Alex sostenne il suo sguardo. Gli occhi verdi la fissavano in un espressione di desolazione e scusa e, allo stesso tempo, sembravano così distanti. Alex era semplicemente delusa dal fatto che Michael, il Michael in cui tanto aveva riposto fiducia, lo stesso che le diceva quelle cose, non volesse neanche dirle cosa gli stesse succedendo. E da qui nasceva la sua rabbia. Si sentiva un inferno pronto a scatenarsi dentro, eppure si comportò in maniera sorprendentemente cauta. Si limitò infatti a liberare la sua mano dalla stretta di Michael e a ridurre gli occhi a due fessure prima di voltarsi verso l'entrata della King's School.
Il ragazzo nel frattempo era rimasta fermo lì dove Alex l'aveva lasciato. Non sapeva cosa aspettarsi prima, ma di certo niente che assomigliasse vagamente a tutto quello. Forse aspettarsi cieco conforto era troppo, ma mai avrebbe immaginato tanta caparbietà e insistenza da parte di Alex. Evidentemente, non la conosceva ancora bene quanto pensasse ed il motivo era molto semplice. Così semplice che si riduceva ad un nome di due sillabe: Sarah. Sarah era la ragione, il motivo ed il perché di tutto. E Michael ne era consapevole. Magari a quel punto la stessa Alex se ne sarebbe dovuta rendere conto, ma lei non era disposta a sacrificare così prontamente tutto ciò in cui credeva. Aveva il diritto di sapere cosa il suo "ragazzo" stesse facendo e fino a quando lui non glielo avesse detto si sarebbe costretta ad allontanarsi, nonostante ciò richiedesse un immane sforzo.
Con questi ed altri pensieri Michael andava trascinandosi per i corridoi della scuola. Dopo le lezioni di inglese ed arte, si diresse verso l’aula di educazione religiosa, lezione del signor Matt Getzberg. Era già in ritardo di tre minuti quindi, entrato in classe, Michael si dovette accontentare di uno dei posti in prima fila. Non appena si fu accomodato, il professor Getzberg posò sulla cattedra i suoi appunti, per poi dirigersi alla lavagna e scrivervi "le tre grandi religioni". Poi si pulì malamente le mani e tornò a poggiarsi alla cattedra. Rimase a guardare i volti giovani pronti ad ascoltarlo, eccetto il suo, quello di Michael, sul quale il professore indugiò più del dovuto. Dopo attimi di silenzio che sembrarono secoli il professore prese a parlare: «Ebbene, ragazzi, da oggi inizieremo a parlare delle quattro grandi religioni monoteiste che sono l’ebraismo, il cristianesimo, l'islamismo e il buddhismo le quali sono religioni abramitiche, tranne l’ultima.» Michael prese a sedersi meno compostamente, come se cercasse di riposarsi. Il professore se ne accorse e gli scoccò un’occhiataccia, così si costrinse a seguire, ascoltare almeno qualcosa. Certo, l’argomento lo annoiava, come l’intero programma scolastico. Voleva solo spingersi da qualche parte, ovunque notizie di sua sorella vi fossero.
«L'islamismo é un fenomeno complesso e difficile sia da descrivere sia da interpretare, poiché il termine racchiude una gran varietà di pensieri e di modalità di azione. Il Buddhismo si compendia nelle dottrine fondate sulle quattro nobili verità, il cui insieme di tradizioni, sistemi di pensiero, pratiche e tecniche spirituali, individuali e devozionali si è evoluto in modo eterogeneo e diversificato. I protagonisti di tali religioni sono profondamente diversi eppure c'è qualcosa che li accomuna, in loro le persone cercavano, e tuttora cercano di trovare la risposta a tutte le loro domande come ad esempio "perchè viviamo? Perchè soffriamo?”» Getzberg fece un gesto vago come ad indicare l'infinito numero di quesito che assillano la mente di tutti gli uomini.
Michael sembrò scandalizzato, non trovava un minimo di razionalità in quelle parole e gli venne voglia di sbraitare contro le convinte affermazione del professore. Non era il tipo da intervenire durante le lezioni, ma quel giorno, quel giorno sarebbe stato diverso.
«Quante cazzate.»esclamò accompagnando alla frase un suono che doveva essere una risata.
«Pensa davvero che siano cazzate, signor... ?»
«Clifford. E, si, lo penso davvero.»
«Bene, signor Clifford, sarebbe così generoso da condividere con noi le sue ipotesi teologiche?»
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Here Without You. » Clifford a.u
FanfictionMichael era un ragazzo tutto cuffiette e sigarette. Le cuffie erano la sua casa, le sigarette la sua chiesa, la sua religione, frutti di una vita rivelatasi un completo inferno. A causa sua, certo, ma non solo. Erano 4 anni che non vedeva sua sore...