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"E quindi ti ha detto che è innamorato di te?"
Lydia era dall'altra parte del telefono con un tono per niente sorpreso.
"Esatto"
"Tesoro eri l'unica a non essertene accorta, sei così ingenua che mi fai venir voglia di strizzarti le guanciotte. Comunque ci vediamo da me tra un paio d'ore. Ciao Cenerentola"
"Va bene, a dopo. Ciao Lyds"
~
Ripensai a tutto quello che era successo in quei giorni e a quel pomeriggio con Newt. Solo in quel momento iniziai a sentirmi in colpa. Non deve esser stato facile per lui confidarmi quello che mi aveva confidato. Ed io l'avevo lasciato da solo, in balìa della sua rabbia e del rifiuto.
Provai a chiamarlo più e più volte, ma non mi rispose.
Aprii l'armadio cercando qualcosa da mettermi e optai per una gonna di pelle rossa accompagnata da una camicetta nera e dai miei amati stivaletti. Lanciai un'occhiata veloce allo specchio quasi non riconoscendo il riflesso a causa del senso di colpa che provavo per Newt.
I miei pensieri vennero interrotti quando ad un tratto sentii suonare il campanello.
Scesi giù per vedere chi fosse e quando aprii la porta fui sorpresa di quello che mi trovai davanti.
"Stiles? Che ci fai qui?" Dissi visibilmente imbarazzata.
"Mh, beh, ero da mio padre in centrale e Lydia mi ha chiamato dicendo che Newt stasera non verrà quindi.." disse grattandosi la nuca imbarazzato.
"Quindi sei venuto a prendermi" gli lanciai un mezzo sorriso delusa del fatto che fosse stata Lydia a chiamarlo.
Lo feci entrare e lui andò subito ad accomodarsi sul divano.
Non sapevo cosa fare, ne cosa dire e temevo che mi chiedesse di Newt, come avrei nascosto la verità?
"Io vado di sopra a truccarmi"
"Posso venire a darti una mano, se vuoi" pronunciò il tutto così velocemente che chiuse leggermente gli occhi dopo aver praticamente tentato di autoinvitarsi in camera mia. "Cioè, posso passarti i pennelli, sempre se si usano i pennelli. Non so non sei una paret-" lo interruppi.
"Certo, te ne intendi sicuramente di pennelli e di mascara" risposi sarcastica.
"Scherzi? Mascara è il mio secondo nome"
Ridacchiò alzandosi per seguirmi di sopra.
Arrivammo in camera mia e prima di entrare lui si soffermò sulla porta ad osservarla.
"N-non entri?" Chiesi imbarazzata.
"Oh, io, si certo" disse entrando in camera mia guardandosi intorno e continuando a torturarsi le mani.
"Puoi sederti se ti va" indicai con lo sguardo il mio letto e lui si mise seduto delicatamente su di esso.
Iniziai a truccarmi e di tanto in tanto senza che se ne accorgesse lo guardavo dallo specchio mentre continuava a torturarsi le mani. Mi alzai di scatto una volta finito di mettere un po' di trucco leggero sul viso e andai a sedermi accanto a lui.
Presi coraggio e misi le mie mani sopra le sue per fermarle.
"Stai calmo" gli sorrisi e lui annuì.
"Stai bene?" Mi chiese ad un tratto.
"Non dovrei?"
"Intendo, te e Newt"
"Spero che gli passi. Gli voglio davvero molto bene" risposi con una certa malinconia.
"Deve essere dura amare chi ti vuole solo bene" disse posando il suo sguardo su di me ed io quasi come una calamita alzai lo sguardo nella sua direzione.
"Lo è" risposi sicura pentendomi subito dopo aver pronunciato quelle parole.
"Ti è mai successo?" Mi chiese lui di nuovo.
"Una volta sola" risposi quasi in un sussurro abbassando lo sguardo sulla mia mano che stava accarezzando la sua per farlo stare tranquillo.
"Grazie" disse ad un tratto guardando le nostre mani che si toccavano.
"Non mi devi ringraziare" sorrisi.
In quel momento Stiles aprí le braccia stringendomi a se facendo affondare il viso tra i miei capelli pronunciando qualcosa che non colsi.
"Hai detto qualcosa?" Dissi contro il suo petto che odorava di Pino e betulla.
"Ho detto «si che devo»"
In quel momento si allontanò quel poco che bastava affinché i nostri nasi quasi si sfiorassero e mi pose una mano sulla guancia accarezzandola dolcemente.
Quel contatto mi provocó i brividi e quando finalmente lo guardai negli occhi mi resi conto che anche lui stava provando qualcosa in quel momento.
Si avvicinò di più a me, in modo che i nostri nasi si toccassero e le nostre labbra iniziarono a sfiorarsi. Rimanemmo così per qualche secondo prima che lui iniziasse ad approfondire quello che era stato il mio primo bacio. Le sue mani correvano dai miei capelli fino ad arrivare alla schiena e le mie erano sul suo viso chiaro e delineato da quei nei che erano illuminati dalla luce del tramonto che entrava dalla finestra.
Ci staccammo per qualche istante e iniziammo a sorridere.
"Credo che dovremmo andare da Lydia" dissi in sussurro contro le sue labbra.
"Già" sorrise alzandosi in piedi.
E così ci avviammo verso la Jeep. Entrammo e lui mise in moto avviandosi verso casa della ragazza biondo-fragola,  mettendo dolcemente la sua mano sulla mia mentre guidava come a dirmi che da lì in avanti sarei stata solo sua.
Newt aveva ragione. Per tutto il tempo che eravamo stati in presenza l'uno dell'altra, ci eravamo cercati e forse finalmente potevo dirmi felice.

FINALMENTE SIAMO ARRIVATI AL MOMENTO CHE TUTTI STAVAMO ASPETTANDO. QUANTO SIETE FELICI? LA CANZONE DA ASCOLTARE PER IL CAPITOLO VI È PIACIUTA? SPERO CHE LA MIA STORIA EMOZIONI VOI TANTO QUANTO EMOZIONI ME A SCRIVERLA. VI RINGRAZIO DI CUORE PER IL SUPPORTO CHE MI DATE. È GRAZIE A VOI CHE CONTINUO A SCRIVERE.
COME POTREMMO CHIAMARE QUESTA SHIP TRA I NOSTRI DUE PROTAGONISTI?

La scrittura è un bene prezioso perché permette di costruire un mondo parallelo al nostro per vivere con la speranza che i nostri sogni si avverino.
-Sara
Se vi va seguitemi su instagram (saradecaro)

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e fatemi sapere cosa ne pensate della storia. Ricordatevi che a fine della storia potrete fare delle domande ai vostri personaggi preferiti e loro potranno rispondere direttamente. Se avete delle domande da fare a Newt, Aubrey, Stiles e gli altri fatele qua sotto seguite da #ask e il nome del personaggio a cui volete rivolgere le vostre domande. Un saluto e alla prossima.

Coup de Foudre ||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora