Capitolo 4

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Clara correva più che poteva, seguita da Leo, Nicola e Angela.
Correvano più velocemente che potevano.
Anche io loro inseguitore aveva iniziato a correre, ed era molto più veloce. Più veloce di un normale ragazzo.
«Forza! È quasi qui! Dividiamoci!» E così si separarono, andando per vicolo diversi. Ma Clara si ritrovò in un vicolo cieco.
«Finalmente ti ho trovata.» Di voltò e si ritrovò davanti al ragazzo, o meglio al vampiro.
«Che cosa vuoi da me?» Urlò sul punto di piangere.
«Vedi, io ti ho morsa, ti ho trasformata, perciò ora sei mia.» Le si avvicinava sempre di più finché fu ad un passo da lei, che era contro il muro. Riuscivano a sentire il respiro dell'altro.
«Sai, sento l'odore della tua paura.» Le prese una ciocca di capelli e iniziò a stuzzicarla.
«Io non sono tua.»
«Si invece. È la legge.» Rispose.
«Ma io non sono come te!»
«Tu dici?» Prima che lei potesse spingerlo via, lui la morse al collo, come aveva fatto 9 anni prima. Solo che questa volta fece meno male, e a Clara uscirono dalla bocca due canini affilati. Di coprì subito la bocca con la mano.
«Che cosa mi hai fatto?!»
«Niente, ma dato che da sola non sei riuscita a trasformarti ti ho aiutata. Sai, sei cresciuta molto. Quanti anni hai? 15-16? Beh, io essendo nato vampiro, ho 250 anni. Sono pochi per un vampiro sai?»
«Io non voglio essere come te!»
«Non mi vuoi costringere a farti del male.»
«E che cosa mi puoi fare ancora?»
«Hai ragione, non posso farti niente. Ma posso farlo hai tuoi amici. Scommetto che la tua amica ha il sangue delizioso.» La ragazza lo spinse via. Ora era molto più forte e veloce di prima.
«Non mi vorrai fare arrabbiare? Non ora che iniziò a divertirmi. Sei abbastanza carina Quando ti arrabbi.» Ci riprovò ma lui la prese per il braccio.
«Tu sei mia, e lo sarai per sempre.» All'improvviso, il ragazzo urlò. Qualcuno gli aveva lanciato addosso una ciotola di acqua santa. Scappò via veloce scavalcando il muro.
«Evvai!» Era stata Angela ad esultare. Clara cercò di ringraziarla, ma non voleva farsi vedere con quei denti.
«Tranquilla. Ho visto tutto. E sinceramente ho sempre voluto avere come amica una vampira.«Risero per il pericolo scampato.
«Dove sono Leo e Nicola?»
«Sono scappati a casa. Ma in compenso...» una donna sui cinquant'anni si mostrò. Aveva una croce al collo.
«Lei è la moglie del prete.»
«Cosa?!»
«Tranquilla, so che non sei come loro, i vampiri. Sei stata morsa. Poverina. E scusami per mio marito. Se vuoi ti aiuterò. Imparerai ad essere una vampira, oppure puoi tornare normale, ma serve un importante incantesimo.»
«Emh, per ora credo di dover andare a dormire.»
«Oh, ma i vampiri non dormono.»
«Ah, si certo.» Rispose.
'Questo...' pensò Clara. 'È solo l'inizio.'

Clara, la mezza-vampiraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora