Prologo

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Quella notte non era una notte qualsiasi. I bambini, che dovevano essere nei loro letti, giravano per la città bussando ad ogni porta.
"Dolcetto o scherzetto!" Ripetevano ogni volta, perché quella era la notte di Halloween.
Ma non tutti uscivano per i dolcetti. C'era chi usciva invece solo per gli scherzi, come le bande di ragazzini che tormentavano la gente suonando il campanello decine di volte.
Tra di loro c'era anche una bambina. Era silenziosa, perché a lei non piacevano gli scherzi che i 'maschiacci' facevano.
La notte di Halloween i ragazzini si trovarono davanti ad una casa che all'apparenza sembrava abbandonata. Mandarono la bambina a suonare il campanello. Impaurita, andò davanti alla porta, che non aveva campanelli, e così bussò. Ma prima che potesse scappare, la porta di quercia di spalancò e mostrò un ragazzo sulla ventina, con i capelli corvini è un costume da vampiro davvero realistico. Forse anche troppo.
«Che cosa ci fai qui, bambina? Sei venuta a disturbarmi?»
«No, io...non volevo...»
«Che c'è, non parli? Non farmi arrabbiare!» All'improvviso la bambina urlò, perché si era accorta che dietro alle spalle del ragazzo c'era una persona, o meglio un cadavere, disteso in terra. Una ragazza.
«Aiuto! C'è un cadavere! Un cadavere! Assassino!»
«Zitta! Stupida ragazzina! Zitta!» Lei cercò di scappare, ma il ragazzo al fermò, per paura che andasse a spifferare quello che aveva visto a tutti. Ovviamente lei si ribellò, ma lui la teneva stretta per il polso, finché, spazientito, decise di farla stare zitta in un modo che non avrebbe mai voluto. La avvicinò a sé e la morse, con i lunghi canini affilati. Le sembrò che le vene stessero per scoppiarle, come se il morso fosse stato avvelenato. E così, davanti agli occhi increduli del fratello e degli altri ragazzini, cadde in terra, con delle gocce di sangue che uscivano dal collo.

Clara, la mezza-vampiraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora