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Avevo iniziato a scrivere l'epilogo giuro, ma stava venendo una roba lunghissima e quindi ho deciso di dividerlo in qualche altro capitolo...quindi questo non sarà l'epilogo 😅 scusate se vi ho illuso ma boh continuavo ad aggiungere cose e si allungava sempre di più.

-Stiles calmati, non capisco cosa tu abbia da essere così nervoso.-sbuffò Isaac, stravaccandosi sulla panca della tribuna con un sonoro sbuffo. L'amico, accanto a lui, non faceva che fissare il campo di lacrosse ancora vuoto, dondolandosi ansiosamente da un piede all'altro.
Isaac sbuffò ancora e afferrò la manica della sua felpa, trascinandolo giù finchè non fu seduto composto al suo fianco.

-Si può sapere perchè sei così dannatamente nervoso? Il lacrosse non ti piace nemmeno.-

Stiles emise un mugolio indistinto, appoggiando la testa sulla spalla di Isaac e seppellendovi il viso.

-Devo dirti un sacco di cose.-borbottò Stiles.

-Prova a riassumere.-

-Non...non posso riassumere una cosa del genere.-

Isaac si voltò leggermente nella sua direzione, fissando il modo in cui teneva lo sguardo puntato ostinatamente sul campo da lacrosse.

-Io e Derek abbiamo una relazione.-sputò alla fine Stiles.

Isaac ci mise appena un attimo ad elaborare quelle parole, poi sobbalzò sul posto e si voltò di scatto, facendo quasi cadere l'amico, ancora appoggiato alla sua spalla.

-Che tipo di relazione?-indagò Isaac.-E Matt?-

-È complicato.-sospirò Stiles.-Ed è successo tutto così in fretta che io...lo sto ancora elaborando.-

-Beh, prova a elaborarlo ad alta voce.-storse le labbra Isaac.

Stiles annuì a fatica, portando finalmente lo sguardo in quello dell'amico e spiegandogli per filo e per segno quello che era accaduto in quei due giorni scarsi che lo avevano completamente stravolto.

Isaac ascoltò tutto con attenzione, stringendo i pugni al racconto di ciò che aveva fatto Matt ma non commentando finchè Stiles non ebbe finito.

-Dì qualcosa.-sospirò Stiles, dopo che l'amico fu rimasto in silenzio per un tempo decisamente troppo lungo per i suoi nervi logorati.

-È...wow. Devi chiamare Lydia. Cioè, non pensare che io mi prenda la responsabilità di dirgli una cosa del genere.-rabbrividì Isaac, facendo roteare gli occhi a Stiles.

-Dì qualcosa di serio.-riformulò a quel punto il più basso, iniziando a mangiucchiarsi le unghie nervosamente.

Isaac sospirò.-Io voglio che tu sia felice.-articolò alla fine.-Immaginavo che tu provassi ancora qualcosa per Derek, e se devo essere sincero avevo intuito anche l'interesse di Derek verso di te. Non so dirti se andrà come vuoi tu, ma posso dirti che io, Scott, Lydia e Allison ti sosterremo in ogni caso e comunque vada.-disse alla fine, sporgendosi verso Stiles e attirandolo in un mezzo abbraccio confortevole. Il più basso sorrise ampiamente e si adagiò nuovamente sulla sua spalla, questa volta molto più rilassato.

-Quindi...se vincono questa partita sarà merito tuo eh?-riprese a parlare Isaac dopo qualche minuto, cercando di alleggerire l'atmosfera.

-E se perdono sarà colpa mia.-replicò Stiles in un piagnucolia indistinto contro la sua spalla, facendo scappare una risata all'amico proprio nel momento in cui entrambe le squadre entravano sul campo e, dopo il saluto, si schieravano una davanti all'altra.

Stiles si raddrizzò improvvisamente, cercando di individuare Derek nonostante quelle divise li facessero sembrare tutti uguali.

-È il numero 12.-gli sussurrò Isaac, indicandolo all'amico.

Stiles focalizzò immediatamente la sua attenzione sul punto indicato da Isaac e si ritrovò a trattenere il respiro quando scorse Derek, il casco ben calato sulla testa e dei pantaloncini che gli fasciavano le gambe in modo praticamente illegale, girato nella sua direzione.

-Sta guardando verso di te.-ridacchiò Isaac, puntellandogli il fianco con una gomitata.

Stiles andò nel panico, sventolando la mano come un bimbo che cerca di attirare l'attenzione dell'insegnante e poi, resosi conto del suo gesto, abbassandola immediatamente e usandola per coprirsi il viso arrossato per l'imbarazzo. Isaac, al suo fianco, si piegò in due dalle risate e gli battè un paio di pacche amichevoli sulla schiena.


*****

Il primo tempo scorse via sorprendentemente veloce e poco problematico. Era quasi divertente vedere il modo meccanico in cui la squadra della NYU attaccava e difendeva. Sembravano burattini scoordinati, che cercavano di raccapezzarsi in una situazione totalmente inaspettata. Uno di loro sbattè addirittura il casco a terra quando il coach lo sostituì e dovette andare a sedersi in panchina.

Stiles fremeva dalla sua postazione, agitandosi ad ogni punto della squadra di Derek e mugugnando calcoli tra sè e sè.

-Si può sapere cosa stai borbottando?-sbuffò Isaac, quando notò le persone vicine a loro fissare il castano con sguardo infastidito.

-Se accumulano abbastanza punti in questo tempo saranno meno in difficoltà nel secondo.-calcolò Stiles, fissando attentamente tutti i giocatori.

-Il tuo sguardo è inquietante amico.-scosse la testa Isaac, sopprimendo una risata.

L'altro lo zittì con un gesto, continuando a mangiucchiarsi le unghie fino al fischio della fine del primo tempo.

-Penso che potrei morire di ansia.-sospirò melodrammaticamente quando entrambe le squadre si diressero a bordo campo.

Isaac si limitò a ridere ancora.

*****

Il secondo tempo fu, se possibile, più ansiogeno del primo. Stiles continuava a fremere e a reprimere la voglia di alzarsi dal suo posto, nonchè quella, forse ancora più pressante, di urlare a squarciagola consigli alla squadra di Derek.
Isaac, da parte sua, non faceva che pensare che non avrebbe mai più visto una partita da lacrosse con lui.

Quando mancavano pochi minuti alla fine della partita la differenza di punteggio tra la squadra della Columbia e quella della NYU era eclatante e volgeva nettamente a favore della prima. Derek continuava a correre da una parte all'altra del campo, trovandosi sempre più spesso ad anticipare le mosse dell'avversario e a sapere già dove tirare e a chi passare la palla. L'adrenalina non smetteva comunque di scorrere nelle sue vene a tutta forza, così come la soddisfazione nel vedere la rabbia e la confusione ben chiari sui volti stravolti degli avversari. Non poteva fare a meno di compiacersi per quello, così come non poteva fare a meno di voltarsi di tanto in tanto per lanciare occhiate fugaci a Stiles. Per la prima volta nella sua vita, vedendo lo sguardo estremamente concentrato del più piccolo e quella sua espressione adorabilmente imbronciata, non vedeva l'ora che quella partita si concludesse.
E non vedeva l'ora di poterlo baciare davanti a tutti.

Lacrosse team 2 ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora