Mi concedi un minuto?
Solo uno, niente di più.
Prometto di non fiatare, di non essere invadente, di non giudicarti e di concederti tutto il tempo di cui hai bisogno per pensare a cosa dire.
Mi stai ascoltando? Davvero?
S-se sei occupata, non c'è problema, s-sul serio!Ti ho aspettato per mesi, in fondo... che differenza vuoi che faccia un giorno?
Eppure... oh, è che ogni volta diventa sempre più difficile! Ti vedo lì, seduta assieme a tutti gli altri, solo pochi passi a separarci, passi che né tu né io abbiamo il coraggio di percorrere.
Di che cosa hai paura, eh? Di rovinare tutto? Di bloccarti a metà strada? Di fallire anche con me?
Ed io? Io che cosa temo?
Temo di deluderti, di vedere la fiamma dei tuoi occhi ardere di frustrazione e poi spegnersi, come se qualcuno ci avesse soffiato sopra.
Non è mia intenzione farti soffrire. Credimi quando ti dico che il mio unico desiderio è renderti felice. Ricordo i sorrisi che mi rivolgevi, solo poco tempo fa, quando tornavi da scuola e venivi subito a farmi visita. Io ero sempre lì, in attesa, nello stesso posto, ogni giorno. Non me ne sarei andato per nulla al mondo, perché sentire le tue lacrime di gioia sulla mia pelle mi ripagava di ogni minuto trascorso ad aspettarti.
È davvero me che stai guardando? Perché le sento, le voci che continuano a chiamarti, a reclamare le tue attenzioni. E sento anche le minacce, e il tuo continuo tremore.
Ma non preoccuparti.
Né tu né io possiamo vederlo, però c'è questo filo, sai, che ci tiene uniti nonostante le distanze.
Qualsiasi strada imboccherai, dietro di te ci sarò sempre io. Anche se non potrai vedermi, anche quando non mi vorrai più e per te diverrò solo un'inutile scaglia del tuo passato, io non svanirò.
Perché tutta la mia vita, senza di te, non è che un fragile fiocco di neve.
Bianco, puro, bellissimo.
E perfettamente inutile.
Sai che vuol dire continuare a esistere, semplicemente, fino all'arrivo di qualcuno che possa darti uno scopo?
Credo ci sia una parola, per questo, e una qualche volta devi anche avermela detta.
Com'era?
Avaro...
Amaro...
Amore!
Be'? Cos'è quell'espressione? Quei tuoi amici non sanno cosa sia l'amore? Oh, ma neanch'io lo sapevo, prima che tu me lo spiegassi. Forse potresti provare a farlo anche con loro. Con quelle loro pagine gonfie di regole da seguire, e quei loro teoremi da dimostrare... a me sembrano piuttosto intelligenti, a te non pare?
Talvolta formano un capannello tanto fitto da nasconderti completamente al mio sguardo, e allora non posso fare altro che tentare di cogliere le tue riflessioni sussurrate a mezza voce, benché di solito siano poche quelle interessanti. Oggi, però, sei particolarmente taciturna, e hai la fronte talmente distesa e rilassata che, finalmente, quasi mi sovviene il numero dei tuoi anni.
So benissimo che ce ne sono stati altri, prima e dopo di me, ma tutti loro ti hanno conosciuta e lasciata che eri ancora troppo piccola, oppure già grandicella. Io, invece, sono qui da tempo, e col tempo ho imparato ad amarti, più di tutti loro.
E so che avrò vita breve, so che quando avrò raggiunto il culmine della felicità sarò già morto, ma ti prego, concedimi un minuto.
Non la senti, la mia voce? Non è abbastanza forte da sovrastare quella di tutti loro?
E allora perché ti volti? Perché mi guardi? Perché mi illudi?
Perché piangi?
Perché getti via tutto?
Perché ti alzi?
Non sai che quella penna è scarica, ormai? Le ore che ho trascorso a guardarti, mentre la usavi per riempire pagine e pagine di numeri e simboli, sono talmente tante che nemmeno tu riusciresti a contarle.
Ehi, cos'è tutta questa violenza? Le fai male, se la stringi così forte, e le tue dita... sbaglio o sono più lunghe e decise di prima?
Ed eccoli qui, i tuoi occhi fissi su di me, quegli stessi occhi che in ore e ore di silenzio ho imparato a conoscere meglio di me stesso. Non che ci sia molto da sapere su di me, comunque. Sarai tu a darmi il valore che merito.
Le tue labbra serrate, quel solco sottile in mezzo alla fronte... non sforzarti, non stringere i denti, non accalorarti.
Non ce n'è motivo.
Ripeteremo tutto questo per sempre, o per il tempo necessario a renderti felice.
Mi concederai un breve lasso del tuo tempo, e siederemo entrambi qui, uno di fronte all'altra. E arriverà il giorno in cui ci sarà solo quella penna a separarci, perché io sarò un tutt'uno coi tuoi sogni.
Ma fino ad allora, concedimi un minuto. Uno soltanto.
Tu scrivi.
Io ascolto.
Sono solo un foglio bianco.
In balia del tuo cuore d'inchiostro.
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Solo Storie
Short StoryLe sentite, tutte queste parole che piovono dal cielo come cenere ardente? Le vedete, tutte queste storie che fluttuano nell'aria come scaglie di drago? No, dite? Ma sono qui, tutte quante, tutte insieme, tutt'intorno a noi. Ve lo giuro. Se non mi...