Premessa

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Ehilà sweeties! Non so quanti di voi abbiano mai letto qualche mia fan fiction, in ogni caso non importa perché questa non è come le mie solite fan fiction, per chi sta seguendo «Dimmi che sono la luna», quella la sto usando un po' come cavia per molti esperimenti che qua, come vedrete, saranno centrali.

1. La storia è tutta dal punto di vista maschile, che per me è stata (e credo lo sarà sempre) una po' una sfida, spero di averlo reso al meglio.

2. E' la mia prima fan fiction bremma. Ho scritto qualche one shot, ne ho pubblicata solo una. E' una coppia che ho molto a cuore e spero che anche i non bremma riusciranno ugualmente ad affezionarsi e che i bremma facciano un posticino nel cuore per questa storia.

3. Come nel caso di «Dimmi che sono la luna», in cui ho legato ogni capitolo ad una canzone e in particolare ad una frase della canzone in questione, questa fan fiction è ispirata interamente ad una canzone. In questo caso una sola, che ho analizzato fino alla nausea (e che io adoro), di cui ho ripreso molto frasi che troverete all'inizio dei capitoli (non tutti). La canzone è "Professorè" di Carl Brave (se non l'avete mai sentita ascoltatela bene, perché è davvero bella, ma ovviamente non vi costringo).

4. I capitoli sono di lunghezze completamente diverse tra loro. E' voluto, perché come può succedere nella vita di tutti i giorni una giornata può raccogliere più o meno avvenimenti e un capitolo corrisponderà sempre solo ed unicamente ad un giorno di cui vedrete la data all'inizio. (A PARTE CAPODANNO CHE PRENDERA' 31 e 1)

5. Questa fan fiction inizierà ad essere postata il 27 di ottobre (il giorno del mio compleanno).

6. Verrà postata solo ed unicamente qui su Wattpad perché ci tengo alla resa "grafica" (corsivo, grassetto e altre cose che su Facebook ad esempio non si possono rendere).

7. Pubblicherò solo una volta che saranno arrivati i 30 "preferiti" e i 30 commenti (accetto anche più commenti tranquillamente dalla stessa persona, basta non ne faccia trenta solo una ahaha). Pensavo di rimanere sui 30 e 30, se vedo però che non ci si arriva abbasso, ovviamente.

8. Non è detto che io pubblichi solo un capitolo per volta. Avrò già tutta la fan fiction pronta, per cui vedrò come muovermi: se per esempio un capitolo è particolarmente corto ne pubblicherò due o anche tre tutti insieme e voi potrete tranquillamente commentare solo l'ultimo.

9. Non sarà una fan fiction lunghissima. Non vi so ancora dire quanti capitoli esattamente, credo sui quindici. 

10. Se poi dovesse interessarvi tanto, potrei a quel punto fare un sequel (di cui ho già pronta la trama), che pubblicherò con le stesse modalità (ma probabilmente dal punto di vista di Emma).

Spero di avervi detto tutto, vi lascio qui sotto una breve trama (che fa proprio schifo in confronto alla storia) della fan fiction e un piccolissimo estratto di un capitolo, fatemi sapere se siete curiosi con un commento e ci sentiamo il 27 di ottobre con il primo capitolo! Ricordatevi di seguire la pagina Instagram @ehisweeties per non perdere nessuna novità!

Breve trama: Mattia Bellegrandi è un ragazzo di diciassette anni, quasi diciotto, con una famiglia benestante e degli amici un po' scemi, nessun interesse particolare per le ragazze da quando la sua ex l'ha mollato, più che altro le usa, ma non è neanche un playboy di grande popolarità, così come i suoi amici che lo seguono a ruota e il cui passatempo preferito è guardare le fighe (o fregne, per citare) di quinto A. Quattro ragazze irraggiungibili, di un altro pianeta, belle anche se hanno comunque dei difetti, che un giorno di dicembre prendono e si avvicinano ad una bacheca. Una bacheca che unirà Mattia ed Emma.

Dal terzo capitolo: Quando ride le si forma una fossetta accanto alle labbra, s'imbarazza anche per le piccole cose, indossa sempre il bordeaux, la stessa sfumatura delle sue guance, parla di fisica come io parlo del calcio. Viene due volte a settimana a casa mia, ci spendo più di cinquanta euro solo per vederla girare sulla sedia accanto a me. Ha scoperto che ha le rotelle e, come una bambina, non ha saputo resistere e ogni tanto inizia a girare, chiudendo gli occhi. Poi ride, si imbarazza e mi dice «dai, ora continuiamo» e poi si mangia una Goleador, sempre alla frutta. Mi sorride e poi mi sgrida, mi dice che non capisco una sega. «Scusa non volevo essere volgare» e io rido perché lei si imbarazza di tutto. Le brilla l'apparecchio quando sorride e gioca con la punta dei capelli mentre io provo a fare gli esercizi da solo, che poi non mi vengono e lei si accartoccia sulla sedia. «Ma mi ascolti?» e non glielo dico ma mica l'ascolto poi così bene. Ci sono troppe cose da guardare in lei per poter capire anche fisica mentre è accanto a me.

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