Capitolo 22

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<<Sei troppo lenta!>>
<<Almeno io sto facendo un lavoro perfetto>>
Guardai con soddisfazione la mia facciata di muro poi mi voltai per vedere la facciata che stava dipingendo Christopher e come se non bastasse era perfetto anche quello.
Giusto per buttare un po' di benzina lo vidi riflettere per poi dire con tono sicuro <<In realtà il tuo fa un po' schifo>>
<< Ma che dici! È bellissimo! >>
<<Sto valutando l'idea di licenziarti>>
Ma come si permette?
Lo guardai truce e senza pensarci due volte gli lanciai il pennello sporco sulla maglietta.
Lui mi guardò sorpreso e con molta nonchalance raccolse il pennello, si avvicinò a me e prima di girare i tacchi e tornare alla sua postazione mi sporcò la guancia con la punta del pennello.

Continuò il suo lavoro con indifferenza, come se non fosse accaduto nulla cominciando addirittura a fischiettare.

Ora ti faccio vedere io Mr Pomposo.

Sorrisi tra me e me per quello che stavo per fare.
Afferrai con decisione il mio secchio di vernice e senza pensarci troppo gli lanciai una secchiata di vernice.

<<Ma cosa ti passa per la testa!? >>
In tutta risposta gli risi in faccia vedendolo sgocciolare.
<<Ti dona questo colore>>
Lui mi guardò storto. Affondò le mani nel suo barattolo sporcando le mani di vernice.
Dopodiché si avvicinò a me con aria minacciosa ed io senza pensarci due volte cominciai a correre nella direzione opposta.

La mia fuga non duro molto infatti dopo pochi passi mi placcò buttandomi a terra con delicatezza cercando di non farmi del male. Le sue mani prima mi afferrarono la vita dopodiché mi attirò a lui sporcandomi di vernice con il suo corpo.

L'aria si stava scaldando troppo così cercai di liberarmi ma lui mi bloccò ogni tentativo di fuga afferrando le mie mani.

<<Dove eravamo rimasti prima?>>
<<Non lo so... >> finsi di non ricordarmelo.
<<Allora ti rinfresco la memoria>>
Si lanciò sulle mie labbra mentre le sue mani vagava o sul mio corpo sporcandomi di vernice.
Era tutto così dannatamente sensuale.
Si stacco dalle mie labbra e mi guardò negli occhi.
<<Sei bellissima >>
Rimasi senza fiato per un attimo. Arrossii improvvisamente è scostai lo sguardo per evitare un infarto.
<<N... Non fare il ruffiano con me. >>
<<Sto solo dicendo la verità>>
Stavolta agganciai i miei occhi ai suoi.
<<Non ferirmi anche tu>>
Nei suoi occhi lessi un velo di tristezza simile a quello che si celava nei miei occhi come se li stessero riflettendo.
<<Avrei voluto che fosse solo un gioco tra me e te>>
Io lo guardai interrogativa.
<<Avrei dovuto fermarmi dal momento in cui ho iniziato a sentire qualcosa per te.- sospirò profondamente e poi mi sorrise- e invece guardami. Sono qui a giocare come un ragazzino, completamente perso di te. Consapevole che tutto questo avrà delle conseguenze prima o poi.>>
Si alzò e mi porse una mano io la accolsi e mi lasciai aiutare.

<<Però mi permetta di dire signorina Evans che non mi interessano molto le conseguenze>>

<<Dovresti>>

Io Mr Black ci girammo allarmati e quella che ci guardava all'ingresso della sala era proprio Jessica.

<<Dovresti perché sai bene cosa potrebbe accadere a me e a te perciò se devi spassartela con qualche tua dipendente cerca di essere più discreto>>
Vidi Mr Black gonfiare il petto di ira.
<<Discreta come te Jessica? Che durante le feste te la spassavi con quell'idiota di Cook? >>
<<Cook é più ricco di te ma purtroppo a mio padre non piaceva. Non capisco perché è andato così in fissa per te.>>
<<Tu mi hai solo usato>>
<<Come hai potuto credere che io mi innamorassi anche per un secondo di te? Stavamo insieme solo per affari. Sei uno stupido.-Jessica si avvicinò a Mr Black lasciandogli un bacio sulla guancia-Mi manchi ogni tanto>>
Lui rimase fermo e impassibile ma il suo sguardo gelido avrebbe intimorito chiunque.
<<Tu mi fai solo schifo>>
Jessica rise tuttavia vidi in quella risata un velo di tristezza. Forse dentro di lei riconosceva la verità di quelle crude parole.
Il suo sguardo si posò su di me e mi sorrise.
<<Nemmeno te lo ami. Ti interessano solo i suoi soldi quindi non guardarmi così. Sei uguale a me. Non so cosa Christopher ha in testa ma io mi sposerò con lui.>>
Non feci in tempo a rispondere che entrò il padre di Christopher insieme ad un'altro uomo, probabilmente il padre di Jessica vista la somiglianza.
Sembrava uno degli gnometti della Loacker.

<<Christopher ma come ti sei conciato? Chi è la ragazza accanto a te? >>
Il padre mi guardava stranamente felice.
<<Abbiamo avuto un piccolo litigio. Lei è la mia assistente. >>
Improvvisamente la felicità si tramutò in diffidenza
Vidi i suoi occhietti strizzarsi e guardarmi per capire se stessi bramando qualcosa.
<<Non indagherò oltre. I vostri bisticci da ragazzini teneteveli per voi.>>
Io mi sposi in avanti porgendo la mano al signor Black.
<<Piacere mi chiamo Jane Evans>>
Solo in quel momento mi accorsi che la mia mano era sporca di vernice.

Ritirai subito imbarazzata beccandomi un'occhiataccia dal padre di Christopher che intanto lo sentivo tossire alle mie spalle per coprire la risatina.
Tuttavia il padre di Jessica mi sorrise stringendomi subito dopo la mano sporcandosi di vernice a sua volta.
<<Ma che ragazza graziosa! Io sono Arnold Sullivan. Non si preoccupi un po' di vernice non mi ucciderà.>>
Era molto sospetto e avrei dovuto indagare il prima possibile. Se fosse stato onesto da una parte mi dispiace distruggere i suoi piani ma non potevo comandare al cuore.
<<Stanno arrivando i rinforzi quindi direi che potete anche tornare a casa e darvi una sistemata>>
Io e Christopher ci guardiamo e rispondemmo all'unisono <<Ok>>




Ogni tanto resuscito

Wow non pensavo di ottenere questo visualizzazione, ho continuato solo per questo!

Grazie per il vostro sostegno, davvero...

Jessica è proprio una strombola per non dire brutte parole.

Però devo dire che di tutta questa storia c'è qualquadra che non cosa... Vedremo.

Vi auguro un buon 2019! Realizzate i vostri sogni!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 02, 2019 ⏰

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