Takei osservò l'orologio, le ore trascorreva ma di Raim alcuna traccia e il suo lupo ululava forte.
"La smetti, tanto è inutile non ti capisco!" rispose infuriato.
Poi un brutto presentimento gli balenò per la testa: "E se gli fosse accaduto qualcosa?"
Takei ripensò ai cadaveri di quelle mezzosangue, dopo un po' gli squillò il cellulare, era il suo capo Korochi Tomoe.
"Takei...sono scomparsi i cadaveri dall'obitorio!"
"Come sarebbe a dire?!"
"Non ne ho idea!"
Questa faccenda gli fece accapponare la pelle e poi un pensiero tornò a tormentarlo...e se Raim fosse davvero la prossima vittima?
"Raim è lì con te?" domandò lui.
"No...Raim è sparita!"
"Oh, bene, allora sarà lei la sua prossima vittima..." esclamò con la sua solita tranquillità professionale.
Takei si infastidì rispondendo "Bene un corno!Vado a cercarla!".
"No, Takei lascia perdere...archiviero' il caso..."
"Come sarebbe a dire lo archivi?"
"Noi siamo poliziotti ci occupiamo dei crimini fra umani, non tra esseri sovrannaturali, questa è una giurisdizione che non ci appartiene!".
"Come puoi dire una cosa del genere, pensavo fossi un poliziotto con le palle, come mio padre e invece!"
"Takei per favore, ti voglio bene come un figlio, non vorrai mica fare la fine di tuo padre!".
Takei mise giù il telefono irritato.
Takei considerò che Tomoe avesse ragione, ma sentiva di esserci finito piuttosto dentro questa faccenda, dopotutto l'amava, come poteva rimanere lì, mentre lei molto probabilmente fosse in pericolo, che fosse umana, strega o mezzosangue, aveva poco importanza, importava solo le emozioni provate: abbracciandola, baciandola e facendoci sesso, erano quelle le uniche cose importanti per lui, e poi lui non era un caga sotto.
"Ok, adesso andiamo a cercare la tua padrona!" disse guardando il lupo.
Scesero e girarono per le strade senza sapere dove andare, non riusciva più a sentire l'odore di lei.
"Perché adesso non ci riesco?!" domandò, guardando il lupo.
Il lupo gli rispose, ma lui non riuscì
a capire le sue parole: "Non si può trovare, chi non vuole lasciarsi trovare!".Bansho percepì l'odore di lei molto flebile,lui riuscì a fiutarla, Raim non poteva impedire persino a lui di ritrovarla, lui dopotutto era uno stregone, ma per una ragione inspiegabile, il profumo della sua pelle lo sentiva appena, come se lei stesse per morire.
Un profumo stantio di rose appassite e morenti si diffuse, Bansho ebbe un brutto presentimento.
Nel frattempo, Raim perse i sensi tra le fiamme, sentiva la sua pelle bruciare, sapeva che ormai la fine era vicina.Ma quando chiuse gli occhi avvertì una voce dentro la sua testa,una voce femminile e melodiosa, mai sentita prima di allora, eppure così familiare.
"Raim, Raim, bambina mia svegliati, sei sempre la solita scansafatiche! Oh, insomma fa qualcosa!".
Raim aprì gli occhi e si trovò circondata in un manto di rose rosse, poi la vide, una donna tale e quale a lei, solo con un viso più maturo del suo.
"Chi sei?" le domandò.
"Lo sai perfettamente chi sono...Mair, tua madre!"
"Quella troia di mia madre!" esclamò lei rabbiosa.
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Raim la strega
RomanceRaim è una mezza strega esiliata dal "Regno degli stregoni" che vive nel mondo degli esseri umani e si guadagna da vivere leggendo il futuro agli esseri umani, o meglio dando loro dei suggerimenti sul loro futuro. Ma la sua vita viene segnata dall'i...