Sbarco

446 34 25
                                    

L'isola Shogyoshima era bellissima. Non avevo mai visto niente di simile in vita mia. Il porto era pieno di navi, alcune delle quali ben più grandi della Sunny, e c'era un via vai incredibile di persone e merci. Era un'isola viva e vitale, una di quelle in grado di metterti di buonumore solo a scorgerla da lontano. Forse era soltanto l'aria frizzante della primavera che c'era lì a rendermi allegra, ma sospettavo che mi sarebbe piaciuto soggiornarvi.
«Aspetta di vedere il centro della città» mi disse Nami, che aveva notato la mia meraviglia e che dopo quella frase la accrebbe ancora di più.


Dieci minuti dopo eravamo tutti scesi dalla nave, tranne Chopper, che era rimasto a guardia di essa.
Continuavo a essere contenta, ma ora ero anche spaesata. La rossa mi aveva dato i miei duecento berry e mi aveva lasciato lì da sola, come tutti gli altri. Rufy aveva esplicitamente detto che sarebbe andato in qualche locanda a mangiare, Zoro era andato di sicuro a bere e Sanji a comprare le provviste per il viaggio. Tutti gli altri si erano volatilizzati nel nulla.
"Ricordatevi che questa è soltanto un'isola di passaggio. Staremo qui solo per il tempo che ci serve per rifornirci delle provviste. Ci rivediamo alla Sunny alle due di pomeriggio, per poi salpare alle tre." aveva detto la navigatrice, e tutti avevano concordato.
Dopo che il resto della ciurma era sparita nel nulla, ero rimasta immobile per cinque minuti, sospirando sconsolata di tanto in tanto. Mi sembrava proprio perfetto, considerato che non avevo idea di che ore fossero. Non avevo un orologio con me, e stupidamente non avevo nemmeno regolato l'ora del telefono con quella attuale. Pazienza, in qualche modo me la sarei cavata, come sempre.


Mi ritrovai a camminare per le vie della città senza sapere bene dove andare. Alla fine, però, scovai una zona con parecchi negozi e cominciai lo shopping. Per prima cosa comprai un po' di vestiti. Considerato che lì c'erano sedici stagioni e che io ero molto preveniente, potevo dire di essermi risparmiata. Acquistai un cambio normale per la stagione mite come quella dell'isola in cui mi trovavo, un paio di bikini per le isole estive e per fare il bagno, dei vestiti più pesanti da mettere sulle isole autunnali e poi sciarpa, guanti e cappotto per quelle invernali. Comprai anche abbastanza biancheria intima, e un pigiama, che non poteva mancare. Per quanto riguardava le scarpe, invece, dovetti ridurre al minimo le spese. Acquistai giusto delle infradito e degli stivali un po' pesanti.
Come previsto finii i soldi prima di aver preso tutto ciò che mi serviva. Chiesi l'ora ad un passante, che mi rispose cordialmente che era l'una. Avevo ancora un'ora di "libertà". Tutti quei pacchi mi ingombravano parecchio, così decisi di ritornare alla nave e posarli, anche nella speranza che la tenera renna avesse qualche soldo da prestarmi.


Come pensavo, Chopper non aveva soldi con sé. A me, però, serviva assolutamente del denaro per comprare saponi e cose varie per l'igiene personale. Non avevo intenzione di rinunciarvi, né di chiederli in prestito, e di certo non avrei aspettato fino alla prossima isola, anche perché tra Jack, Kaido e Big Mom non c'era da stare tranquilli nemmeno un attimo; e vattelappesca quando saremmo sbarcati di nuovo. Per cui optai per la soluzione più pratica che mi venne in mente in quel momento, che era anche la soluzione più piratesca. Mannaggia a Nami e alla sua influenza negativa. Dissi al piccolo medico che mi sarei tolta la cintura e avrei temporaneamente lasciato in infermeria i pacchi. Si stupì un po', ma non chiese nulla e mi lasciò andare.


Giravo per le vie di quella cittadina e mi lasciavo meravigliare ancora da quel clima così sereno e da quel paese così pittoresco e vitale. Il fatto che fossi invisibile agli altri mi aiutava molto. Mi piaceva passare inosservata, mi faceva sentire più libera. Se nessuno poteva vedermi, non dovevo fingere. Non che ci fosse molto da fingere, però non si poteva mai sapere. Dovevo solo stare attenta a non urtare accidentalmente i passanti. Se solo avessi potuto essere invisibile anche nel mio mondo. La cosa curiosa era che mi sentivo più a casa lì – seppur invisibile, in un mondo non mio e sola in una città di un'isola sconosciuta – che nella mia città natale. Forse la Stella aveva fatto la cosa giusta.
Dovetti arrestare lo scorrere dei miei pensieri quando arrivai davanti a una profumeria. Ghignai soddisfatta. Bingo.
Una volta dentro, non fu facile atteggiarmi come se nulla fosse. Il commesso era un uomo sulla sessantina, con gli occhiali, magrolino e non molto alto. Teneva il gomito appoggiato al bancone della cassa, mentre la mano sosteneva la testa pesante. Doveva essere uno di quelli che venivano comandati a bacchetta dalla moglie grassa e frustrata che si sfogava sul marito e se la prendeva con la sua inettitudine. Infatti il povero uomo aveva l'aria annoiatissima, come se preferisse essere altrove. Come dargli torto, del resto non c'erano molti clienti.
Ero molto a disagio a rubare le cose che mi servivano. Mai l'avevo fatto e mai avrei pensato di farlo. Però era elettrizzante, a dire il vero. Esitai per qualche minuto, incerta sul da farsi. Poi, in un brivido di pazzia – o di stupidità, chi può saperlo – presi tutto ciò che mi serviva e, attenta a non farmi vedere dal commerciante, o meglio, attenta a non far vedere degli oggetti fluttuanti che uscivano magicamente dalla porta del negozio, mi dileguai. Una criminale. Ero una criminale! Il cuore mi batteva all'impazzata, e io mi sentivo... euforica. Una parte di me si sentiva anche terribilmente in colpa, dopotutto avevo rubato a un uomo presumibilmente onesto, che si guadagnava da vivere stando chiuso tutto il giorno in una stanzetta angusta a vendere oli per capelli. Però, non potevo fare a meno di sorridere per l'"impresa titanica" che avevo appena compiuto. Forse era una stupidaggine e mi stavo montando la testa, eppure a me sembrava di aver scalato l'Everest. Avevo appena rubato qualcosa in un negozio. Io. Chi l'avrebbe mai detto.

Lost girl - ONE PIECEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora