Capitolo 32

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"Avrei anche potuto accontentarmi ma è così che si diventa infelici."

~Klaus
Si era addormentata sul mio petto ormai da quasi due ore, ed era seminuda e attaccata a me come un koala. Fino a poco fa si è strappata i vestiti di dosso a causa degli sbalzi ormonali che modificavano la temperatura del suo corpo. Sorrisi guardandola; non c'era malizia in quel nostro momento intimo. Ancora non riuscivo a realizzare la notizia, mi aveva reso felicissimo. Fino a poco tempo fa non avrei pensato nemmeno di poter conquistare la sua attenzione, figuriamoci il suo amore e un figlio.
Chiusi gli occhi e mi concentrai sul suo respiro, aspettando in silenzio che si svegliasse.
Due mesi dopo...
Ellen sbuffò sonoramente la millesima volta come una bambina, facendomi ridere ancora.
-Allora me lo dici quanto manca?- domandò sta volta, guardandomi dallo specchietto.
-Come se non lo sapessi!- dissi allora io schernendola. Alzò gli occhi al cielo e accarezzò da sopra il vestito di seta la piccola rotondità sul suo basso ventre. Era norvosa per la festa al castello, l'ultima a cui abbiamo partecipato è stata più di due mesi fa e abbiamo evitato di andare a quelle precedenti per non dare subito la notizia, almeno non finché Ellen non fosse stata pronta.
Le afferrai la mano e la strinsi dolcemente, rassicurandola. Cinque minuti dopo arrivammo, posteggiando la macchina; oggi avevo deciso di guidare io, così da restare solo noi due in macchina, per non metterle troppa pressione.
La vidi deglutire pesantemente e chiudere gli occhi per poi riprendere il controllo. Non le davo torto, avremmo dovuto dare la notizia a tutti i vampiri presenti con la probabilità che in mezzo a loro ci fosse Brian. Dopo essere scesi dalla macchina, salimmo le scale in pietra del castello medievale, fino ad oltrepassare l'ingresso. Subito come se fossimo gli ospiti d'onore, i quali infondo eravamo, venimmo accolti da Elisabeth e Alexander. I coniugi ci sorrisero apertamente e ci vennero incontro per stringerci la mano.
-Cara da quanto tempo! Come stai?- domandò subito Elisabeth ad Ellen con un sorriso a trentadue denti. Si morse il labro nervosa e abbassò la testa incerta per qualche secondo. Quando la rialzò Elisabeth aveva la bocca spalancata e gli occhi quasi fuori dalle orbite.
-Oh cielo! non mi dire che...- disse lasciando la frase a metà e stringendo improvvisamente Ellen in un abbraccio entusiasta. Mi scambiai uno sguardo un po' confuso da quella reazione con Alexander, ricevendo un mezzo sorriso di scuse. Riportai la mia attenzione alle due, ma in pochi secondi vidi sfrecciare Elisabeth in sala mentre trascinava con se Ellen, che mi guardava spaesata e in cerca d'aiuto. Insieme ad Alexander le seguimmo e entrammo in sala. Le trovammo al banchetto mentre Elisabeth metteva in bocca ad Ellen ogni tipo di cibo, come un'amica/mamma premurosa mentre in difficoltà Ellen, mandava giù il cibo. Risi divertito a quella scena e con non molta facilità raggiunsi le due, facendomi spazio tra la folla. Mi schiarii la voce attirando l'attenzione di entrambe.
-Mi dispiace molto interrompervi ma io e la mia ragazza abbiamo qualcosa da annunciare.- dissi scappando con Ellen tra la folla, salendo le scale ai lati della sala per arrivare in cima, dove avremmo dato l'annuncio.
-Aspetta un secondo... come mi hai chiamata poco fa?- mi domandò lei bloccandosi un attimo. Le sorrisi e con disinvoltura dissi
-La mia ragazza, ma tranquilla, ancora per poco.- mi guardò accigliata, ma non le diedi il tempo di rispondere che la spronai a salire gli ultimi scalini. Arrivati in cima calò il silenzio in sala e tutti puntarono lo sguardo verso di noi. Ellen iniziò a tremare ma le strinsi la mano e con sicurezza subito dissi
-Buonasera a tutti signori e signore qui presenti sta sera. Volevo farvi sapere che presto i Ventura avranno un nuovo erede, portando avanti la nostra razza in modo puro.- quando finii ci fu un silenzio tombale, ma subito dopo ci fu un coro di applausi e congratulazioni.
Scrutando tra la folla vidi Brian, bingo! È il momento giusto allora. Presi dalla tasca la scatolina di camoscio, presi la sua mano e mi inginocchiai portando Ellen a guardarmi confusa. Quando capì cosa stesse succedendo, mi guardò a bocca aperta e portò la mano libera sul volto.
-Ti chiedo qui davanti a tutti amore mio, mi vuoi sposare?- domandai davanti a tutti i presenti. Restò in silenzio per qualche secondo, poi improvvisamente nacque un sorriso sulle sue labbra e scosse la testa formando un si. Infilai l'anello al suo anulare e mi alzai abbracciandola; alzò la testa verso di me è si allungò per darmi un dolce bacio sulle labbra. Sotto gli applausi di tutti, scendemmo le scale mano nella mano, ma una volta arrivati giù ci ritrovammo Brian davanti. Subito Ellen si congelò e il suo cuore aumentò i battiti a dismisura. Lo sguardo di Brian si ancorò su quello di Ellen e alle nostre mani unite. L'abbandonò subito dopo lasciandola con uno sguardo triste e affranto. Quando incontrò il mio sguardo freddo e impassibile, mi avrebbe picchiato volentieri. Dopo avermi guardato con astio per qualche attimo, se ne andò senza dire niente, lanciando un ultimo sguardo ad Ellen.
-Ho bisogno di tornare a casa...- sussurrò Ellen stringendomi di più la mano. Annuii e insieme uscimmo da quel posto, congedandoci in fretta, salutando i padroni di casa. Davanti l'uscita incontrammo Sebastian, che ci riservò un'occhiata indecifrabile.
Il ritono a casa non fu dei migliori, c'era una tensione che poteva tagliarsi con un coltello. Diciamo che non mi sarei mai aspettato questo clima dopo una proposta di matrimonio andata a buon fine. Sospirai e a fatica, continuai ad imboccare la strada verso casa...

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