Lily Evans era sdraiata sul letto pieno di cuscini a forma di stella della sua casa a Londra, circondata dai rumori della città. Era strano, dopo essere stati ad Hogwarts per un anno, ritornare e sentire i rumori delle automobili, dei treni, i campanelli delle biciclette, i clacson, il latrato dei cani dei vicini e tante altre cose che fino a sei anni prima dava per più che scontate.
Aveva le cuffie sulle orecchie, per isolarsi da tutti suoni della metropoli e quelli che riecheggiavano tra le mura della sua modesta casetta. Sua madre stava cucinando davvero moltissimo, come ogni estate, terrorizzata all'idea che a scuola non mangiasse abbastanza; a nulla erano servite le lunghe descrizioni di Lily riguardo tutti i piatti che le venivano serviti ad ogni pasto, infatti la signora Evans continuava a sfornare prelibatezze per giorni e giorni.
Suo padre stava invece discutendo con sua sorella, probabilmente riguardo a quel Vernon che ora Petunia stava frequentando.
Si tolse a fatica le cuffie, scendendo le scale per preparare la tavola.Quella sera, la cena non andò bene. Petunia, probabilmente infastidita dal litigio con il padre, fece di tutto per mettere Lily in cattiva luce, riuscendoci, a dirla tutta. La serata si concluse tra le urla che le due sorelle non riuscivano a non lanciarsi, mentre anche i genitori manifestavano tutto il loro disappunto.
Lily, con un ultimo grido frustrato, salì i gradini per il piano di sopra, uno dopo l'altro, cona rabbia che si gonfiava più avanti andava.
Arrivata in camera sua, fece la prima cosa che le venne in mente. Afferrò la sua radio e la mise sul balcone, facendo partire la musica. Poi, sporgendosi fuori dalla finestra, si appese alla decorazione a forma di girandola che spuntava dal tetto, tirandosi su grazie a quella e arrivando a carponi in cima alla casa.
Il sole stava tramontando, lentamente, e lei si stava gustando la sua buona musica, mentre la capitale del Regno Unito si stendeva intorno a lei.
D'improvviso, a pochi metri dalla sua abitazione, apparì un ragazzo a cavallo della sua scopa volante. Lily non riuscì a trattenere un << EH? >>, non avendo capito cosa ci facesse un mago in quel quartiere, notoriamente abitato da soli babbani. Quando le venne incontro, si rese però conto che si trattava di James Potter.
<< Potter? >>
<< In persona, Evans. >>
<< C-cosa diamine ci fai tu, QUI? >>
<< Insomma, ogni anno provo a scriverti e tu non mi rispondi mai, quest'anno ho deciso di venire direttamente qua. >>
<< Come hai saputo il mio indirizzo di casa? >>
<< Sono un Malandrino, Evans. Posso fare di tutto, ma i miei segreti non possono essere svelati. >>
<< Non so cosa dire. >>
<< Beh, non mi sono fatto tutti questi chilometri per niente, raccontami un po' come ti va. I tuoi, sono contenti di averti qui? >>
<< Oh, in realtà non è un gran bel momento, questo. Abbiamo appena litigato, a cena. È stata per lo più colpa di mia sorella, ma, non so più cosa fare con lei, quindi...>>
<< Ah, i fratelli... >>
<< Ma se tu sei figlio unico! >>
<< Questo lo dici tu. È la seconda estate che Sirius viene a vivere da noi perché i suoi po' trattano troppo male. È il cocco di famiglia. >>
Lily rise, immaginando Sirius Black farsi bello davanti alla famiglia di James.
<< Chi sono questi che stanno suonando? >>
<< I Queen. >>
<< Wow. Sirius deve averli citati, qualche volta. Ehy, aspetta, quello è un autobobus? >>
<< L'autobus? Sì, esatto. Lì invece ci sono le automobili. >>
<< Sono così chiuse e scomode. >>
<< Dopo aver scoperto i camini e la smaterializzazione, non potrei essere più d'accordo. Però sai, quando andiamo in vacanza, è bello guardare fuori dal finestrino, vedendo il paesaggio che scorre sotto i propri occhi. >>
<< Sarebbe bello, sì. >>
<< Potresti andare con Sirius, Peter e Remus l'estate prossima dopo i M.A.G.O. >>
<< Potremmo venire a Londra, mi ha sempre incuriosito l'idea di visitare questa città così importante per i babbani. >>
<< Vieni, allora. Ti porto a fare un giretto. >>
Così, mentre il sole calava sempre più, i due ragazzi scesero dal tetto, Lily rientrando in camera sua, James planando in un punto ben riparato del giardino con la sua scopa.
<< Mamma, io esco. >> urlò Lily, senza fornire altre spiegazioni.
E così uscì, con a seguito James Potter, che aveva provato a vestirsi da babbano, mettendosi una felpa bordeaux che, nonostante Lily non lo volesse ammettere, gli stava davvero magnificamente. Poi, i jeans color menta e il cappello pon-pon ci stavano un po' meno, ma la ragazza apprezzò l'impegno.
Girarono a lungo, nei posti più conosciuti, nelle piccole vie caratteristiche che solo gli abitanti conoscevano. Lily raccontava delle piccole avventure che le erano successe in tutti quegli anni per quelle vie ed in quei negozi e James cercò di mostrare tutta la cultura babbana che aveva cercato di imparare tramite i libri che c'erano a casa sua. Ogni tanto diceva delle cose poco sensate, ma Lily si ritrovò a ringraziarlo sinceramente quando, dopo un paio d'ore, tornarono a casa della ragazza, che ora si sentiva indubbiamente molto meglio.Holaaaa
Questo fa un po' schif, già già.
Giuro che dopo non scriverò più headcanons su appuntamenti o robe del genere. Che poi, all'inizio dovevo scrivere di come Lily abbia detto a James di essere incinta, ma alla fine mi è venuta questa idea e allora siamo qui. È ambientato nell'estate dopo il loro sesto anno, nel caso in cui non si sia capito.
Ditemi cosa ne pensate.
Domani è lunedì. Ahhh, che gioia.See u tomorrow
#jilyisdeadandimnotoverit
~Tonks 🔥
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October, Jily's month
Fiksi PenggemarOttobre, il mese della Jily. Piccoli Headcanon scritti da me, che parlano di questa coppia che ha avuto così poco tempo per vivere e ci lascia così tante cose da immaginare. Una piccola dose di sofferenza al giorno, per farci sopravvivere a questo...