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-Cos'è questa storia?! E perchè non mi hai chiamato subito?!-strepitò Lydia al telefono. Stiles aveva temuto quella ramanzina per non aver tempestivamente contattato la sua migliore amica, ma doveva ammettere di essersi sentito estremamente sollevato quando lo squillo insistente del telefono aveva spezzato il silenzio che si era venuto a creare tra lui e Derek dopo la confessione del più grande.

-Calmati, Lydia. Non ho avuto il tempo materiale per chiamarti.-sbuffò Stiles, ma aveva comunque un sorriso affettuoso stampato sul volto. Era quasi schizzato fuori dalla stanza, borbottando un vago "devo proprio rispondere" e non si era voltato indietro per vedere l'espressione sul viso di Derek.

-Scherzi vero?!-strillò Lydia, assordandolo quasi. Poi Stiles potè immaginarla scuotere la testa, facendo ondeggiare aggraziatamente i suoi splendidi capelli biondo fragola, e prendere un respiro profondo prima di continuare.-Ti perdono Stiles, perchè in fondo ho un debole per i tuoi occhioni da cucciolo.-aggiunse, ammorbidendo il  tono. Stiles le fu grato, perchè se fosse andata avanti ad urlare probabilmente gli avrebbe sfondato un timpano.

-Grazi Lydia, anche tu in fondo sei la mia preferita.-ridacchiò, stemperando la tensione che aveva sentito avvolgerlo fino a quel momento.

-Ma ora esigo i dettagli. Poi deciderò se devono cadere delle teste.-dichiarò Lydia. Ancora una volta, Stiles era perfettamente capace di immaginarla sedersi (fino a quel momento probabilmente era stata troppo alterata per farlo) e passare il cellulare da una mano all'altra, controllando nello stesso fragente che la sua manicure fosse ancora perfetta. Era quasi inquietante come avesse imparato a conoscere a fondo ogni sua movenza.

-Isaac ti avrà raccontato di Derek.-cominciò Stiles, subito interrotto dall'amica.

-Sì, e per fortuna il mio nome viene prima di quello di Scott in rubrica, perchè era partito con l'idea di chiamare lui.-

-Scherzi vero?-sospirò Stiles, immensamente grato che non lo avesse fatto.

-Ovviamente no. Ma tranquillo, la prossima volta non gli passerà nemmeno per l'anticamera del cervello.-rispose la rossa, e Stiles trovò che suonasse vagamente minaccioso.-Ora se non ti dispiace vorrei i dettagli.-

-Non c'è molto da dire. Non ci sono camere disponibili al momento e Derek mi ospiterà nella sua.-tagliò corto, in parte perchè voleva evitare di soffermarsi sul pensiero, in parte perchè voleva dei consigli nell'immediato. Come avrebbe dovuto comportarsi? Avrebbe dovuto fare finta di nulla? Trattarlo freddamente? Non parlargli?

-Merda.-sussurrò Lydia.-È la fottuta Columbia, possibile che non abbiano nemmeno una stanza?-sbottò.

-È quello che ho detto anche io.-borbottò Stiles.-A quanto pare stanno ristrutturando un'ala del dormitorio maschile, quindi al momento sono un po' a corto di camere.-

-Sì, ma siamo seri. Di tutti posti proprio in camera di Derek Hale?-

Stiles scrollò le spalle abbattuto, solo per poi ricordarsi che Lydia non poteva vederlo. Si sforzò quindi di formulare una risposta che comprendesse l'uso della voce, ma venne interrotto dall'impatto (piuttosto violento per altro) di un pallone da football contro il suo fianco, che lo sbalzò a terra, facendogli volare il cellulare a qualche metro di distanza.

-Oddio, ti senti bene?-sentì gridare qualcuno alle sue spalle, mentre cercava di sollevarsi, confuso dal colpo improvviso.

Sentì qualcuno che si inginocchiava accanto a lui e poi delle mani che lo issavano a sedere, tastandogli il fianco e ripetendo una sequel di "mi spiace" e "ti senti bene". Si sentì piuttosto infastidito dal tocco sul fianco e si scostò leggermente, voltandosi poi per tranquillizzare colui che evidentemente lo aveva colpito. Si trovò davanti un  ragazzo con la divisa della squadra di football che lo scrutava con sguardo decisamente preoccupato. E, wow, era decisamente un bel ragazzo. Stiles si sentì avvampare e maledisse il suo corpo per avergli giocato quel brutto scherzo, rendendolo probabilmente ridicolo.

-Sto bene.-si sforzò di articolare a quel punto, sperando che le sue parole distraessero il suo interlocutore dall'evidente rossore che doveva aver ricoperto le sue guance.

-Sicuro? Ce la fai ad alzarti?-domandò quello, premuroso.-Ti giuro, non so dove avessi la testa.-disse, chiaramente mortificato.

-Non importa, davvero.-si schermì Stiles, alzandosi e guardandosi intorno alla ricerca del proprio cellulare. Lo individuò un paio di metri più in là e si rese conto che la chiamata si era staccata e che aveva anche una chiamata persa da Lydia, che doveva averlo richiamato appena era caduta la linea.

Il ragazzo davanti a lui sbirciò il suo schermo, lievemente preoccupato.-Si è rotto?-chiese.

-No, tranquillo.-sorrise Stiles, infilando il cellulare in tasca.-È tutto a posto, davvero.-ripetè, dal momento che il ragazzo lo stava ancora guardando in ansia.

-Sei una matricola?-gli domandò a quel punto lui, e Stiles si ritrovò ad annuire.

-Non ti avevo mai visto da queste parti.-continuò il ragazzo, abbozzando un sorriso.-E non dimentico mai un bel faccino.-aggiunse, con estrema naturalezza. Stiles si sentì comunque andare a fuoco quando ebbe realizzato che gli era appena stato rivolto un complimento.

-Sono Matt.-si presentò il ragazzo, non lasciandogli il tempo di replicare.

-Stiles.-mormorò il più piccolo, stringendogli appena la mano e cominciando a sentirsi vagamente a disagio.

-Bene Stiles, magari posso riaccompagnarti al dormitorio.-propose Matt, ignorando deliberatamente i suoi compagni che lo chiamavano.

-Non è necessario.-scosse la testa Stiles, abbozzando un sorriso di circostanza.

-Insisto.-sorrise Matt.-Del resto ti ho colpito parecchio forte. Il minimo che possa fare è assicurarmi che tu rientri in tutta sicurezza.-

Stiles titubò ancora un istante, poi annuì.-D'accordo.-disse, abbozzando a sua volta un sorriso un po' tirato.

Matt non gli dava una bella sensazione, e il suo istinto raramente sbagliava.







Lacrosse team 2 ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora