A Dream About My Brother.

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Strabuzzò gli occhi, stringendo la mano della sorella.

Sarah dormiva nel letto di casa Winfrey da quasi otto ore, tutte passate a combattere il suo solito vecchio incubo. Aveva preso una cioccolata calda con Zoe prima di dormire, ma sembrava che quella avesse impastato la droga e l'alcol giù per la gola, rilasciandola man mano nella notte. Zoe non riuscì a dormire accanto a lei che scalciava, cosi fece un riposino sul divano e si svegliò relativamente alla buon'ora, cercando di non svegliare l'altra. Qualche era dopo la mora si svegliò con lamento, richiamando l'attenzione.

«Buongiorno!» esclamò Zoe, mettendo in pausa un video di Tyler Oakley.

«Un cazzo.» fece Sarah accoccolandosi sulla pancia della bionda. Zoe aveva dei lunghi capelli biondo scuro, del colore del miele di castagno, e gli occhi del colore del cioccolato al latte.

«Ancora quel sogno?» le chiese accarezzandole i capelli.

«Come sempre.» rispose.

«Ma quel sogno non ha tanto senso, quindi smettila di farti spaventare.»

«Invece ce l'ha. Ed è per questo che fa paura.» commentò in un sussurro. Dopo aver commentato per un po' i regali ricevuti da Zoe, Sarah si decise a parlarle.

«È successa una cosa.» iniziò grave.

«Hai provato la droga di quel ragazzo? Lo so che non ci sarebbe dovuto essere uno spacciatore alla festa di un avvocato, ma lo sai, mio padre è uno a cui piace divertirsi, lui per primo, quindi ha fatto quella pensata e nessuno si è lamentato, quindi penso sia stato piacevole per tutti..»

«No Zoe, non proprio..» lasciò cadere la frase.

«Te lo sei fatto?» chiese con gli occhi sgranati.

«No!» rispose subito. «No, no, non potrei mai.»

«Dai, era carino e ci ha provato pure con te! Io me la sarei spassata, a me ispirava un casino, era proprio uno schianto! Tanto che te ne frega che hai 15 anni, magari ha più esperienza e ti saresti divertita e..» fantasticando velocemente, gesticolando con le mani. Era facile perdere il controllo della realtà con Zoe, una con la testa sempre fra le nuvole, ma di cui potersi fidare. Sarah adorava la sua leggerezza, quel pizzico di frivolezza che rendeva tutto più fattibile, la vita finalmente più vivibile, più piacevole, grazie a lei.

«Smettila di fare pensieri sconci su mio fratello, pervertita che non sei altro!» la interruppe.

«Sarah, e dai, io non sono una perver..» ribatté «Aspetta, cosa? Quel ragazzo era tuo fratello?» sgranò gli occhi nuovamente e tutto ciò che ottenne fu una scrollata di spalle.

«Si chiama Michael.» le disse mestamente.

Zoe non riusciva a capacitarsi della sua infelicità, della sua sofferenza. Se lei avesse ritrovato suo fratello, soprattutto uno carino come Michael, gli avrebbe buttato le braccia al collo e non l'avrebbe lasciato andare più. E soprattutto non l’avrebbe lasciato più, perché sapeva quanto sola al mondo, nonostante le migliaia di amici si ritrovasse, si potesse sentire la ragazza dai capelli corvini.

«E perché sei qui? Magari è ancora in città! Dobbiamo sbrigarci a trovarlo!»

«Frena, Zoe.» la interruppe. «Se l’ho mandato via c’è un motivo.»

«E Dio, Sarah, spiegami questo motivo, perché io non avrei mai mandato via il fratello che non vedo da quattro anni e che mi manca come l’aria che respiro. Perché io li vedo gli occhi tuoi, sempre scuri, sempre tristi. Lui ti manca, tu hai bisogno del tuo pezzo mancante e non lo vuoi ammettere, ma senza di lui tu non sei completa, sei sempre ad un pelo dalla felicità. Se non lo riaccetti nella tua vita non lo sarai mai!» le disse mettendosi a sedere, col cuscino sulla pancia.

Here Without You. » Clifford a.uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora