamente la stessa sensazione quando mi ha riguardata prima di lanciarsi sull'uomo dal viso d'ombra. 

E poi di nuovo, proprio prima di svanire nell'oscurità quando l'uomo l'ha gettato a terra senza neanche toccarlo. Il ricordo mi scatena dei brividi lungo tutta la schiena. Forse è per questo che ho pensato che il lupo fosse un licantropo. Perchè il suo sguardo non aveva nulla di animale. E ora ecco a imbattermi in un libro sui licantropi... 

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