17 Una scelta difficile (Revisionato)

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Dopo aver salutato Aureka e Jihen, Raim e Takei rimasero finalmente soli.

Raim perplessa lo scrutava.

Non sapeva se dirglielo, che senza ombra di dubbio da li' a poco sarebbe rimasta incinta.

Le parole le morirono in gola, nel momento stesso in cui aveva pensato di pronunciarle.

Non riusciva a scrollarsi di dosso tutte quelle ansie e paure che si erano impadronite di lei.

Takei aveva detto che per lui non era un problema, ma in quel caso, si era parlato di un ipotesi lontana...

Magari adesso si sarebbe rimangiato tutto, e tuttavia.... lo avrebbe compreso... in fondo, non stavano neanche insieme...O almeno così le sembrava...

In realtà non sapeva neanche lei cosa significasse "stare insieme a qualcuno".

Takei sedutosi sul divano, notava il suo sguardo vago verso la finestra, sembrava guardare un punto imprecisato della strada.

"Qualcosa ti preoccupa?" domandò.

"Uhm...ecco io..." balbettò lei.

"Cosa, dimmi Raim!" esclamò lui, esortandola a parlare.

"Niente..." rispose esitante.

"Hai paura che possa riaccadermi, quello che mi è successo prima?" domandò.

"No..." rispose lei.

"E allora cosa c'è?"

"Nulla...sono solo un pò stanca!" rispose lei, con un sorriso forzato.

Anche io...è stata una giornata molto faticosa!" esclamò lui, notando i suoi polsi ancora sanguinanti.

Dopo di ciò, si alzò dal divano e si avvicinò al tavolino su cui era poggiata la valigetta del pronto soccorso.

"Non oserai mettermi quella roba addosso!" esclamò contrariata, intuendo le sue intenzioni.

"Se non te li fascio, non smetterai di sanguinare!".

"Sai io uso metodi meno noiosi...e più efficaci!" esclamò lei, curandosi le ferite in un battito d'occhio.

"Wow, riesci pure a curarti le ferite!" esclamò lui incredulo.

"Si, ma solo quelle lievi..."

"Sarà meglio dormirci sopra...." Esclamò sbadigliando.

"Già ho anch'io molto sonno..." rispose Raim per ritirarsi nella camera degli ospiti, ma Takei glie lo impedì, stringendogli il polso.

"Possiamo dormire insieme no?" azzardò.

Raim annuì, anche se non gli era ben chiaro il significato delle sue parole, per lei "dormire" era un verbo dal significato ambiguo.

"Non sei stanco per scopare?" domandò incerta.

Takei si mise una mano ai capelli, era leggermente irritato, dalla capacità di Raim di ricondurre ogni suo gesto,azione e parola al sesso.

"Io ho detto dormire e con dormire intendo dormire,non c'è un significato allusivo..." rispose scocciato.

Voleva che lei lo vedesse sotto una luce diversa, rispetto a quella squallida e volgare degli altri esseri umani.

"La maggior parte degli uomini, con dormire intendono ben altro...quindi..."

"Io non sono come quei porci che tu hai conosciuto...e che..." esclamò lui, interrompendosi di botto, pensando di dire e che ti sei scopata, ma le parole gli morirono in gola e percepì una sensazione di fastidio quattata dentro la testa.

Raim la stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora