17.

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Oggi mi sento particolarmente generosa così ho pubblicato anche questa storia a cui sono molto legata, spero che apprezziate lo sforzo. Vi voglio bene 💕
Raccolsi il vestito nero dal pavimento di quel sotterraneo e me lo infilai lentamente cercando di non svegliare Stiles che si era addormentato bisognoso di riposo.
Prima di uscire da quel posto gli lanciai un'ultima occhiata e mi avvicinai lentamente per accarezzargli la guancia un po' ruvida a causa della crescita della barba. Sorrisi a quel tocco immaginandomi quando e se avrei risentito la sua pelle o assaggiato le sue labbra. Chiusi gli occhi sapendo che avrei rimpianto quei momenti e mi avviai verso la porta pensando ai miei amici e a quanto fossero in pericolo.
Quella sera pioveva e i fulmini squarciavano il cielo grigio così come i tuoni disturbavano il silenzio della notte.
~
Arrivai davanti a casa di Scott con i capelli che colavano e i vestiti impregnati d'acqua piovana. Alzai un braccio per bussare alla porta, ma qualcosa mi precedette e la porta si aprì da sola.
Indugiai un momento prima di entrare poi lo feci e raggiunsi il salotto.
"Aubrey scappa!" Sentii Newt e dopo poco un suono sordo, il suono di un pugno a contatto con la pelle. Newt era caduto in terra, accanto ai miei amici che giacevano svenuti ai piedi della versione demoniaca di Stiles che aveva appena alzato lo sguardo su di me per incutermi paura.
"Ben arrivata" disse il demone alzandosi in piedi.
"Che cosa gli hai fatto maledet-"
"Ah ah ah, no Aubrey. Non è così che dovresti rivolgerti a me" disse indietreggiando appoggiando un piede sullo sterno di Newt che iniziò a stento a respirare per la forte pressione.
"No! Ti prego" Urlai.
Sapeva come attirare la mia attenzione e mi aveva in pugno per questo.
"I tuoi amici non ci faranno compagnia per un po', sai lo strozzalupo con cui li ho addormentati è davvero molto forte" sentenziò il mostro.
"Cosa vuoi da noi?" Chiesi sull'orlo della disperazione.
"Buffo che tu me lo chieda" Disse il nugitsune avvicinandosi nella mia direzione sempre più velocemente fino ad arrivare a prendermi un polso causando una fitta di dolore che mi fece gridare.
"Io mi nutro di dolore. Sei una ragazza che soffre moltissimo a causa della morte della tua mammina e della tua piccola e insulsa sorellina" disse il mostro contro il mio orecchio spingendomi verso il muro del salotto. Non riuscii a muovere un muscolo, il dolore sia fisico che psicologico era talmente forte che non riuscii a dire niente.
"Lasciala stare" la voce era quella di Newt che era riuscito ad alzarsi in piedi a stento cercando per l'ennesima volta di difendermi.
La Volpe voltò la testa lentamente nella sua direzione guardandolo come uno squalo squadrava la sua preda.
"Sai cosa? Non mi servi più a molto" disse facendo spallucce e prendendo Newt per la gola fino ad alzarlo da terra.
"Vattene, Aubrey vattene subito da qui!"
Al biondo iniziò a mancare il fiato e la luce stava lentamente abbandonando i suoi occhi marroni. Dovevo fare qualcosa. E dovevo farlo subito.
Feci un respiro profondo ed iniziai a riflettere su alcune cose che Scott mi aveva detto riguardo al processo di guarigione dei lupi mannari. C'entrava qualcosa l'innescare la guarigione con la sofferenza quindi quello fu esattamente quello a cui pensai: Avrei ferito Scott, Derek ed Isaac in modo che almeno loro avrebbero potuto lottare contro quel mostro orribile.
In un momento attraversai la sala e arrivai dai tre lupi mannari, presi un coltello e feci un profondo taglio sulla mano a tutti e tre. Tre profondi ululati fecero eco in tutta la casa svegliando anche Lydia dallo stato di paralisi. Mi preoccupai di spostare Allison e Kira insieme a Lydia per metterle al sicuro da quello che sarebbe ben presto diventato un campo di battaglia.
Il Nugitsune alla vista dei tre lupi lasciò Newt che rimase sdraiato e privo di sensi sul pavimento.
"Bene, bene, bene. Davvero molto furba Aubrey, devo dartene atto" disse il Nugitsune applaudendo ad intervalli regolari e distanti tra loro. I tre lupi iniziarono a combattere a turno, poi tutti insieme cercando almeno di indebolire il Nugitsune ma più e più volte vennero scaraventati da una parte all'altra.
Il Void si avvicinò a me lestamente "Tu pensi veramente" disse indicando mw "Di poter battere uno come me?" Disse poi indicandosi per poi prendermi per la gola stringendo le sue lunga dita attorno al mio collo. "Chi ti salverà adesso Aubrey? Sei completamente da sola" disse ridendo con uno sguardo da psicopatico.
"Nessuno" gridò più forte stringendo sempre di più le mani al mio collo. Iniziai a non rispondere più del mio corpo, a non sentirmi piedi, mani, il busto. Una luce sempre più forte si stava impadronendo della mia vista e in quella luce avrei giurato di vedere due donne, due meravigliose donne. Mia madre e mia sorella che stavano allungando le loro mani affinché le raggiungessi.
L'ultima cosa che sentii fu un urlo, un potentissimo grido che ruppe i vetri delle finestre di tutta la casa. Un urlo in grado di uccidere, l'urlo che prevedeva la morte.

Coup de Foudre ||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora