Capitolo IX

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«Nessuna pista è esclusa. Certo, valuteremo attentamente tutte le risultanze delle inchieste avviate e lavoreremo a 360° per far luce su questo omicidio che coglie di sorpresa la comunità siciliana. Per ora questo è tutto quello che posso dire». «Dottore Calabrese è vero che Mimmo Chiarelli era sotto indagine al momento dell'omicidio?». «Non posso rispondere a queste domande né per confermare né per smentire». «Dottore si può parlare adesso di guerra di mafia?». «Ripeto, non escludiamo nulla. Un senatore della Repubblica Italiana è stato assassinato e lo Stato non rimarrà inerme di fronte a tale affronto». «Dottore, ci dica almeno se l'omicidio è da ricondurre ai processi di Chiarelli o se il senatore è solo una vittima perché rappresentante dello Stato». «Non posso rispondere, le indagini sono in corso, non mi fate domande a cui non posso rispondere. Per oggi va bene così. Vi ringrazio». 

Calabrese lasciò con la scorta la sala stampa della Procura dribblando le ultime domande e si diresse nel suo ufficio, dove ad aspettarlo c'erano Infantino e Lo Cicero. «Questi giornalisti vorrebbero sapere delle indagini passo passo, per poi sputtanarle sui giornali... a proposito, Lo Cicero, puru tia ci misiru sul giornale, che ti sei salvato grazie alla tua scaltrezza...veru è?». «Dottore, con tutto il rispetto, un gran colpo di culo fu...». «Lo Cicero di ferro è, appena dimesso e subito al lavoro! Novità?» chiese Infantino. «Abbiamo fermato due di Castelvetrano, ce li hanno segnalati come quelli che hanno messo l'esplosivo. Due telecamere del Banco di Sicilia durante la notte hanno registrato due che entravano nel garage del palazzo di Chiarelli con una borsa e poi uscivano a mani vuote... sembrano loro... niente di che, due picciotti, piccoli precedenti penali, non affiliati alla cosca... figghi di buttana, avete capito cosa vogliono fare?». «Fanno lavorare i pesci piccoli, gli scassapagghiari così da non rischiare di perdere uomini del clan, tanto i soldi per pagarli ce li hanno...» disse Lo Cicero. «Esattamente. Li stanno interrogando, ma tanto non diranno una parola. Sono terrorizzati. Piuttosto stiamo cercando di capire il canale dell'esplosivo. Un rapporto dei Ros parla di altri quintali di esplosivo in viaggio verso la Sicilia. Pare che partano dall'Iran, dal Pakistan, passando per la Somalia. Da li perdiamo le tracce. Roba buona, precisa. A Chiarelli l'hanno ammazzato con una precisione chirurgica, evitando di fare un massacro, non certo per bontà». «Io direi di fare partire una serie di blitz nel trapanese, per placare gli uomini di Messina Denaro, e poi ci dedicheremo ai palermitani» suggerì Infantino. «Aspettiamo notizie dagli interrogatori prima di agire, chi lo sa, magari uno dei due cede» chiuse il discorso Calabrese senza troppa convinzione.

Guerra di MafiaWhere stories live. Discover now