21. Quotidianità

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"Fiction is the true
inside the light"
-S.King

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Capitolo scritto dal punto di vista del protagonista principale maschile.

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Daniel's pov

-Forza sbrigatevi! Fuori! È ora della colazione!- sento l'urlo della solita guardia mentre continua a battere una mazza tra tutte le celle.

Sono già sveglio, intento a fumare una sigaretta, mentre tengo lo sguardo fisso fuori dalla finestra blindata.
Mi affretto a buttare la sigaretta nel lavandino.

La guardia sta per entrare quando vedo di sfuggita Leonas che sta ancora dormendo.

-Svegliati coglione!- urlo tirandogli una pacca sulla schiena, poco prima dell'irruzione della guardia.

-Walker, Diaz, fuori veloci...- borbotta Helms incrociando le braccia.
Tra tutti quanti Helms è la guardia che mi sta più sul cazzo.
Mi avvio verso la porta quando sento il mio amico discutere ancora con lui.

-Buongiorno anche a lei...- scende finalmente dal letto, con aria sfacciata, arrivando al mio fianco e appoggiandosi al muro.

La guardia fa un giro di due minuti, per assicurarsi che non ci sia nulla di illecito.
-Te non hai niente vero?- domanda Leonas a bassa voce.
-Vaffanculo- controbatto perché era da anni ormai che non mi avvicinavo ad uno spinello.

Lui alza le mani.
-Era per chiedere...- borbotta quando vediamo finalmente uscire la guardia dalla nostra cella.

-Potete andare...- dice solo prima di incamminarsi lungo il corridoio.

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Io e Leonas ci mettiamo in fila dietro a gli altri, in attesa della colazione.
-Sei di cattivo umore stamattina?- domanda il mio amico con un sorrisetto snervante.
-Che c'è Alexandra ha saltato una lez...- gli sferro un calcio allo stomaco perché non ho la minima intenzione di parlare di lei.

Pensare a lei, significa capire che nella mia testa si stanno presentando sentimenti nuovi.
Sentimenti che non sono ancora pronto a conoscere e che in certo senso mi fanno quasi paura.

-Non dire stronzate...- lo ammonisco quando noto una guardia vicino a noi osservare diritto nella nostra direzione.

Mi fa un cenno, per farmi capire che al prossimo calcio rischio di prendere un richiamo.

Leonas sorride, sa benissimo che tipo di persona sono, e non è la prima volta che si ritrova a tenersi una mano sulla pancia dolorante.
-Amico scherzavo cazzo...- borbotta prendendo un vassoio dalla cuoca che ci sta servendo da mangiare.
-Non scherzare...- sbotto prendendone uno a mia volta e dirigendomi verso il mio tavolo.

Quando passo sento gli occhi di molti detenuti addosso, ma tutto ciò non mi sorprende.
Qua dentro è pieno di gente che vorrebbe prendermi a botte o accoltellarmi.
Ho avuto parecchi problemi in passato, perché mi divertivo a fare a botte con chiunque mi passasse davanti, e a causa di questo mi sono fatto molti nemici.
Ma ho guadagnato anche molto rispetto.

Difficult HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora