2 Il potere seduttivo della strega (Revisionato)

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Takei dopo averla arrestata, si recò in ospedale dato che il lupo gli aveva causato una ferita sul braccio.

Quando i suoi colleghi gli chieserò "del lupo che ne facciamo?" avrebbe volentieri risposto "Abbattetelo!", ma la reazione della fattucchiera, che non si era mai scomposta, neppure quando gli aveva messo le manette...e che per quello stupido cane aveva alzato la voce e si era disperata...gli diede modo di pensare che ci tenesse molto...e lui non era cattivo con le donne...che fossero criminali o meno conservava un trattamento di favore per il gentil sesso e poi ad una come quella...che non appena fosse uscita di prigione se la sarebbe fatta con piacere, in tutti i sensi e in tutti i modi possibili e immaginabili, no...si sarebbe comportato bene...chissà se poi alla fine non l'avrebbe ben ricompensato.

"Portatelo da un veterinario!" rispose,mentre cercava di fermare i suoi pensieri depravati.

Tornato a a casa, trovò le luci accese,le lasciava sempre così prima di uscire, perchè lo opprimeva rientrare in una casa completamente immersa nell'oscurità, gli dava un senso di angoscia e solitudine, e così restavano accese per tutto il giorno fino al suo rientro a casa, inutile dire che le sue bollette delle luce erano piuttosto salate.

Iniziò a pensare che fosse davvero patetico e continuando così avrebbe speso una fortuna solo per pagare le bollette della luce.

Arrivò nella sua stanza e si rannicchiò nel suo grande letto matrimoniale, iniziava a pensare di doversi comprare un letto più piccolo, era deprimente quel letto così grande e spazioso per lui soltanto.

" forse ecco ci vorrebbe solo una scopata per sentirmi meglio...oppure...uscire con qualche amico..." pensava tra sé.

Da un paio di giorni era piombato in uno stato depressivo, la solitudine lo logorrava, tuttavia riusciva bene a nasconderlo, sotto quella sua patina caratteriale di indifferenza e apatia, dall' indolenza di uno che la vita la percepisce appena, da potergli dare una forma, un colore e una consistenza sia di gioia, figurarsi di tristezza.

Si rispose da solo svogliato: "No, mi dà tutto noia..."

"oppure, forse,dovrei anche io prendermi un fottuto cane!" pensò rammentandosi di quel lupo che gli avesse morso il braccio.

L' espressione agitata della presunta strega,quando aveva sparato alla sua bestiola, lo indusse a considerare quell' idea. Gli sarebbe piaciuto avere un cane scodinzolante ad accoglierlo in casa, avere un tenero animaletto peloso a cui legarsi, da accudire, di cui essere responsabile.

Si toccò la ferita fasciata, gli faceva ancora male.

Si rialzò e osservò uno dei casi sui quali stava indagando, rapina in una banca e poi uno più cruento riguardante un omicidio di una giovane ragazza.

"Chissà...avrei tanta voglia di rapinare una banca...quell'adrenalina...era davvero figo,ma poi mi farei 10 anni di carcere e questo a papà non piacerebbe!" pensò con una certa venatura di cinismo.

Si sentiva di nuovo male, era un malessere strano, un senso di vuoto che gli saliva per tutto il corpo...si sentì soffocare poi le lacrime gli sceserò giù dal viso apparentemente immotivate, non sapeva perchè stesse piangendo...o forse lo sapeva, ma non voleva pensarci, tuttavia le lacrime bastarde...e i pensieri sempre lì in agguato, non gli davano mai scampo.

Era anche consapevole che ovunque sarebbe andato e anche se fosse stato lì insieme a qualcuno, a qualche amico o chi che sia avrebbe continuato ad avvertire quel profondo senso di solitudine così pericoloso e snervante, che a volte lo portavano a pensieri orrendi e suicidi.

Forse la morte di suo padre o fare il poliziotto in una grande città lo aveva reso così depresso, non sapeva cosa fosse o era nella sua natura questo senso di solitudine...oppure era quella società così gremita di gente che corre sempre...che svolge una vita così frenetica in cui si lavora sempre, in continuazione e dove riesci a malapena ritagliarti del tempo per dormire...una città così piena di gente che si incontra tutti i giorni, ma che non si parla mai...poichè è troppo presa dalla propria routine e non possono più romperla o non sanno più come fare per spezzarla, o in quella stessa città come tutte le altre in cui la gente spreca più tempo su un social network tra mi piace, tag e link anziché parlarsi veramente.

Raim la stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora