13. Giornata libera (prima parte)

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How long they choose you
will never be your decision
Drake

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Non avevo mai visto tanta confusione in questo riformatorio.
È sempre stato tutto così ordinato e pulito che mi fa parecchio strano girare la testa e trovare due o tre guardie vicino al muro.
Non hanno un'aria scontrosa, anzi, sembrano piuttosto tranquilli.
Sono certa al cento per cento che questa giornata di quasi "totale libertà" per i detenuti, è un'occasione unica per loro, e non se la faranno di certo rovinare.

-Alexandra...- Brianna, con un'aria confusa, si sta avvicinando lentamente nella mia direzione.
-Ti avevo mandato un'email dove ti spiegavo che oggi non dovevi fare lezione con Daniel...- sembra come volermi rassicurare,
come se fosse convinta del fatto che io non voglia restare qui...
Ma è il contrario.

-Oh Sisi, ho ricevuto l'email, semplicemente mi chiedevo se potevo passare lo stesso un po' di tempo con Daniel...oggi- le spiego ma noto con grande rammarico che non sembra molto convinta.

-È che oggi i ragazzi girano un po' per tutto l'istituto, c'è confusione, nonostante la sicurezza che non manca...non sono sicura che sia una buona idea avere visitatori esterni...-
sembra parecchio dispiaciuta mentre mi spiega la situazione, e non posso darle torto.

In realtà io stessa non ero convinta delle parole di Daniel.
Solo perché sono la sua tutor e l'aiuto con le materie scolastiche non significa che abbia dei "privilegi" in questo posto.
E per quanto provi a ragionare sul fare la cosa giusta, i suoi occhi pieni di speranza di ieri sono come un pugno nello stomaco.
Lui mi voleva, oggi, voleva che restassi con lui.

-Non è che posso...parlare con il dirigente?- domando, perché non ho intenzione di arrendermi.
-Magari posso passare a salutarlo per qualche minuto...e poi andarmene- dico incerta e fortunatamente la vedo annuire.

Mi appoggia una mano sulla spalla, mentre mi dirige nella stanza del famoso dirigente di questo istituto.

Ricordo ancora la prima volta che sono venuta qui, in questo corridoio.
Quella grande porta con le iniziali dava come l'impressione di "potere"
Probabilmente è lui che decide tutto qui dentro, ed è merito suo se esiste questa giornata "speciale"

Brianna bussa, mentre io aspetto con impazienza che si apra la porta.
Quando sento un "avanti" mi affretto a entrare, sentendo lo sguardo curioso addosso, dell'uomo difronte a me.

Posa il telefono, che aveva appoggiato all'orecchio, e spero vivamente di non averlo disturbato troppo.

-Signorina Morris...che incontro inaspettato, prego si sieda...- mi invita, indicando con gli occhi la poltrona.

Lo studio, cercando di non dare troppo nell'occhio.
Me lo ricordavo esattamente così, con il viso sciupato e la testa lucida, priva di capelli.
Ha un'aria stanca, non dev'essere facile dirigere questo posto.
Per un attimo sento quasi il bisogno di scusarmi e uscire dalla porta...

-Bene...già che sei qui ne approfitto per chiederti come stanno andando le cose con Walker...- accenna un sorriso, anche se non assume per niente un'aria gentile.
-A dir la verità molto bene...- ammetto sinceramente e lo vedo sospirare quasi di sollievo.
-Daniel si sta mostrando sempre più disponibile e meno scontroso nei miei confronti...e ho trovato anche il metodo di studio perfetto per lui, gli ho fatto degli schemi...- gli spiego un po' la situazione e mi tranquillizzo leggermente.

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