"Se stai attraversando l'inferno, fallo a testa alta."
~Ellen
Quando la macchina si fermò, rabbrividii al solo pensiero di essere arrivati. La mano di Brian si posò sulla mia spalla con calore, dandomi forza silenziosamente. Sospirai e scesi decisa dalla macchina e chiusi la portiera alle mie spalle.
Presi la mano di Brian e una volta arrivati davanti la porta di ingresso, bussai senza esitare.
Quando la porta si aprii con un cigolio fastidioso, feci saettare subito i miei occhi sulla figura di mio fratello. Subito i nostri sguardi si incastrarono e restammo a fissarci per infiniti secondi. Un tossicchiare nervoso fece spostare gli occhi di Klaus su Brian, che si chiusero in due fessure, guardandolo con astio. Quando notò le nostre mani unite, serrò la mascella e le vene del suo collo si fecero sporgenti; era irritato, ed anche tanto.
-Sapevo sareste arrivati, entrate.- disse ritornando a guardare me come se non fosse successo nulla. Lanciai uno sguardo a Brian ed entrammo, accomodandoci in salotto. Mi sedetti accanto a Brian, in modo che Klaus ci fosse di fronte.
-Volete da bere?- domandò mentre versava in un bicchiere del liquido rosso, che ormai avevo imparato fosse sangue. Scossi la testa, lo stesso che fece Brian e tornai ad osservare i suoi movimenti eleganti.
-Klaus, parla.- dissi senza tanti giri di parole, fissandolo talmente intensamente da entrare quasi nella sua anima.
-Bene cara Ellen, ti ho voluto qui perché è mio dovere dirti alcune cose alquanto importanti che devi sapere sulla nostra famiglia e dei tuoi doveri.- un po' confusa gli feci cenno di continuare.
-Devi sapere che circa un secolo fa si stabilirono delle classi sociali nei Ventura. Partendo dal nostro bis nonno, la nostra famiglia in specifico portò avanti la stirpe in modo puro, sposandosi tra parenti, perciò fummo considerati una famiglia nobile e potente. Ancora oggi abbiamo un titolo importante, perché devi sapere che più puro è un matrimonio, più i figli saranno forti e temuti. Quando nostra madre ebbe me, nacqui da un padre vampiro, questo te lo raccontai già, solo che quel vampiro era suo fratello.- il mio cuore si fermò per poi cominciare a battere così forte da minacciare di uscirmi dal petto. Suo fratello? Zio Alexander?
-Bhe Ellen, capisco il tuo stato d'animo ma purtroppo non è ancora finita. Quando ero ancora piccolo scappò con tuo padre, tutto questo perché lui era umano e non erano visti di buon occhio. Loro due si conoscevano da due anni e quando scapparono insieme, lei era incinta Ellen; non è proprio la storia che ti ha raccontato il tuo paparino, vero?- disse spreggiante, accavallando le gambe pigramente, come se stesse raccontando una favola ad una bambina. Restai ferma a guardarlo perplessa e dissi
-Erano amanti?- scoppiò in una grossa risata, come se avessi fatto la più grande battuta del mondo.
-Oh piccola ed innocente sorellina... loro non erano amanti, non avrebbero avuto il tempo, si incontravano all'università quando avevano solo 20 anni ed io quattro. Lei era incinta e tu, tu non sei sua figlia Ellen. Noi siamo fratelli di sangue, con lo stesso padre.- una lacrima scese involontaria sulla mia guancia troppo fredda in quel momento, a causa del mio cuore che piano piano smetteva di battere velocemente, morendo dentro lentamente. Scossi la testa quasi impercettibilmente ancora sotto shock.
-Te lo chiedi perché tu hai il gene? Tuo padre essendo umano c'era solo il 45% che tu ce l'avessi e non saremmo ancora oggi più considerati una classe nobile nella società. È ora che tu scopra il tuo mondo, i tuoi doveri e te stessa Ellen.- la mano di Brian strinse forte la mia. Mi riscossi lentamente da quella notizia devastante e dissi
-Quali doveri Klaus?- sospirò pesantemente e per un fratto di secondo vidi cedere la sua compostezza.
-Devi sposarti, devi mandare avanti la nostra specie Ellen. Tutti pretendono questo da te, sei l'ultima donna dei Ventura e a sua volta, l'ultima a poter procreare, la più desiderata da intere generazioni di vampiri.- disse in difficoltà, guardando dalla direzione di Brian che sentivo teso accanto a me.
-Scherzi? Ho solo diciotto anni e poi... non sono un forno che sforna figli solo per fare piacere agli altri.- dissi agitandomi sul divano.
Vidi Klaus alzarsi e darci le spalle, poi dopo attimi di silenzio disse
-Venerdì sera ci sarà una festa, vogliono tutti conoscerti. Se entrerai a far parte della società, capirai da sola con il tempo. Detto questo ho finito, puoi andare.- mi alzai in piedi di scatto prima che lui andasse via e afferrai il suo braccio, facendolo girare di scatto.
-Klaus...- sussurrai guardandolo dispiaciuta. Mi guardò di rimando e aspettò che parlassi.
-Adesso ci sono io, non sarai più solo, te lo prometto.- non l'avrei mai detto ma lo dissi davvero e sul suo viso spuntò un sorriso appena accennato, senza però mai sparire la sua solita espressione malinconica. Lasciai la presa sul suo braccio e lo lasciai andare.Entrammo a casa mia e mi precipitai a preparare una valigia con il necessario.
-Ti prego piccola, calmati.- disse Brian alle mie spalle. Senza nemmeno girarmi continuai a infilare vestiti a caso dentro la valigia e dissi
-Io non sono arrabbiata, delusa semmai che è peggio.- silenzio. Finii e presi un pezzo di carta dal cassetto e scrissi velocemente:
"Oggi sono stata da Klaus e mi ha detto tutto. Andrò via per un po', non ce la faccio a restare qui. Non cercarmi, non chiamarmi, starò bene."
Scesi di sotto seguita da Brian e posai frettolosamente in pezzo di carta piegato male sul tavolo della cucina e insieme uscimmo di casa, verso una meta ignota, il più lontano possibile da quella mia vita che era solo una menzogna.

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Blood Attraction
Fantasia*SCENE DI SESSO ESPLICITE* Ellen è una ragazza di diciotto anni. Il padre, un noto imprenditore e fondatore di una famosa marca di auto sportive, si occupa di lei. La madre purtroppo è morta dieci anni fa, lasciandola sola ancora troppo piccola. È l...