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arrivammo nel quartiere dove si teneva la festa e già da lontano era possibile sentire la musica e le risa dei ragazzi.
Iniziai a respirare intensamente e in modo profondo perché negli ultimi anni non ero uscita molto e sicuramente non ero mai stata a feste del genere.
"Tutto bene?" Mi chiese Newt fermandosi un momento.
Annuii velocemente
"Non siamo obbligati ad entrare se non ti va, possiamo fare qualc-"
"No, sul serio. Voglio andarci" risposi sicura lasciando intendere di non voler continuare la discussione.
Ci avvicinammo alla porta ed entrammo, Newt rimase di fianco a me nonostante ci fossero persone che lui conosceva.
"Ei amico, vieni a farti una birra con noi?" Esordirono due ragazzi non appena videro Newt.
"Più tardi, magari" rispose il biondo.
"Newt?" Dissi ad un tratto.
"Si Aubrey, dimmi" mi sorrise.
"Ti prego, vai a bere con i tuoi amici"
Non mi andava che si recludesse con me, non avrebbe portato niente di buono e si sarebbe estraniato da tutto e tutti proprio come avevo fatto io.
"Non mi va, davvero. Preferisco stare qui" disse il ragazzo velocemente in modo che non lo interrompessi.
"Newt, starò bene. Faccio un giro, sul serio. Io viglio che tu vada a bere con i tuoi amici"
Sapevo che voleva farlo e l'avevo capito dal suo tono di voce, era troppo gentile per ammetterlo quindi non volevo assolutamente che non si divertisse per colpa mia.
"Sul serio" gli sorrisi convincendolo ad andare.
"Torno tra poco" mi sorrise lui di rimando.
Iniziai a dare un'occhiata in giro e tutto quello che vidi fu lo scenario-tipo della festa americana.
Ragazzini minorenni ubriachi e in atteggiamenti al limite della decenza, il capitano della squadra insieme alle ragazze popolari e gli sfigati appartati in un angolo a godersi lo spettacolo da dietro le quinte, tanto nessuno li avrebbe notati comunque.
Ricordo che una volta mia sorella mi parlò di un'esperienza simile avuta a casa di una sua amica. Sorrisi al pensiero di mia sorella che mi parlava.
Mi diressi velocemente verso la cucina per prendermi qualcosa da bere e optai per una birra.
Iniziai a sorseggiarla e notai in lontananza Newt con i suoi amici quindi tornai a pensare ai fatti miei guardandomi in giro.
Ad un certo punto notai due ragazzi che erano appena entrati, ma la mia attenzione venne catturata da uno dei due in particolare.
Capelli castani con alcuni ciuffi che cadevano sulla fronte, occhi color nocciola e pelle chiarissima che faceva risaltare ancor di più i nei che gli delimitavano gran parte del viso. Aveva il naso all'insù e tra tutti quelli che erano entrati era stato l'unico che mi sembrava veramente fuori posto, come lo ero io, del resto.
Cosa ci faceva un ragazzo con una camicia a quadri e pantaloni chiari ad una festa come quella ?
Dai suoi movimenti capii subito che non era il classico fighetto, anzi era uno che quasi sicuramente non veniva granché calcolato dal momento che quando entrò alcuni ragazzi si spostarono più in là.
Continuai a guardarlo ancora per un po' quando notai che l'amico con cui era venuto si stava dirigendo nella mia direzione.
"Ciao!"
"Ciao" risposi alzando il tono per farmi sentire con tutta quella musica.
"Sbaglio o stavi guardando nella nostra direzione? Ci conosciamo?" Chiese il ragazzo.
"No, scusa. Non vi stavo guardando, mi ero solo incantata mi capita spesso" mentii con facilità.
"Ah, scusa tu allora! Come ti chiami?" Mi sorrise.
" Aubrey, e tu?"
"Io sono Scott e lui" disse indicando il ragazzo con la camicia a quadri che in questo momento si stava avvicinando al suo fedele amico. "È-"
"Stiles. Io sono Stiles" lo interruppe sorridendomi.
"A che scuola vai?" Chiese Scott.
"Inizio domani in realtà, sono arrivata oggi qui. Non so nemmeno il nome della scuola, so solo che un insegnante è amico di mio padre e lavora lì, un certo Finstock" risposi sicura
"Finstock? È il nostro coach di Lacrosse e insegnante di economia" disse Scott con un sorriso.
"Significa che sarai a scuola con noi" disse Stiles facendo un sorriso ebete.
"Grande" risposi con un tono un po' saccente cercando di nascondere l'entusiasmo che provavo in quel momento.
Era possibile che fossi davvero felice? O che comunque non provassi quella tristezza che ero abituata a provare ormai da anni?
Stiles si grattò la nuca e Scott si apprestò a dire "Aubrey scusaci adesso dobbiamo andare, ci si vede in giro"
E si dissolsero nel nulla.
Sentii una mano posarsi sulla mia spalla e mi girai. Newt mi fece un gran sorriso.
"Che dici? Ti piace Beacon Hills?"
"Non è male" risposi.
E non lo era davvero.
Anche se credo che la mia risposta sia dovuta dalla presenza del ragazzo dai capelli castani e gli occhi color nocciola.
~
Quella sera tornai a casa accompagnata da Newt e parlammo del più e del meno, della scuola, degli amici e anche di quando eravamo bambini.
"Beh, siamo arrivati" sorrise lui.
"Esatto, ci vediamo domani a scuola" gli sorrisi.
Entrai in casa e mio padre si era addormentato sul divano come di suo solito lavorando.
Mi avvicinai per raccogliere i fogli quando ne cadde uno che catturò la mia attenzione riguardante delle strane sparizioni e apparizioni di lupi.
Decisi di non curarmene e salii in camera mia.
Mi sdraiai sul letto guardando la luna che era ormai piena e luminosa come non mai quando ricevetti un messaggio.
-Grazie per la serata. Newt-

Ciao a tutti!
Oggi doppio aggiornamento in modo da farvi appassionare un po' di più alla storia della nostra protagonista!
Cosa ne pensate?
Chi non vorrebbe trasferirsi e trovarsi Newt come vicino di casa?
Con chi pensate che si avvicinerà la nostra protagonista? 😇
Alla prossima!

Coup de Foudre ||Dylan O'Brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora