30. Emozioni

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As long I live i'll love you
-Sanket

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Daniel's pov

Sono seduto sul letto da almeno un'ora.
Continuo a fissare la porta in attesa di vedere Alexandra.
Tra poco avrò lezione con lei e mentirei se dicessi che è l'unica notizia buona della giornata.

Non riesco a fare a meno di pensare a quanto la mia vita sia cambiata da quando l'ho conosciuta.
Lei è come uno spiraglio di speranza in mezzo a tutta questa merda.

Dopo il nostro bacio, sento che tra noi due si sta creando un legame molto forte.
Forse troppo forte.
Ricordo benissimo tutta l'emozione e l'entusiasmo di quel momento.
Sentire il suo profumo, il suo sapore...
Avrei voluto passare giorni dentro quella stanza con lei, non mi sarei mai stancato.
La dolcezza con cui le sue mani mi toccavano, quasi incerta...

-Lo sai vero che la porta non si aprirà da sola anche se continui a fissarla intensamente...- la voce di Leonas, sdraiato sul letto, mi riporta alla realtà.
Sta sorridendo, probabilmente mi trova un idiota.

-Vaffanculo...- mormoro alzandomi, mentre accendo una sigaretta.
-Quindi adesso stai con Alexandra...- deduce lui continuando sorridere e ammetto che ogni minuto che passa mi sta sui nervi sempre di più.
Se non fosse stato mio amico, avrebbe già preso molti pugni.

-Non sono cazzo tuoi...- dico solo, mentre mi appoggio al muro vicino alla finestra.
Lui alza le mani, mettendosi a sedere sul letto.
-Dai eravate così carini ieri...- mi sfotte -Pensi che non ho visto i fiorellini che le hai portato...- si appoggia una mano sul cuore.
-Daniel walker che romanticone...-

Scuoto la testa, scocciato, ma non dico niente.
Non mi era mai capitato di comportarmi in questo modo con una ragazza.
Il fatto che ultimamente il mio unico obbiettivo è vedere il suo sorriso non rende le cose facili.
Vorrei poterle dare di più...
Uscire con lei, portarla in giro, invitarla a cena...
Tutti questi pensieri non fanno altro che causarmi una forte fitta al cuore ogni volta che passano nella mia testa.

-Vorrei poterle dare qualcosa in più che tre rose rubate e un anello fatto di metallo...- mormoro, dando voce ai miei pensieri.

Leonas pare confuso, si gratta un sopracciglio mentre continua a fissarmi.
-Perché dici così? Alexandra mi sembra una ragazza semplice e sono sicuro che apprezzi qualsiasi tipo di regalo...- cerca di rassicurarmi, ma le sue parole non mi fanno sentire meglio.
Lei potrebbe avere chiunque...potrebbe avere tutto...

Sospiro cercando di non pensare troppo ai miei problemi.
Il mio unico obbiettivo adesso è solo uscire da questo posto di merda.

Ricomincio a fissare la porta di metallo davanti a me.
Ormai da tempo considero questo posto come la mia casa.
La cosa che non sopporto è il fatto che le giornate siano automatiche, monotone.
Gli orari sono fissi, le regole non cambiano...è come un circolo senza fine che punta solo a farti impazzire di testa.

Sento Leonas parlare, continuando con i suoi discorsi positivi e qualche battutina stupida.
La sua voce passa in secondo piano, perché l'unica cosa che sto fissando ininterrottamente è l'orologio.
Quando finalmente la porta si apre, alle tre in punto, sento il cuore battermi forte nel petto.

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