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-Non ci posso credere!-sbottò uno dei ragazzi, chiaramente divertito.-La NYU!-esclamò, il tono tra il divertito e l'attonito.

-L'anno scorso hanno perso contro di noi, la scelta è stata ovvia.-ridacchiò Matt.

-Ma la NYU! La faccia di Hale sarà epica.-

-Oh lo so.-rise Matt.-Non mi perderò per nulla al mondo la partita di dopodomani.-

-Ma come hai avuto quegli schemi?-

-Oh, questa la devi sentire. Sai il ragazzino che sto vedendo?-

-Quello che non riesci a portarti a letto?-

-Quello che non ho ancora portato a letto.-rettificò Matt.-E anche quella sarà una bella soddisfazione, considerando come lo guarda Hale.-ghignò.-Comunque, sono stato nella loro stanza e mentre Stiles era in bagno le ho fotografate. Erano sparse sulla scrivania, praticamente mi hanno implorato di essere vendute agli avversari.-

-Tu sei pazzo!-sbottò il suo compagno di squadra, chiaramente divertito.-La partita di domani sarà quella del secolo.-

-Oh, lo so credimi.-sghignazzò Matt, uscendo dallo spogliatoio in quel momento e quasi andando a sbattere contro Stiles, che lo fissava con i grandi occhioni sgranati e lucidi.
Il più grande rimase interdetto per un attimo, sbattendo più volte le palpebre come se non sapesse bene come reagire.

-Stiles...-disse alla fine, il tono incerto.-Da quanto sei qui?-

Il più piccolo lo fissò ancora un attimo, prima di spingerlo debolmente, non spostandolo di un centimetro.-Sei uno stronzo!-urlò, battendo un pugno sul petto ampio dell'altro.-Come hai...io ero così...-balbettò, cercando di trattenere le lacrime. Lui si era fidato. Aveva pensato che finalmente qualcuno volesse lui. E invece la storia si ripeteva. Lui era stato un mezzo per ottenere un fine. Era stato un mezzo per colpire Derek. Ed era buffo come tutto finisse per ruotare sempre intorno a Derek.
Stiles sentiva di dover rigettare tutto ciò che aveva appena mangiato.

E Matt rise.

-Come sei drammatico.-ridacchiò.-In fondo è solo una partita, ed è stata anche colpa tua.-

-Colpa mia?-

-Del resto mi hai praticamente lasciato campo libero in camera di Derek. Mi hai praticamente implorato di trovare un modo di danneggiarlo.-ridacchiò Matt, stringendo i polsi di Stiles e portandosi le sue mani al viso, scoccandogli un bacio su ogni nocca nonostante le resistenze di Stiles, che tentò di tirarsi indietro.

-Spero tu stia scherzando!-

-Con chi pensi che se la prenderà Derek quando glielo andrai a dire? Con me? Probabile. Ma anche con te, che mi hai lasciato campo libero in camera sua, nonostante probabilmente ti avesse avvertito di non fidarti di me.-

-Come...come fai a saperlo?-balbettò Stiles, ripensando alla sua conversazione con Derek.

-Beh, magari avresti dovuto dargli ascolto.-ghignò Matt, stringendogli i polsi più forte e chinandosi su di lui, avvicinandolo a sè e portando i loro petti a scontrarsi.

-Lasciami andare Matt!-gridò Stiles, vedendo il ragazzo con cui il più grande stava parlando poco prima uscire dallo spogliatoio e poggiare una mano sulla spalla di Matt. L'altro roteò gli occhi e lasciò andare il più piccolo, scoccandogli un ultimo sguardo tra il divertito e il lussurioso che lasciò Stiles tramante sul posto.
Si strinse le mani al petto, fissando i polsi che si stavano arrossando e sentendo le lacrime affiorargli agli occhi.

Derek sarebbe stato furioso. E avrebbe avuto ragione. Lo aveva avvertito, e lui non aveva voluto ascoltarlo. Glielo aveva detto e lui aveva preferito dare ascolto al suo orgoglio ferito che alla ragione. Era così ovvio che uno come Matt non potesse essere interessato a uno come lui. Derek aveva solo sottolineato l'ovvio.
Stiles sentì la nausea farsi più forte, le lacrime premere per uscire. Sapeva di doversi muovere, di dover cercare Derek e dirgli ciò che era successo per poi sentirlo urlare contro di lui, ma non ci riusciva.

-Spostati, ragazzino, sei tra i piedi!-si sentì urlare contro. Si spostò appena in tempo per evitare un paio di giocatori di football, che si fiondarono nello spogliatoio ridendo e sbraitando.

Le loro urla risvegliarono Stiles dallo stato di trance in cui sembrava essere caduto, facendo sì che si decidesse a muovere i primi passi incerti verso i dormitori.
Camminava come in una bolla, stringendo le mani tra loro per impedire che tremassero, ancora scosse e preoccupato dalla reazione che avrebbe avuto Derek. Sapeva quanto aveva lavorato a quegli schemi. Lo aveva visto chino sulla scrivania per giorni a scrivere e riscrivere, a cancellare e riflettere. Sapeva quanto fosse importante quella partita. Sapeva quanto il lacrosse fosse importante per Derek.
E lui aveva rovinato tutto.

Lacrosse team 2 ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora