extra 3

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Quella di invitare Derek a stare da loro a Natale non era stata esattamente un'idea meditata. Era semplicemente successo. Stiles aveva sentito Derek parlare al telefono con sua sorella e dirle di non preoccuparsi, che non c'era problema se per quel Natale non si sarebbero potuti vedere. Sarebbe semplicemente rimasto al campus a studiare, e sarebbe tornato a Beacon Hills per Capodanno. Stiles aveva origliato spudoratamente tutta la conversazione, storcendo le labbra al pensiero del suo ragazzo da solo nella loro stanza al campus il giorno di Natale.

-Puoi venire da noi.-aveva detto d'impulso appena Derek aveva attaccato il telefono. C'era stata un minima resistenza da parte del più grande (-Non conosco tuo padre- -Stiamo insieme da poco- -Non voglio creare fastidi-) ma in meno di un'ora Stiles era stato autorizzato a chiamare suo padre e ad avvertirlo della presenza di Derek a Natale.
Stavano insieme da quasi sei mesi ormai e Noah, ovviamente, sapeva di loro, ma non aveva ancora avuto il piacere di incontrare il fantomatico "Derek Hale" di cui suo figlio blaterava per ore al telefono.
Stiles gli aveva spiegato la situazione (-La famiglia di Derek non c'è fino a Capodanno, passerebbe il Natale al campus da solo-aveva detto, e suo padre poteva benissimo visualizzare gli occhioni da cucciolo di suo figlio anche senza vederlo effettivamente) e non aveva potuto fare altro che acconsentire.

Quando Stiles e Derek si erano presentati alla porta di casa Stilinski, la ghirlanda che suo padre aveva comprato quel Natale di tanti anni prima ondeggiava al vento appesa alla porta, e Stiles si ritrovò a sorridere senza volerlo. Derek, al contrario, era un fascio di nervi mentre il più piccolo girava la chiave nella toppa e si apprestava ad aprire. Stiles sembrò notarlo, perchè gli rivolse un sorriso rassicurante e gli strinse una mano, alzandosi appena sulle punte per scoccargli un bacio casto sulle labbra.
Fu in quel momento che la porta si aprì, rivelando lo sceriffo con ancora addossa la divisa, la pistola ben visibile nella fondina.

-Non mi sembrava di aver appeso del vischio qui.-fu la prima cosa che disse, la fronte corrucciata e un'espressione fintamente severa. Derek si schiarì la voce, chiaramente in imbarazzo, mentre Stiles scoppiò a ridere e si lanciò quasi su suo padre per abbracciarlo, venendo immediatamente ricambiato. Lo sceriffo lasciò cadere la maschera di simulata severità e la sostutuì con uno sguardo paterno, stringendosi il figlio al petto e non mancando, tuttavia, di lanciare uno sguardo alle mani intrecciate dei due ragazzi.
Fu quando Stiles si staccò lentamente dal suo petto che si permise finalmente di posare lo sguardo su Derek, che colse quel momento per presentarsi e tentare di fare bella figura dopo essere stato colto a baciare Stiles proprio sullo zerbino di casa sua, davanti a suo padre (a sua discolpa, era stato il più piccolo a baciare lui e, d'altra parte, non aveva idea che lo sceriffo sarebbe spuntato all'improvviso sulla porta semiaperta).

-Grazie per l'ospitalità.-aggiunse alla fine delle presentazioni, porgendo al padre del suo ragazzo un cesto con dentro vari dolci natalizi che aveva scelto con Stiles.
Lo sceriffo annuì, prendendolo e ringraziando con un cenno, spostandosi poi dalla porta per far entrare la coppia.

-Melissa non è ancora arrivata. Quest'anno farà i primi e gli antipasti, quindi noi ci occuperemo dei secondi e dei dolci.-disse Noah appena furono entrati entrambi.-Come te la cavi ai fornelli, figliolo?-si rivolse poi a Derek, che scrollò le spalle.-Non male.-rispose.

-Perfetto. Allora aiutami a sistemare gli ingredienti mentre Stiles sistema le vostre valigie e i letti.-disse per poi rivolgersi al figlio.-Ho pulito la tua stanza e ho messo una brandina per Derek.-gli spiegò brevemente.
Stiles annuì, iniziando a salire le scale con le valigie di entrambi, un po' preoccupato nel lasciare Derek da solo con suo padre. 

-Non traumatizzarlo.-ammonì suo padre, lanciandogli uno sguardo inquisitore mentre saliva le scale, rischiando di inciampare più di una volta.
Suo padre scosse la testa divertito, guardandolo salire e poi scomparire nel corridoio al piano di sopra. Per un attimo a quell'immagine si sovrappose quella di un Stiles bambino, che molti anni prima aveva percorso quello stesso corridoio di corsa per andare a rinchiudersi nella sua stanza mentre lui distruggeva una ad una tutte le decorazioni che aveva appeso. Era un ricordo doloroso, e che non smetteva di tormentarlo, ma allo stesso tempo lo rassicurava sapere quanto le cose fossero cambiate da quel giorno di tanti anni prima.

-Sai, Stiles non fa altro che parlare di te.-esordì, facendo cenno a Derek di seguirlo in cucina.

Derek si limitò ad abbozzare un sorriso, non sapendo bene che tipo di risposta richiedesse quella constatazione.

-Sei la prima persona con cui sta.-continuò Noah.-E sinceramente non mi aspettavo che decidesse di portarti qui per Natale.-

Derek deglutì, rimproverandosi mentalmente per non aver opposto maggiore resistenza all'idea del suo ragazzo.-Mi dispiace recare disturbo.-scelse di dire alla fine, non sicuro di come dovesse interpretare l'affermazione dello sceriffo, che però, con sua sorpresa, scosse la testa e gli sorrise per la prima volta da quando aveva messo piede in quella casa.

-Non è quello che intendevo dire.-gli spiegò, iniziando a tirare fuori dal frigo gli ingredienti per il dolce.-Il Natale in questa casa è sempre stato un po'...particolare.-disse alla fine, scegliendo con cura le parole.-Ci è voluto un po' di tempo, ma siamo riusciti a consolidare una nostra tradizione e Stiles...beh Stiles ha sempre cercato di mantenerla invariata. Ogni Natale mi sembrava di vederlo camminare sui cristalli -se capisci cosa voglio dire- per non apportare alcuna modifica, per rendere tutto perfettamente uguale al solito. Forse lo faceva inconsciamente, ma mi ha sempre reso un po' triste che non si sentisse libero abbastanza da cambiare. Quindi quando mi ha chiamato per avvertirmi della tua presenza in realtà sono stato piuttosto felice.-ridacchiò alla fine, scuotendo la testa ai suoi stessi pensieri.

-Stiles sembra averla molto a cuore.-si azzardò a commentare Derek dopo qualche secondo di silenzio.

-Sembra avere molto a cuore anche te.-sorrise Noah.-Non penso di doverti fare il discorsetto che inizia per "non ferirlo" e finisce per "sono lo sceriffo e ho una pistola", giusto?-

Derek scosse la testa, indeciso se prenderla seriamente o se ridere.-Non serve signore.-si limitò a rispondere, abbozzando un sorriso.-Non ho intenzione di ferire Stiles.- non di nuovo.

                             *****

Quel Natale in casa Stilinski ci furono alcuni cambiamenti. La cosa più evidente fu naturalmente la presenza di un posto in più durante la cena della Vigilia e il pranzo del 25, ma ce ne furono anche di più sottili.
Ci fu il vischio appeso per la prima volta su una trave del soffitto, le piccole variazioni nel menù (Derek preparò un dolce che lui e Laura erano soliti fare alla Vigilia), e poi ci fu un dettaglio che solo Stiles e suo padre potevano notare ma che per loro era forse quello di maggiore rilievo.
Stiles se ne accorse mentre scartavano i regali e per un attimo il mondo sembrò fermarsi davanti ai suoi occhi per poi ricominciare a ruotare in modo vorticoso. Sbattè le palpebre ripetutamente, chiedendosi per un attimo se non avesse visto male, e poi spostò lo sguardo su suo padre, che sembrava aver intercettato il suo stupore e che gli stava sorridendo. Gli stava sorridendo mentre all'albero di Natale pendeva la palla che Stiles e Claudia avevano dipinto tanti anni prima.

                             *****

-È stato il Natale più bello della mia vita.-sussurrò Stiles nel silenzio della sua stanza, quando tutti erano già andati a dormire e Derek stava per stendersi sulla brandina di fianco al suo letto.

Il più grande osservò il suo ragazzo che, ad occhi socchiusi, sorrideva tra sè e sè sotto le coperte e pensò che fosse la cosa più bella che avesse mai visto. Abbandonò la brandina per avvicinarsi al letto del più piccolo e scostarne le coperte.
-Posso?-chiese in un sussurro, ottenendo in risposta un mormorio di assenso soddisfatto e le mani di Stiles che si tendevano per afferrare la sua maglia e tirarlo verso di sè.
Sbuffò un sorriso mentre si lasciava trascinare verso il calore del più piccolo, avvolgendolo tra le sue braccia forti e stringendoselo contro.

Sì, accoccolarsi nel letto caldo con il suo meraviglioso ragazzo era decisamente il modo perfetto per concludere una giornata perfetta.





Buon Natale!!!! ❤❤

Lacrosse team 2 ~ SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora